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Meloni: «Il tetto al contante sfavorisce la nostra economia. Soglia 60 euro per Pos indicativa, interlocuzione con Ue»

La presidente del Consiglio inaugura una nuova rubrica #gliappuntidiGiorgia su Facebook e torna sulle ultime decisioni messe in campo dal governo con la manovra

di Ce.Do.

Manovra, Corte dei Conti: "Norme su pos e cash incoerenti con Pnrr"

3' di lettura

«Abbiamo aumentato il tetto al contante perché sfavorisce la nostra economia. Crea problemi alla nostra economia perché siamo in un contesto europeo e a livello europeo non esiste un tetto europeo al contante». Nel corso di una diretta Facebook, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni torna sugli ultimi provvedimenti approvati dal governo e prova a difendere l’operato dell’esecutivo che tante critiche ha ricevuto rispetto ad alcune scelte, a cominciare proprio dalla decisione di innalzare la soglia del tetto al contante. «L’anno in cui c’è stato meno evasione fiscale è stato il 2010 e il tetto al contante era 5mila euro. Più fai salire il tetto al contante meno favorisce l’evasione».

Soglia dei 60 euro indicativa, interlocuzione con la Ue

Il tema dell’evasione consente alla premier di ribadire anche la ratio che ha portato il governo ad alzare fino a 60 euro la soglia per il Pos. «Ci si dice “ci volete impedire di pagare con il Pos e volete favorire l’evasione”’. Il Governo sta valutando la possibilità di non obbligare i commercianti ad accettare il pagamento elettronico per piccoli importi. La soglia dei 60 euro è indicativa può essere anche più bassa, c’è un’interlocuzione in corso con l’Ue e vediamo come andrà a finire», spiega la presidente del Consiglio.

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Sull’aumento del tetto al contante e all’uso del Pos è intervenuta anche la Corte dei Conti, con considerazioni critiche. «Ll’innalzamento del tetto dei pagamenti e, in particolare, la non sanzionabilità dei rifiuti ad accettare pagamenti elettronici di un determinato importo possano risultare non coerenti con l’obiettivo di contrasto all’evasione fiscale previsto nel Pnrr», ha detto il presidente di coordinamento delle Sezioni Riunite della Corte dei conti, Enrico Flaccadoro in audizione sulla manovra.

Non abbiamo fatto cassa sui poveri

La premier rispedisce poi al mittente anche le accuse di aver approvato una manovra che dimentica le fasce più in difficoltà. «Ho sentito dire che noi facciamo cassa sui poveri: falso, atteso che tutte queste risorse che possiamo recuperare con queste nostre scelte sul reddito di cittadinanza vengono tutte reinvestite su chi è più in difficoltà e sulla possibilità di creare nuovo lavoro».

Voglio aiutare le persone a uscire dalla povertà con il lavoro

Quanto alle scelte messe in pista sul reddito di cittadinanza, la posizione non cambia. «Voglio aiutare persone a uscire dalla povertà con il lavoro: il lavoro porta ovunque, il reddito di cittadinanza ti tiene dove sei, non c’è scampo». Tra percepire il reddito, prosegue, «e rubare un’opzione di andare a lavorare forse dovresti prenderla in considerazione - ha aggiunto commentando il video di una donna che si lamentava della stretta al reddito -. Più percepirai il reddito più sarai povero e difficile da inserire nel lavoro. Voglio regalare la dignità del lavoro a persone che non meritano di essere mantenute. Non voglio che la gente sia costretta a votarmi, voglio costruire libertà».

La sinistra non è d’accordo con l’impostazione economica

Poi l’affondo nei confronti dell’opposizione, rea di avere un atteggiamento poco dialogante. «Ovviamente tutto viene discusso, tutto è oggetto di polemiche, la sinistra non è d’accordo con la nostra impostazione economica, e meno male», spiega la premier Giorgia Meloni inaugurando una rubrica “appunti di Giorgia”. «Io sono molto contenta di una manovra finanziaria fatta in tempi impossibili».

Torneremo a difendere le aziende strategiche

Infine un passaggio sulle ultime decisioni del governo rispetto ai dossier di alcune aziende, a partire da Priolo dove l’esecutivo ha optato per il commissariamento temporaneo dell’azienda in attesa di trovare un compratore. «Torneremo a difendere le aziende strategiche italiane» chiarisce la premier a proposito del provvedimento che riguarda la raffineria siciliana: «Garantisce la sopravvivenza e la continuità produttiva di Prioplo, un’azienda che coinvolge 10mila lavoratori. Continuerà a produrre grazie al provvedimento del governo e 10mila persone continueranno a lavorare».

Continueremo a difendere l’Ucraina

Una materia strategica come il petrolio, prosegue ancora la presidente del Consiglio, «rischiava di finire nel calderone delle sanzioni contro la Russia. Noi continueremo a difendere l’Ucraina ma non scaricheremo i costi sui cittadini. A maggior ragione credevamo fosse necessario mettere in sicurezza questa azienda».

La premier lancia la rubrica #gliappuntidiGiorgia

Le riflessioni della premier sono contenute all’interno di un nuovo appuntamento, il primo della rubrica #gliappuntidiGiorgia che servirà a raccontare la sua settimana di lavoro. «Apriamo insieme i miei quaderni di lavoro. Bentrovati nel primo appuntamento della rubrica. Mi chiedono spesso perché giro con un quaderno d’appunti: lo faccio perché scrivo tutto, quello che penso, che devo fare, risposte a domande che leggo. In questi quaderni - ha spiegato all’inizio di un video di circa venti minuti - c’è tutto il mio lavoro. Io non ho alcun problema a condividere il mio lavoro e le scelte che faccio con le persone che rappresento, quindi ho deciso di aprire il mio quaderno di appunti, in una rubrica che vorrei fosse settimanale, anche se non sempre riuscirò. Per raccontare il lavoro che abbiamo fatto durante la settimana e dare qualche risposta sui temi piu caldi e interessanti, sui quali ci sono più domande. Perché non c’è problema a rispondere su nulla».


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