Trump: «Ecco come abbiamo ucciso il capo dell’Isis». La ricostruzione del blitz
Washington ha lanciato un raid nel nord della Siria uccidendo il leader dell'Isis come «confermato dai primi test dna fatti sul posto» ha affermato il presidente Usa
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«Il leader dell'Isis Abu Bakr al Baghdadi è morto: è stato in fuga per anni ma sotto la mia direzione abbiamo distrutto il suo califfato. Continueremo a perseguire i terroristi». Lo ho affermato il presidente statunitense Donald Trump nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca. Per poi aggiungere che al Baghdadi «si è fatto saltare in aria e ha ucciso tre dei suoi figli. Era un uomo malato e depravato, violento ed è morto come un codardo, come un cane, correndo e piangendo: ora il mondo è un posto più sicuro». Secondo fonti delle Forze democratiche siriane, sarebbe stato ucciso anche Abu Hassan al-Muhajir, portavoce dell'Isis e braccio destro di Abu Bakr al-Baghdadi nel nord della Siria.
Trump ha parlato di raid impeccabile - scattato poco dopo le 23 di sabato 26 ottobre - compiuto dopo due settimane di preparazione con otto elicotteri CH-47 Chinooks che hanno trasportato cento militari della Delta Force e Ranger nella provincia di Idlib nel nord della Siria, dopo un volo di un’ora da una base militare irachena vicino Erbil, sorvolando parte dello spazio aereo russo. Sono stati accolti da una tempesta di fuoco.
Finita l’azione, aerei da guerra Usa hanno bombardato la zona fino alla sua distruzione fisica. Il presidente Usa ha aggiunto che il raid è stato reso possibile con l'aiuto di Russia, Siria, Turchia, Iraq e curdi siriani, che nessun soldato americano è stato ferito nell’operazione e che dopo il blitz le forze Usa sono rimaste per due ore nel gruppo di edifici trovando materiale sensibile, compresi «i piani futuri dell’Isis».
I soldati Usa hanno «portato via parti del corpo» di al Baghdadi dopo aver rimosso le macerie della galleria - dove al Baghdadi ha tentato invano di fuggire - crollata dopo l'esplosione. Trump ha precisato che i primi test del dna sono stati fatti sul posto. Per poi aggiugere che «conosciamo già il successore del leader dell’Isis Abu Bakr al Baghdadi, è già nei nostri sistemi».
Localizzazione e ricostruzione
Secondo fonti del Pentagono al Baghdadi sarebbe stato localizzato grazie all'apporto della Cia e si sarebbe ucciso dopo un breve scontro a fuoco con i soldati Usa entrati nel gruppo di case dove si nascondeva. Avrebbe quindi azionato il detonatore di un giubbotto esplosivo facendosi saltare in aria. Il leader dell'Isis è stato colto dal raid mentre era con alcuni familiari. Anche due delle mogli sono rimaste uccise, travolte dall'esplosione. «Entrambe le mogli di Baghdadi indossavano giubbotti esplosivo, ma non sono stati detonati. Non sono morte per l'esplosione dei loro giubbotti», ha precisato Trump.
Come in un film
Pochi minuti prima che si diffondesse la notizia del raid il presidente americano, Donald Trump, con un tweet, aveva annunciato una dichiarazione per le nove del mattino ora di Washington, scrivendo «qualcosa di molto grande è appena accaduto!».
Donald Trump ha visto in diretta il blitz nella Situation room della Casa Bianca. Dan Scavino, direttore dei social media della Casa Bianca, ha diffuso su Twitter una foto in cui Trump è seduto a un tavolo con accanto il vice Mike Pence, il consigliere per la sicurezza nazionale Robert O'Brien, il segretario alla Difesa Mark Esper, il capo di stato maggiore interforze Mark Milley e il vice direttore per le operazioni speciali Marcus Evans. Quasi tutti sembrano guardare verso il fotografo che ha scattato la foto.
«È stato come guardare un film - ha aggiunto Trump -. Le truppe speciali avevano anche un robot per andare nei tunnel in via precauzionale: abbiamo ricevuto informazioni minuto per minuto. Poi ci hanno detto che era rimasta un'unica persona nel compound che stava scappando, ma in un vicolo cieco».
Il confronto
«Bin Laden è stato un obiettivo importante, ma credo che al Baghdadi sia ancora più importante, un uomo che aveva costruito un intero califfato» ha detto Trump a proposito del leader di al Qaida ucciso in un blitz americano nel 2011 durante l'amministrazione Obama.
GUARDA IL VIDEO - Isis, al-Baghdadi riappare dopo 5 anni
Una caccia durata cinque anni
La caccia ad al Baghdadi è durata da cinque anni. Ad aprile era ricomparso in un video per la prima volta dal luglio 2014, quando fu ripreso mentre parlava alla moschea di Mosul. Nel febbraio del 2018 diverse fonti Usa riportarono che il leader dell'Isis era rimasto ferito nel corso di un bombardamento aereo del maggio del 2017 e, a causa delle ferite, dovette lasciare la guida dell'Isis per almeno cinque mesi.«Un'operazione storica e di successo grazie a un lavoro congiunto di intelligence con gli Stati Uniti d'America» scrive su Twitter il generale Mazloum Abdi, il leader militare dei curdo-siriani, riuniti nella sigla delle Forze democratiche siriane (senza tuttavia parlare del raid contro il capo dell'Isis Abu Bakr al Baghdadi). Il 24 ottobre Abdi aveva avuto una conversazione telefonica con Donald Trump che lo aveva poi elogiato in un tweet («ha apprezzato quello che abbiamo fatto, e apprezzo quello che i curdi hanno fatto»). Per Rita Katz, direttore del Site (il sito che monitora il jihadismo sul web), social media e siti internet legati all'Isis non confermano per il momento la morte di Abu Bakr al Baghdadi ma esortano i seguaci in tutto il mondo a «continuare la jihad anche se la notizia fosse vera» definendo già il loro leader come «martire della guerra santa».
Lo sgarbo ai democratici
I leader del Congresso Usa non sono stati informati in anticipo del raid che ha ucciso il leader dell’Isis: «La Camera deve essere informata su questo raid, di cui i russi ma non la leadership del Congresso è stata informata preventivamente - afferma la speaker della Camera, Nancy Pelosi -. Le nostre truppe e i nostri alleati meritano una leadership da Washington forte, intelligente e strategica».
Le perplessità a caldo dei russi
Il ministero della Difesa non ha informazioni affidabili sull'operazione delle forze americane nell'area controllata dalla Turchia per l'uccisione del leader dell'Isis Abu Bakr al Baghdadi, ha affermato il portavoce del ministero Igor Konashenkov, sottolineando che coloro che riferiscono della loro partecipazione all'operazione hanno riportato dettagli contrastanti, alimentando i dubbi sul raid e sul fatto che sia avvenuto.
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