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Mecenatismo, a Firenze gli stati generali dedicati al sostegno della cultura

A confrontarsi su strategie e best pratices per ripensare a nuovi modelli di valorizzazione, direttori di musei, mecenati e personalità internazionali del mondo culturale

di Margherita Ceci

(Bridget - stock.adobe.com)

2' di lettura

Si sono conclusi oggi i due giorni dedicati al sostegno e alla valorizzazione del patrimonio artistico-culturale. Organizzati dall’Associazione Amici degli Uffizi, gli Stati generali del Mecenatismo museale e culturale – ormai giunti alla loro terza edizione – si confermano un’occasione privilegiata di confronto tra attori pubblici e privati per ripensare nuovi modelli di interazione, fruizione e valorizzazione dei beni culturali. A fare da teatro a queste due giornate del 4 e 5 ottobre, l’Auditorium Vasari delle Gallerie degli Uffizi.

Il programma ha visto quest’anno anche i festeggiamenti – durante la prima giornata aperta al pubblico – del trentennale dell’Associazione, con i saluti della presidente Maria Vittoria Rimbotti e gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni culturali, come l’ex direttrice degli Uffizi Anna Maria Petrioli Tofani, l’attuale direttore Eike Schmidt e Cristina Acidini, già Soprintendente Speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Firenze. Sull’importanza di trasmettere ai giovani il valore e la bellezza del patrimonio culturale si è poi incentrata la lectio pubblica sulla figura di Gaio Cilnio Mecenate tenuta da Neri Marcorè.

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A conclusione dell’evento, la seconda giornata di giovedì 5 ottobre con un forum a porte chiuse che ha visto direttori di musei, mecenati, personalità del mondo della cultura e organizzazioni confrontarsi su strategie e best practice di sostegno alle istituzioni culturali. Con la moderazione della giornalista del Sole 24 Ore Marilena Pirrelli e l’introduzione del direttore generale musei Massimo Osanna, il forum ha visto la partecipazione di diverse istituzioni, dalla Fondazione Brescia Musei al Tel Aviv Museum of Art, dalla Fondazione Rovati al Museum of the Future di Dubai, dal Museo Nazionale della Repubblica del Kazakistan al Musée des Arts Décoratifs di Parigi.

«Rendere accessibile quanto di straordinario il patrimonio artistico, storico e culturale italiano è in grado di offrire, è per noi un dovere etico – ha dichiarato la presidente dell’associazione Maria Vittoria Rimbotti –. Senza la lunga storia di mecenatismo che contraddistingue il nostro Paese, l’Italia non sarebbe la culla della cultura e dell’arte occidentale che tutti conoscono. Senza la celebre eredità dell’elettrice palatina Anna Maria Luisa de’ Medici, oggi Firenze non sarebbe la città d’arte per eccellenza. In questi trent’anni di proficuo operato, l’Associazione ha profuso il proprio impegno nel mantenere viva tale tradizione di mecenatismo affiancando, allo sforzo collettivo, quello di tanti individui invitandoli a sentirsi partecipi di una missione a beneficio dell’intera comunità. Tutti possono essere Mecenate».

L’Associazione Amici degli Uffizi che, con oltre 10 milioni di euro fra attività, servizi, acquisti di opere e restauri, è una delle realtà filantropiche più importanti d’Italia e d’Europa. Istituita nel 1993, in seguito all’attentato mafioso che danneggiò gravemente le Gallerie e le opere contenute, l’Associazione è un’organizzazione privata, indipendente e no-profit, la cui missione è utilizzare i fondi raccolti per contribuire ad accrescere e conservare le collezioni del complesso museale – che nel 2022 ha accolto oltre 4 milioni di visitatori ritornando ai livelli pre-pandemia e facendo registrare un nuovo record di incassi –, oltre a incrementarne le attività culturali ed espositive e provvedere, con programmi e servizi, ad accogliere soci e visitatori.

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