Meloni, con riforma costituzionale sarà terza Repubblica
Domani il vertice con i leader per le riforme costituzionali e premierato da portare in Consiglio dei ministri venerdì 3 novembre
I punti chiave
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«Abbiamo sulle nostre spalle una responsabilità storica: consolidare la democrazia dell’alternanza e accompagnare finalmente l’Italia, con la riforma costituzionale che questo Governo intende portare avanti, nella Terza Repubblica». Lo ha detto domenica 29 ottobre la premier Giorgia Meloni in un messaggio alla convention della Dc a Saint Vincent organizzata da Gianfranco Rotondi. Lunedì 30 novembre a Palazzo Chigi la premier ha convocato i leader della coalizione di governo per definire il pacchetto di misure sulle riforme costituzionali da portare in Consiglio dei ministri venredì 3 novemebre.
Il progetto sul tavolo del vertice
Dal presidenzialismo all’americana a semipresidenzialismo alla francese il govreno sembra cambiare rotta del tutto e per le riforme costituzionali mette sul tavolo dell’ultimo confronto, almeno dovrebbe esserlo, una sorta di premierato all’italiana: elezione diretta del Capo del governo nello stesso giorno in cui si rinnova il Parlamento tramite una legge elettorale maggioritaria che garantisca il 55% dei seggi al partito o alla coalizione vincente e dunque la governabilità.
La proposta Casellati
Il meccanismo messo a punto tra ministero delle Riformedi Elisabetta Casellati e Palazzo Chigi assomiglia molto a quello in vigore per l’elezione dei sindaci e dei governatori: il premier eletto è legato alla sua maggioranza e in caso di crisi la prima opzione è il ritorno alle urne. Unica via di uscita che emerge dal testo messo a punto dal governo e anticipato dal Sole 24 Ore il 2 agosto scorso è la cosiddetta “fiducia costruttiva”, fortemente voluta dalla Lega: in caso di «cessazione dalla carica» del premier il Parlamento può proporre un sostituto purché sia espressione della stessa maggioranza uscita vincitrice dalle urne e che aveva votato la fiducia all’inizio della legislatura. Ma anche su questo meccanismo antiribaltone il confronto è ancora aperto e si estende anche al Colle (si veda Il Sole 24 Ore del 26 ottobre 2023)
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