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New York - Viacom e Cbs celebrano l’ultima mega-fusione nei media americani all’insegna della valorizzazione del content. Le due società, già un tempo unite, hanno raggiunto ieri sera un accordo per combinare nuovamente i loro asset sotto lo stesso tetto aziendale dopo dieci anni da separati in casa. Le nuove nozze sono il frutto della persistenza dell’erede della famiglia che le controlla entrambe, Shari Redstone, adesso presidente di una neonata ViacomCbs valutata 30 miliardi di dollari. L’impero dei Redstone possiede i due gruppi attraverso la holding National Amusement.
Il merger unirà asset tuttora di prestigio anche se in affanno per la concorrenza innescata dalle rivoluzioni dello streaming, portate avanti da neofiti quali Netflix e i leader dell'hi-tech, e da inediti colossi dei multimediali, dalla Disney che ha assorbito la 21st Century Fox di Rupert Murdoch alla AT&T che ha rilevato Time Warner e alla Comcast che ha in portafoglio Universal. Viacom porta in dote alla nuova societa' una ventina di canali via cavo tra i quali Mtv, Nickelodeon e Comedy Central oltre alla casa cinematografica Paramount; Cbs l'omonimo e storico network televisivo, la rete premium Showtime e la casa editrice Simon & Schuster.
L’operazione avverrà con uno scambio azionario che vedrà i soci di Cbs - il più in salute e meglio valutato dei due gruppi - ricevere il 60% del nuovo gruppo. La transazione valuta Viacom circa 11,8 miliardi. Alla guida quale ad siederà l’attuale chief executive di Viacom, Robert Bakish, mentre Cbs, trasformata in divisione, rimarrà capitanata dall'attuale responsabile Joseph Ianniello. Il nuovo board sarà formato da sei esponenti Cbs e quattro di Viacom, con due seggi riservati a National Amusement e uno a Bakish.
La scommessa strategica è che la combinazione sia in grado di avere sufficiente forza nella produzione di contenuto e nella sua diffusione da tener testa alle crescenti pressioni al consolidamento del settore. Di certo rappresenta un successo per Shari Redstone, che con l'operazione entra nell'élite dei magnati dei media, una tra le pochissime donne. Si era battuta per tre anni a favore del nuovo terger, scontrandosi con le resistenze del management. Viacom e Cbs avevano orchestrato la loro iniziale fusione nel 1999, quando fu Viacom, pioniere di una prima ondata di merger, a rilevare la rete Tv. Nel 2006 avevano però scelto di procedere a uno scorporo per cercare di meglio valorizzare i rispettivi asset.
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