Medicina, dalla Campania il disegno di legge per abolire il numero chiuso
Parte la procedura di iniziativa legislativa: venerdì il testo sarà sottoposto al Consiglio Regionale e dopo sarà presentato alle Camere
di Vera Viola
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Il numero chiuso a Medicina nell'occhio del ciclone. La Giunta Regionale della Campania ha predisposto un disegno di legge per l'abolizione del numero chiuso alla facoltà di Medicina. La proposta è stata inserita all'ordine del giorno della Conferenza delle Regioni a cui è stata illustrata. Venerdì 8 settembre verrà poi sottoposta all’approvazione del Consiglio Regionale e, successivamente, sarà portata all'approvazione del Parlamento. L'iniziativa viene adottata in base all’articolo 121 della Costituzione che attribuisce al Consiglio Regionale il potere di presentare proposte di legge alle Camere.
Tema caro a De Luca
Il tema sta molto a cuore al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che in più occasioni ha sollevato la necessità della abolizione del numero chiuso per dare risposte alle esigenze del servizio sanitario. Il sistema sanitario italiano, infatti, come è noto, soffre di una grave carenza di medici e personale sanitario.
Il ddl: attuare l’articolo 32 sul diritto alla salute
L'iniziativa di legge che parte dalla Regione Campania fa perno sulla necessaria attuazione di alcuni principi costituzionali. Nella motivazione della proposta di legge si fa riferimento, a esempio, all'articolo 32, primo comma, della Costituzione (“la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”): da questo la norma deduce che «il servizio sanitario nazionale è lo strumento di implementazione della tutela della salute e le relative risorse umane rappresentano un valore ineludibile del servizio sanitario nazionale medesimo, un fattore determinante per il suo funzionamento e per il suo grado di efficienza».
Una legge in tre articoli
La proposta legislativa si compone di tre articoli: il primo abolisce il numero chiuso, il secondo contiene «Disposizioni per il rafforzamento dell'offerta formativa» e prevede che con decreto «da adottarsi entro il 31 gennaio 2024, il Ministro dell'Università e della Ricerca accerta l'eventuale fabbisogno di risorse umane e strumentali necessario al rafforzamento del sistema universitario e lo trasmette al Ministro dell'Economia e delle Finanze al fine della successiva approvazione (…)». L'articolo 3 contiene disposizioni transitorie.
Intanto scoppia un nuovo scandalo legato proprio ai Tolc di Medicina. Si parla di test di medicina venduti a 20 euro nella denuncia contenuta in un esposto in Procura e un ricorso al Tar contro le graduatorie _ giudicate falsate _ presentati dallo studio legale Leone- Fell & C. A quanto sembra, qualcuno avrebbe pagato migliaia di euro per iscriversi a un corso di preparazione «che permetteva di conoscere in anticipo le domande del test», altri invece hanno trovato «il gruppo giusto su Telegram per avere una soffiata sulle domande a cui gli aspiranti medici sarebbero stati sottoposti». Secondo lo studio legale queste sono solo alcune delle irregolarità che avrebbero caratterizzato la prima edizione dei Tolc, la nuova modalità di accesso alle università di medicina.
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