ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa premier: non mi preoccupano i ritardi sul Pnrr

Meloni lancia l’idea di un “liceo del made in Italy”. Ecco cosa prevede il disegno di legge di FdI

«Non c’è niente di più profondamente legato alla nostra cultura», dice la premier in visita a Verona, ed è una delle ragioni per cui il governo lavora al liceo del made in Italy

di Nicola Barone e Giorgio dell'Orefice

(ANSA)

3' di lettura

Dal Vinitaly la premier Giorgia Meloni lancia l’idea di un “liceo del made in Italy”. Un corso di studi nel quale materie tradizionali come italiano e matematica andranno via via aggiungendosi diritto internazionale, economia, marketing e tutela dei prodotti italiani.

«Pensiamo a liceo del made in Italy»

«Non c’è niente di più profondamente legato alla nostra cultura», ed è una delle ragioni per cui il governo lavora al liceo del made in Italy. A Verona nella sua visita la premier si rivolge a un gruppo di studenti di un istituto agrario. «Faccio i complimenti a questi ragazzi, siete stati molto lungimiranti», ha aggiunto ricordando che quando si dice che con la scelta «del liceo avresti avuto uno sbocco mentre opportunità minori con un istituto tecnico dimentichiamo che in questi istituti c’è una capacità di sbocco professionale molto più alta di altri percorsi, questo è il liceo».

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Il disegno di legge al Senato

Un disegno di legge (Ddl 497) presentato da FdI il 25 gennaio al Senato e assegnato il 28 marzo alla settima commissione permanente di Palazzo Madama (Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica) in sede referente delega il Governo ad istituire il liceo del Made in Italy. Tra gli insegnamenti previsti per il primo biennio, i “modelli di business nelle industrie dei settori della moda, dell’arte e dell’alimentare” ed “economia e gestione delle imprese del Made in Italy”. Tra i principi a cui si deve attenere il governo nell’esercizio della delega, quello di «guidare lo studente ad approfondire e sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità di alcuni settori strategici dell’economia del Paese, cosiddetti “settori del Made in Italy”.

«Vino settore fondamentale»

«Il vino è un settore fondamentale della nostra economia e della nostra cultura. È nostro dovere sostenere questo comparto con la forte presenza del Governo qui a Verona». A dirlo arrivando questa mattina alla 55ma edizione del Vinitaly di Verona il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «E che si tratti di un settore fondamentale – ha aggiunto la premier – è evidente dai numeri: una filiera che sul piano economico vale oltre 30 miliardi di euro e impiega oltre 870mila addetti e rappresenta un tassello importante della nostra cultura oltre che della nostra economia. Siamo il primo paese produttore al mondo, il secondo consumatore (e il faccio la mia parte) il secondo esportatore. È il primo settore nella bilancia commerciale del “made in”. È nostro interesse e nostro dovere sostenere questo mondo».Un sostegno che il Governo porterà avanti attraverso molteplici strade.

«Difesa identità nazionale una priorità»

Quella della difesa del vino italiano dagli attacchi esterni ma anche quella del sostegno al ricambio generazionale. «Un settore che storicamente – ha detto ancora la Meloni – è riuscito a coniugare la tradizione con la modernità e spesso ci è riuscito proprio grazie all'avvento di nuove generazioni. Favorire il ricambio generazionale (vorremmo fosse dedicato a questo tema uno specifico capitolo all'interno della Politica agricola comune) va sicuramente in questa direzione. Ma non solo. È proprio in questa ottica che oggi premiamo qui a Verona gli istituti agrari che sono un elemento molto importante per avvicinare i giovani a questo mondo affascinante. Come trovo affascinante la scelta dei ministri Lollobrigida e Sangiuliano di portare qui al Vinitaly due opere di valore mondiale come il Bacco del Caravaggio e il Bacco Bambino di Guido Reni. Condivido questa scelta non solo perché noi siamo a favore dell’arte fruibile ma anche per ricordare che il vino non è solo un fatto economico ma anche un pezzo della nostra identità e cultura che è stato cantato nella letteratura, nella poesia, ha ispirato quadri. E in quanto tale non può che essere difeso dal nostro Governo che ha fatto della difesa dell'identità nazionale una priorità».

Meloni stempera, via Rasella?Sgrammaticatura risolta

«Una sgrammaticatura istituzionale, ma l’ha risolta lui». Così la presidente del Consiglio a margine della sua visita a Vinitaly, torna sulle parole del presidente del Senato Ignazio La Russa a proposito della strage di Via Rasella. Parole che, secondo la premier, sono state commentate dallo stesso La Russa e «ha anche chiesto scusa». È il giorno in cui fioriscono indiscrezioni sul marcato affanno nella realizzazione dei progetti connessi al Pnrr. «Non sono preoccupata dai ritardi, stiamo lavorando molto, non mi convince molto la ricostruzione allarmista». Nessun cambiamento di rotta è comunque alle viste. «Non prendo in considerazione di perdere le risorse, prendo in considerazione l’ipotesi di farlo arrivare a terra in maniera efficace».


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