Parla l'ad massimo doris

Mediolanum, utile record di 565 mln e maxi dividendo. In Mediobanca «soci anche 20 anni»

L'ad Massimo Doris prevede una raccolta in crescita nel 2020 fino a 5 miliardi di euro. Chiarisce inoltre che l'istituto potrebbe mantenere la quota in Mediobanca per venti anni

di Eleonora Micheli

4' di lettura

Banca Mediolanum ha pubblicato conti 2019 in crescita e ha annunciato una super cedola da 0,55 euro per azione, in rialzo del 38% rispetto a quella staccata l'anno scorso. In verità, essendo già stati distribuiti come acconto sul dividendo 0,21 euro, il saldo che verrà pagato sarà di 0,34 centesimi. Merito del'andamento dell'utile netto, il migliore di sempre, che ha raggiunto i 565 milioni di euro, in aumento del 121% sul 2018. Il numero uno, Massimo Doris, vede rosa anche per il 2020, con una raccolta netta che dovrebbe salire «a 5 miliardi di euro, di cui 3,5 miliardi di risparmio gestito», contro quella del 2019 di 4 miliardi e una raccolta netta gestita di 2,9 miliardi. Nessuna previsione, per adesso, sull'utile netto, che dipenderà dall'andamento dei mercati. L'amministratore delegato di Banca Mediolanum è inoltre tornato a chiarire la decisione di rendere la partecipazione del 3,8% di Mediobanca tra quelle pronte per la vendita. Nessun giudizio o acredine contro Leonardo Del Vecchio, ha spiegato, ma solo un modo per rendere Mediolanum più libera nelle future scelte, a secondo della strategia che verrà scelta per Mediobanca.

Doris, potremmo rimanere per venti anni in Mediobanca
Più in particolare Doris ha detto che Banca Mediolanum potrebbe «rimanere per i prossimi 20 anni in Mediobanca», nonostante il cda dell'istituto abbia deciso lo scorso 28 gennaio di porre la partecipazione del 3,28% di Piazzetta Cuccia tra così dette 'Held to Collect and Sell'.

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«Non è cambiato nulla - ha detto ancora -Rimaniamo azionisti soddisfatti di Mediobanca e riteniamo che Del Vecchio sia un grandissimo imprenditore. E' una persona molto capace. Non ha mai fatto o svolto attività bancaria, ma potrebbe farla meglio di me», ha proseguito ancora il numero uno di Banca Mediolanum, ricordando tuttavia che negli ultimi mesi le cose in Mediobanca sono cambiate: «è arrivato un nuovo azionista, Del Vecchio, con una quota del 10% e ci sono voci che potrebbe salire al 20%. E se salirà le cose potranno cambiare - ha spiegato ancora Doris - non sappiamo che rotta darà alla banca. Potrebbe decidere di continuare sulla stessa strada o di farla andare in un'altra direzione. Al momento non sappiamo cosa accadrà e così abbiamo deciso di avere le mani libere, pur stimando Nagel e Del Vecchio. Ma abbiamo preferito metterci in una posizione di maggiore flessibilità». Doris ha inoltre rivelato di non avere avuto riscontri sulla recente scelta di Banca Mediolanum da parte degli altri membri del patto di Mediobanca, che raccoglie il 12,5% del capitale. Ha invece sentito Del Vecchio. «Dopo gli articoli usciti a fine gennaio sulla nostra decisione l'ho chiamato, anche se prima non lo avevo mai conosciuto nè avevo mai parlato con lui - ha spiegato - L'ho chiamato per dirgli che lo stimo tantissimo e per spiegare la scelta della banca che è solo quella di avere le mani più libere». Doris ha anche detto: «Del Vecchio mi ha ringraziato». Non ci sono invece stati scambi di opinioni sul futuro di Mediobanca. «Mi ha ringraziato a basta», ha detto.

Entro fine anno sarà venduta la controllata tedesca
Entro fine anno Banca Mediolanum dovrebbe invece vendere la controllata tedesca Bank A. Lenz . «C'è una trattativa in corso e contiamo di concluderla nel primo semestre 2020. Se non ci sono sorprese dovremmo concludere il deal quest’anno», ha detto l'amministratore delegato. Lo decisione era già stata annunciata lo scorso 28 gennaio, dopo «aggiornate valutazioni che hanno condotto a ritenere non sussistenti prospettive strategiche di sviluppo e di rilancio». A fine gennaio era stato anche annunciato che alla luce dei risultati non profittevoli della partecipata, gli amministratori avevano dato una sforbiciata al valore di carico della partecipazione nella controllata tedesca per circa 30 milioni, con effetto sul conto economico d’esercizio 2019.

Prospettive di crescita nel 2020 grazie offerta del 2% sui conti
«Per il 2020 ci aspettiamo 5 miliardi di raccolta netta totale di cui 3,5 miliardi di risparmio gestito», ha indicato Doris, sottolineando che il 2020 è iniziato molto bene: l'istituto ha registrato a gennaio una raccolta positiva di 789 milioni, di cui 150 milioni in risparmio gestito. «A febbraio la raccolta sta proseguendo a gran ritmo. Anzi mi aspetto un febbraio più alto di gennaio». Merito anche dell'offerta partita lo scorso 8 gennaio di una remunerazione del 2% lordo sui vincoli in conto corrente. Offerta che «durerà fino a marzo e non pensiamo di prorogarla oltre. Semmai - ha aggiunto Doris - entro fine anno potremmo fare altre cose, altre iniziative, ma non l'offerta del 2%». Doris, però, non si è sbilanciato a prevedere quale percentuale della raccolta attirata attraverso l'offerta del 2% si trasformerà in risparmio gestito. «Per adesso è troppo presto - ha detto - l'effetto del nostro lavoro lo vedremo alla scadenza del vincolo, quindi soprattutto verso settembre».

Utile da record nel 2019, raccolta netta di 4mld
Quanto ai conti dell'anno scorso, l'istituto ha riportato un utile netto di 565 milioni di euro, in aumento del 121%. che si contraddistingue per il significativo incremento del margine di contribuzione e del margine operativo, in crescita rispettivamente del 20% e del 50%, grazie all'enfasi posta sui ricavi ricorrenti e la diversificazione degli stessi, al continuo lavoro svolto sul controllo dei costi, tenendosi altresì conto del positivo andamento dei mercati e dell'ottimo rendimento generato per i clienti che ha portato alla generazione di performance fee per 425 milioni. L'esercizio ha registrato impairment complessivi per 97 milioni (per le decisioni prese su Mediobanca e sulla controllata tedesca).
Il totale delle masse gestite l'anno scorso è salito a 84,7 miliardi, in aumento del 14% rispetto alla fine del 2018. La raccolta netta totale è stata positiva per 4 miliardi, mentre la raccolta netta gestita ha raggiunto 2,9 miliardi. Gli impieghi alla clientela retail del gruppo si attestano a 10,3 miliardi, in crescita del 16% rispetto al 31 dicembre 2018. I crediti erogati nel corso dell’anno ammontano a 2,6 miliardi, il 21% in più rispetto all’anno precedente. I premi assicurativi delle Polizze Protezione, inoltre, hanno raggiunto 106 milioni nell’anno, con la nuova produzione delle Polizze non legate al credito in crescita del 122% rispetto al 2018. Il Common Equity Tier 1 Ratio al 31 dicembre 2019 è pari al 19,5%, confermandosi uno dei più alti tra i gruppi bancari italiani.

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