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Mediobanca, tensioni su Delfin: lettera di tre figli di Del Vecchio

Paola, Luca e Clemente Del Vecchio chiedono chiarimenti al consiglio della holding: gli eredi del fondatore di Luxottica lamentano di non essere stati informati.

di Marigia Mangano

2' di lettura

La battaglia sull’eredità di Leonardo del Vecchio si sposta sul dossier Mediobanca. I tre figli dell’imprenditore di Agordo che hanno puntato i piedi sul testamento, Luca, Clemente e Paola, hanno preso carta e penna e scritto al cda di Delfin lamentando di non essere stati informati sulle iniziative su Mediobanca e chiedendo se il presidente Francesco Milleri agisse da solo dal momento che sui giornali veniva fatto soltanto il suo nome. Un atto significativo, quest’ultimo, che sembra dare la misura dell’intensità dello scontro che sta andando in atto tra una parte della dinastia e il capoazienda Francesco Milleri, scelto proprio dal fondatore di Luxottica per guidare l’impero.

In particolare, alla richiesta di informazioni arrivata dai due eredi più giovani e da Paola, una dei figli avuti dal primo matrimonio del fondatore, il consiglio della holding lussemburghese ha replicato che tutte le decisioni sulla questione sono state assunte dal board all’unanimità. I tre figli di Del Vecchio hanno quindi chiesto al consiglio di Delfin se le trattative e i passi fatti con Mediobanca per il rinnovo del cda della banca erano avvenuti con il consenso del board o se erano frutto dell’iniziativa di Milleri.

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«Voto unanime»

Una delucidazione a cui il cda della holding lussemburghese dove siedono, oltre a Milleri, Romolo Bardin, Mario Notari, Aloyse May e Giovani Giallombardo, avrebbe risposto ai tre soci (sugli 8 ai quali Del Vecchio ha lasciato la cassaforte) di non dare troppo credito ai giornali, segnalando che Milleri ha agito su voto unanime del board. E’ stato inoltre spiegato ai 3 figli-azionisti che il cda non li poteva informare perché aveva un ’non disclosure agreement’ con Mediobanca. Sono stati infine invitati a non mandare altre lettere perché se diventassero di pubblico dominio renderebbe gli autori responsabili di turbativa di mercato. La missiva non è stata firmata dagli altri figli dell’imprenditore scomparso un anno fa. Accanto al manager Milleri, gli altri eredi sono Claudio e Marisa, avuti come Paola dal primo matrimonio con Luciana Nervo, Leonardo Maria, figlio di Nicoletta Zampillo, la stessa Zampillo e il suo primo figlio Rocco Basilico. Luca e Clemente sono invece nati dalla relazione con Sabina Grossi.

Lo scontro in atto

La richiesta di informazioni sul dossier di piazzetta Cuccia e i contenuti delle missive volte ad accertare l’operato dello stesso Francesco Milleri danno però la misura dello scontro in atto. Con risvolti ancora tutti da verificare.

Con la famiglia spaccata sull’eredità, e ancora lontana da un accordo, Francesco Milleri si trova in una posizione molto delicata. Il manager scelto da Leonardo Del Vecchio per la guida di Delfin, sulla carta, ha uno statuto che ”tutela” la sua piena autonomia insieme a quella del board in tema di gestione di Essilor e delle altre partecipazioni, inclusa Mediobanca. E’ tuttavia evidente che gli equilibri in atto e la mancanza di fiducia di una parte importante degli eredi che rappresenta il 37,5% del capitale rischia di mettere a rischio la stabilità del sistema costruito da Leonardo Del Vecchio. La priorità, nell’immediato, è ora la presentazione della lista Delfin per il rinnovo di Mediobanca. Ma è chiaro che la vera partita sarà tutta interna e si giocherà tra le mura della holding capofila dell’impero.

Riproduzione riservata ©
  • Marigia Manganoinviato

    Luogo: Milano

    Lingue parlate: Italiano, Inglese

    Argomenti: Finanza, automotive, tlc, holding di famiglia, banche e assicurazioni

    Premi: Premio internazionale Amici di Milano per i giovani, 2007, categoria giornalista

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