Lotta al Covid

Medici e dentisti sospesi anche se guariti, resta l’obbligo di vaccinarsi

Il ministero della Salute risponde alla richiesta di chiarimenti inviata dalla FNOMCeO

3' di lettura

La guarigione da Covid-19 non dà diritto a tornare a lavoro per i sanitari non vaccinati e sospesi. Infatti essere guariti dal Covid «non è, in base alla normativa vigente, circostanza idonea a legittimare la revoca della sospensione». Serve la comunicazione del completamento del ciclo vaccinale primario e, per i professionisti che hanno completato il ciclo vaccinale primario, della somministrazione della dose di richiamo. Questo quanto viene ribadito dal ministero della Salute rispondendo a una richiesta di chiarimenti da parte della Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e degli Odontoiatri, che a sua volta ha inviato una circolare ai presidenti degli ordini provinciali dei medici chirurghi e degli odontoiatri, ai presidenti delle commissioni degli iscritti agli albi dei medici, ai presidenti delle commissioni degli iscritti agli albi degli odontoiatri e loro sedi.

I presupposti dell’istanza

La Fnomceo si è rivolta al ministero perchè in merito ai dati dei sanitari vaccinati/non vaccinati come rilevati dalla Piattaforma nazionale-DGC nelle giornate del 7 e del 14 febbraio inviati dalla FNOMCeO agli Ordini territoriali, sono state evidenziate criticità relative ai professionisti guariti da Covid-19. L’ufficio di gabinetto del ministero, si legge nella circolare Fnomceo, raccomanda quindi «di non procedere alle revoche delle sospensioni» sulla base di quei file fino a che «la piattaforma non sia adeguata alla normativa di riferimento».

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Termini di sospensione

Inoltre l’ufficio di gabinetto del ministero chiarisce che l’Ordine deve accertare lo stato di avvenuta vaccinazione del professionista. Da qui la conferma della disposizione stabilita nell’articolo 4, comma 5 del decreto-legge n.44/2021 in base alla quale la sospensione è efficace fino alla comunicazione da parte dell’interessato all’Ordine della vaccinazione. Intanto scende a 21.879 la quota di medici e odontoiatri che risultano ancora non vaccinati sulla piattaforma per il green pass (erano 61.357 al 17 dicembre), con in 2 mesi quasi quarantamila vaccinati in più.

Anche fuori dall’Italia si discute

Gli operatori sanitari guariti dall’infezione naturale da Sars-CoV-2 dovrebbero essere esentati dall’obbligo di vaccinazione anti-Covid. A sottolinearlo è un esperto del Regno Unito sulla rivista scientifica “The Lancet Rheumatology”. Perché non solo in Italia il tema dell’obbligo vaccinale per chi ha avuto Covid fa discutere. Anche in altri Paesi europei il dibattito è acceso. Dennis G McGonagle, dell’università di Leeds, affronta la questione elencando gli studi che dimostrano la forza dell’immunità conferita dalla malattia naturale. Una riflessione, evidenzia lo specialista dell’Institute of Rheumatic and Musculoskeletal Medicine di Leeds, è necessaria poiché «molti obblighi vaccinali includono anche coloro che sono naturalmente immuni», cioè «un’ampia quota dei sanitari per via dell’esposizione al virus sul posto di lavoro», evidenzia l’esperto.

L’esperto: «Esentare i sanitari guariti»

In primo luogo, elenca nella sua analisi pubblicata nella sezione “Correspondence”, «è ben noto che per i virus a Rna a singolo filamento come quelli dell’influenza, l’immunità naturale dopo guarigione fornisce una protezione migliore rispetto alla vaccinazione, che deve essere fatta annualmente» proprio per «la diminuzione dell’immunità vaccinale». Lo stesso, fa notare McGonagle, «è stato dimostrato per Sars-CoV-2: in uno studio le persone che erano state esposte a un’infezione naturale avevano 10 volte meno probabilità di essere reinfettate rispetto ai vaccinati senza infezione naturale. I guariti avevano anche meno probabilità di essere ricoverati in ospedale con Covid». Secondo punto: prima della pandemia Covid, «era già un principio consolidato che, sebbene la vaccinazione sistemica contro i patogeni virali del tratto respiratorio protegga i vaccinati da infezioni gravi, questi possono ancora trasmettere il virus a causa della mancanza di immunità della mucosa». Pertanto i guariti da infezione naturale, suggerisce l’autore, «potrebbero avere meno probabilità di trasmettere l’infezione a pazienti vulnerabili (che dovrebbero essere vaccinati essi stessi) rispetto a coloro che sono vaccinati, ma non hanno l’immunità da infezione naturale. L’immunità a lungo termine nelle vie aeree superiori non può essere misurata direttamente e i livelli sierici di anticorpi non sono un surrogato dell’immunità della mucosa».

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