Meloni-Mitsotakis, asse mediterraneo per l’immigrazione. Sullo sfondo anche il Patto di Stabilità
Per fronteggiare la spinta della Germania, l’Italia sta cercando di tessere alleanze con Francia, Spagna e altri Paesi del sud Europa. Inclusa appunto la Grecia
I punti chiave
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L’Unione europea deve prendere in considerazione le richieste dei paesi mediterranei sulla gestione dei migranti: Italia e Grecia sono unite da questo obiettivo. È questo il messaggio che lanciano Italia e Grecia, dopo la visita lampo della premier Giorgia Meloni ad Atene, dove ha incontrato il capo del governo greco Kyriakos Mitsotakis. Un faccia a faccia seguito da una cena di lavoro fra due leader di estrazioni diverse che però difendono interessi nazionali in questo momento allineati, e che potrebbero fare fronte comune anche nel complesso negoziato a Bruxelles sul nuovo Patto di stabilità.
Mitsotakis ponte con il Ppe
Senza contare che, secondo molti osservatori, il primo ministro greco rappresenta per la leader di FdI e dei Conservatori europei un ponte con il Ppe. Meloni reduce dalla visita a Caivano e Mitsotakis da un teso dibattito parlamentare sugli incendi che hanno flagellato il suo Paese, si sono ritrovati a Palazzo Maximos. Nei mesi scorsi hanno dovuto entrambi fare i conti con una strage di migranti, quella di Cutro e quella al largo di Pylos, tragedie di un fenomeno che non accenna a calare lungo le rotte del Mediterraneo centrale e orientale. Una situazione complessa da gestire. Nei giorni scorsi un movimento antirazzista aveva annunciato proteste contro la scelta del governo greco di Nea Dimokratia di collaborare con quello italiano di centrodestra «nella guerra contro i rifugiati e gli immigrati».
Più cooperazione con i paesi africani di origine e transito
Roma e Atene puntano in particolare sulla cooperazione con i paesi africani di origine e transito, rafforzando le relazioni bilaterali. Meloni e Mitsotakis potrebbero unire gli sforzi nella moral suasion sulla Commissione europea per sbloccare i fondi accordati alla Tunisia. Ma soprattutto chiedono a Bruxelles di gestire il problema in modo integrato, in attesa che si completi la negoziazione sul nuovo Patto migrazioni e asilo, e che il sistema di ricollocamenti funzioni davvero.
Interessi che si sovrappongono sul nuovo Patto di stabilità
Un’altra trattativa su cui Roma e Atene hanno interessi sovrapponibili è quella sul Patto di stabilità. Meloni insiste sulla necessità di flessibilità e dello scorporo degli investimenti per transizione verde e digitale, nonché per quelli per la difesa, dal calcolo del rapporto debito/Pil. Nelle ore prima dell’incontro si è diffusa la voce di una bocciatura in arrivo da Bruxelles rispetto alle proposte italiane. Di certo, finora non sono arrivati segnali di apertura, e fra Palazzo Chigi e Mef c’è la consapevolezza del rischio che la nuova governance finanziaria europea non sia definita prima della fine dell’anno. «Tutto è aperto», viene spiegato, senza negare la necessità a quel punto di un periodo cuscinetto.
La ricerca di alleanze per controbilanciare la strategia tedesca
Per fronteggiare la spinta della Germania, l’Italia sta cercando di tessere alleanze con Francia, Spagna e altri Paesi del sud Europa. Inclusa appunto la Grecia. Se questo fronte prenderà corpo sarà più chiaro nei prossimi appuntamenti multilaterali, l’Ecofin informale del 15 settembre, il vertice informale di capi di stato e di governo il 6 ottobre e dieci giorni dopo l’Eurogruppo.
Il rapporto con l’Ucraina
Fra gli investimenti che l’Italia vorrebbe scorporare, anche le spese per l’Ucraina. Il sostegno a Kiev è un altro dei temi internazionali trattati fra i due premier, assieme alla crisi in Niger, la situazione nel Mediterraneo orientale e nei Balcani Occidentali, dove l’Italia gioca un ruolo di mediazione e Atene sta vivendo un periodo di tensioni con il governo di Tirana.
La cooperazione economica
Fra i dossier aperti anche quello della cooperazione economica (dal 2021 al 2022 l’interscambio è aumentato da 9 a oltre 11 miliardi) e in particolare energetica. Si va dall’interconnessione elettrica fra i due Paesi, fino alla ricerca di gas nell’area Est del Mediterraneo. In Grecia operano Eni (le cui esplorazioni a sud di Cipro devono fare i conti con le contestazioni della Turchia per questioni di acque contese), Enel Green Power, Fincantieri, Italgas, Snam, Terna. In materia di difesa, poi, sulla Grecia punta Fincantieri, che sta partecipando a una gara per le corvette della Marina militare ellenica (un affare da circa 2 miliardi), in concorrenza con la francese Naval Group. Debutta in Grecia anche Atm, l’azienda dei trasporti di Milano, che con un contratto da 250 milioni (attraverso Thema, controllata al 51%) gestirà la metropolitana di Salonicco, la prima automatica nel paese.
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