Melfi, accordo tra Stellantis e sindacati sul futuro produttivo del polo auto
Nel testo l’impegno sui cinque nuovi modelli e il cronoprogramma dei lavori da qui al 2024 per l’allestimento della nuova area produttiva
di Filomena Greco
2' di lettura
Dopo l’annuncio del ceo di Stellantis Carlos Tavares durante l’incontro con il ministro Adolfo Urso, arriva l’accordo sottoscritto da azienda e sindacati sul futuro industriale dello stabilimento di Melfi, dove lavorano mila addetti e dove saranno realizzati nei prossimi anni cinque modelli in tutto.
L’annuncio arriva in una nota sottoscritta dalle quattro sigle dei metalmeccanici, Fim, Uilm, Fismic e Uglm. «L’accordo prevede, in primis, la conferma della produzione delle quattro vetture elettriche più la quinta annunciata nei giorni scorsi dall’ad Tavares».
L’accordo ha inoltre scandito la tempistica per l’avvio dei lavori propedeutici all’avvio delle nuove produzioni sulla piattaforma Stla Medium, « che già partiranno ad agosto 2023 e avranno una prima verifica già a settembre 2023 e un ulteriore step a giugno 2024, rispetto agli andamenti delle future produzioni».
«Questo accordo è la base per salvaguardare anche tutto l’indotto di Melfi» dicono i sindacati dopo che nei mesi scorsi anche il mondo industriali ha evidenziato grande preoccupazione per le aziende che lavorano a ridosso della fabbrica.
L’accordo prevede inoltre una serie di strumenti per gestire l’anno di transizione, il 2024 durante il quale sarà necessario fare gli interventi in linea per allestire il nuovo assetto produttivo. «Abbiamo messo in sicurezza - hanno evidenziato i rappresentanti sindacali - il salario dei lavoratori, garantendo un contratto di solidarietà difensivo che non prevede esuberi strutturali e garantendo la maturazione dei ratei». Altro punto all’ordine del giorno è quello della gestione delle trasferte verso lo stabilimento di Pomigliano d’Arco.
«Come Regione Basilicata siamo pronti a fare la nostra parte, come abbiamo già comunicato sia al governo nazionale, in particolare al ministro Urso, che all’azienda, nelle varie interlocuzioni avute in questi ultimi mesi» ha sottolineato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. L’auspicio è che l’investimento fatto per lo stabilimento di Melfi nel 1992 vada salvaguardato, aggiunge Bardi, che parla di «momento storico».
«Siamo dinanzi a una rivoluzione tecnologica senza precedenti e quindi la Regione Basilicata farà la sua parte per rendere lo stabilimento di Melfi sempre più competitivo, dato che oggi la concorrenza non è interna ma globale» ha concluso il presidente della Basilicata che ribadisce la contrarietà alla messa al bando dei motori termici e la richiesta all’Europa di «creare un fondo europeo apposito per gestire la transizione».
Al tema della competitività e della sostenibilità guarda l’accordo di transizione a cui sta lavorando il ministero, con Stellantis. e che dovrebbe definirsi entro la fine del mese, con incontri programmati con sindacati, Anfia e le sette regioni italiane che ospitano stabilimenti di Stellantis.
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