ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa crisi in Medio Oriente

Meloni: «Astensione all’Onu per evitare escalation». L’affondo di Schlein: «Errore Italia non votare tregua»

Da Acqualagna, nelle Marche, la premier torna sulla scelta dell’Italia nel voto di venerdì sera all’Onu. Sulla manovra assicura: «Lunedì la invieremo in Parlamento»

di Ce.Do.

Meloni "Soddisfatta per conclusioni Consiglio Ue su Medio Oriente"

2' di lettura

L’astensione dell’Italia sulla risoluzione Onu sul conflitto in Medio Oriente «era la più equilibrata fra le posizioni possibili, e non a caso è stata la posizione della gran parte dei Paesi del Consiglio europeo, dei Paesi europei e di quelli del G7. Stiamo cercando di mantenere l’equilibrio, e sia il voto a favore sia quello contrario sarebbero stati voti che spostavano l’Italia rispetto alla posizione che sta tenendo. È stato giusto tenere la posizione più equilibrata rispetto all’obiettivo di impedire una escalation del conflitto, la cosa più responsabile che si possa fare ora». Da Acqualagna, nelle Marche, dove oggi firmerà l’accordo per la coesione tra la presidenza del Consiglio e la Regione Marche, la premier Giorgia Meloni torna sulla scelta dell’Italia di astenersi dal voto di venerdì sera a New York per provare a spegnere le polemiche.

L’affondo di Schlein: errore dell’Italia non votare la tregua

La replica della presidente del Consiglio arriva proprio mentre dal Pd, la segretaria Elly Schlein, bolla come «un errore» la mossa italiana. «Bene hanno fatto Francia, Spagna, Portogallo a votare a favore - spiega la leader Dem - . La preoccupazione è enorme, non possiamo assistere a una strage di civili».

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Meloni: concentrati nel frenare una crisi umanitaria

Il governo, però, è di tutt’altro avviso e dalle Marche la presidente del Consiglio si sofferma poi sul lavoro diplomatico che si sta portando avanti sottotraccia. «Siamo concentrati soprattutto a tentare di frenare una crisi umanitaria che c’è a Gaza e sul tema della liberazione degli ostaggi. Anche su questo siamo in costante contatto con tutti gli attori interessati» . Sono ovviamente preoccupata per la situazione, rimarca Meloni, «ma credo che in questa fase bisogna soprattutto lavorare e lavorare con intelligenza».

La premier: spero ci possano essere novità su ostaggi

Sul tema degli ostaggi, poi, «speriamo ci possano essere novità - aggiunge la premier - che a un certo punto pareva ci fossero. Novità che sarebbero molto importanti per arrivare a una de-escalation». È un lavoro certosino che conduciamo con grande responsabilità equilibrio, spiega ancora la presidente del Consiglio, «anche rispetto al nostro ruolo nel consiglio europeo e all’Onu». Meloni chiarisce poi di essere in costante contatto con il ministro Crosetto e gli alleati anche sul fronte strategico degli aiuti. «Noi abbiamo un pattugliatore multidimensione che è pronto a raggiungere le acque di fronte a Gaza per portare aiuti umanitari. E abbiamo altre due fregate e una nave anfibia se servissero anche ospedali da campo».

La rassicurazione: manovra lunedì in Parlamento

Quanto alle vicende interne e, in particolare, al percorso non così agevole della manovra, la premier assicura che lunedì «la invieeremo al Parlamento». Il lavoro sostanzialmente è chiuso, aggiunge, «i saldi di bilancio sono invariati rispetto a quanto approvato in Consiglio dei ministri», ha aggiunto.«Siamo pronti a procedere e confido che faremo anche del nostro meglio per poterla approvare in tempi rapidi anche per dare un segnale di serietà e di idee chiare da parte dell’Italia». Poi, in un punto stampa subito dopo il suo intervento dal palco, precisa «che c’è un lavoro di drafting che si fa ed è normale che si faccia. Ma non ci sono modifiche sostanziali ai saldi di bilancio che noi abbiamo approvato nel Consiglio dei ministri».


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