Meloni: «Le imprese nostro interlocutore ideale». E rilancia sulle riforme
La presidente del consiglio Giorgia Meloni si rivolge in un videomessaggio agli imprenditori di Confindustria Bergamo e Brescia. In serata torna a pubblicare sui social la rubrica video “Gli appunti di Giorgia”: un lungo intervento nel quale, Meloni parla di riforme e del patto con l’Albania
I punti chiave
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«Voi rappresentate l’interlocutore ideale per una politica seria». Così la presidente del consiglio Giorgia Meloni si rivolge in un videomessaggio agli imprenditori di Confindustria Bergamo e Brescia, riuniti in assemblea unitaria a Palazzolo sull’Oglio, a metà strada tra i due capoluoghi. «Abbiamo superato il primo anno di legislatura e il lavoro che abbiamo da fare è ancora molto lungo», aggiunge sottolineando che «le porte di questo governo saranno sempre aperte per chi vuole offrire proposte, spunti e soluzioni concrete ai problemi che abbiamo». «Sono certa e consapevole - conclude - che le vostre associazioni saranno protagoniste di questo cammino. Vogliamo rispettare gli impegni presi con gli italiani e nessuno come chi fa impresa sa quanto sia importante il rispetto per la parola data».
Meloni: stato e cittadini lavorino insieme come un’azienda
E ancora: «Siamo convinti che stato e cittadini siano esattamente come un’azienda, più lavorano bene insieme, più saranno in grado di creare ricchezza». Proprio sulla base di questa visione «abbiamo costruito anche la manovra economica per il 2024». «Non avevamo molte risorse a disposizione - ha sottolineato - ma abbiamo scritto una legge di bilancio che vale 28 miliardi di euro, concentrata su misure espansive, che non disperde risorse ma si dà delle grandi priorità»
G7 in Puglia, a Borgo Egnazia
In serata la premier torna a pubblicare sui social la rubrica video “Gli appunti di Giorgia”: un lungo intervento nel quale, Meloni parla di riforme, della manovra, del patto con l’Albania. E ufficializza la scelta per la sede del G7 in Puglia, a Borgo Egnazia. La premier appare a Palazzo Chigi, in piedi, nella ’galleria dei presidenti’, lo spazio antistante la Sala Verde che vede appunto la foto dei precedenti capi del governo: «C’è uno spazio vuoto, dove comparirà anche la mia foto, alla fine del mio mandato. Ma ci vuole tempo, almeno 4 anni», dice.
Scegliere direttamente chi governa
E approfitta della sede istituzionale e dei ritratti per rilanciare le riforme: «A me non interessa durare cinque anni se dopo di noi tutto tornerà uguale, se non approfittassimo della stabilità di questo governo per lasciare all’Italia una riforma che, comunque vada, consentirà agli italiani di scegliere direttamente chi li governa, e a chi li deve governare di avere cinque anni per realizzare il suo programma». Prova ad assicurare: «La riforma prevede che i poteri del presidente della Repubblica non vengono toccati». E guarda già alla prospettiva del referendum: «Che volete fare, volete contare e decidere o stare a guardare mentre i partiti decidono per voi? Questa è la domanda che faremo se e quando sarà necessario».
I due centri in Albania
Poi Meloni difende anche il protocollo d’intesa con Tirana per i migranti. Lo definisce «un modello per le altre nazioni dell’Unione europea». Chi non è d’accordo, afferma, «può dire quello che vuole ma non sostenere che vogliamo deportare qualcuno in una nazione candidata a entrare nell’Ue». E spiega che l’accordo «prevede che l’Albania dia all’Italia le aree dove realizzare due strutture. Una sarà un centro di prima accoglienza al porto, e nell’area più interna ci sarà una seconda struttura sul modello dei Cpr».
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