Meloni-Sunak firmano memorandum. «Piena intesa sui migranti»
La premier: un nuovo inizio nelle relazioni tra Italia e Gran Bretagna. Sunak ha ringraziato la premier italiana: «È un grande piacere averti qua»
di Nicol Degli Innocenti
I punti chiave
3' di lettura
LONDRA - Sintonia politica, piena intesa sul problema dei migranti e stretta collaborazione economica con forti prospettive di crescita. «È un nuovo inizio nei rapporti bilaterali tra Italia e Regno Unito», ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, arrivata a Londra per una visita ufficiale di due giorni. Prima tappa l'incontro bilaterale a Downing Street con il premier britannico Rishi Sunak, che ha dato un caloroso benvenuto alla Meloni. «La nostra è un'amicizia fondata su decenni di collaborazione -, ha detto il premier -. Abbiamo gli stessi valori e possiamo lavorare bene insieme».
Il memorandum d’intesa
I due leader hanno firmato un memorandum d'intesa per «coronare l'ottimo stato delle relazioni tra le due nazioni», rinsaldare formalmente i rapporti e rafforzare la cooperazione strategica sulle sfide comuni più urgenti, dalla sicurezza globale al rafforzamento della sicurezza energetica e dal cambiamento climatico alla difesa della democrazia e dello stato di diritto.
I punti di convergenza
Due in particolare i punti di totale convergenza tra i due leader: la necessità di continuare a sostenere l'Ucraina e l'imperativo di agire con urgenza per contrastare l'immigrazione clandestina. «Siamo dalla stessa parte», ha sintetizzato la Meloni. Il memorandum afferma solennemente l'impegno comune a sostenere l'integrità territoriale, sovranità e indipendenza dell'Ucraina, «nel quadro delle organizzazioni e dei partenariati internazionali».
Il tema dei migranti
Sulla questione dei migranti i due leader si sono impegnati a rafforzare la cooperazione anche a livello bilaterale, condividendo informazioni e potenziando la collaborazione tra forze di polizia per contrastare i gruppi criminali di trafficanti di persone. «È necessario un cambio di passo nel nostro approccio alla politica migratoria» e servono «approcci innovativi» e «una strategia omnicomprensiva», sottolinea il memorandum. I due Paesi definiranno a breve una serie di iniziative specifiche e concrete sul tema con un Partenariato strategico sulla migrazione tra Italia e Regno Unito. Londra auspicherebbe un aperto sostegno di Roma alla contestata politica del Governo conservatore sui migranti che attraversano la Manica, che vorrebbe arrestare allo sbarco e detenere fino al rimpatrio forzato nel Paese di provenienza o alla deportazione in Rwanda.
I paletti Ue
Bruxelles ha avvertito Londra sui rischi di una violazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, opzione apertamente caldeggiata da alcuni ministri britannici. Meloni però deve procedere con cautela sul fronte dell'immigrazione per restare all'interno dei rigidi paletti dell'Unione Europea. Non a caso il Memorandum firmato sottolinea che la cooperazione bilaterale avverrà «in piena coerenza e complementarità con l'adesione italiana alla Ue» e parla di «rimpatri volontari e riammissioni» ma non di deportazioni.
Le proteste
Il tema è molto controverso in Gran Bretagna e fuori da Downing Street l'accoglienza alla presidente del Consiglio italiana è stata meno calorosa. Un gruppo di manifestanti di gruppi anti-razzismo hanno issato cartelli con su scritto “No alla fascista Meloni” urlando “Sì ai migranti, no ai fascisti”. Nessuna incertezza invece sulla cooperazione commerciale e industriale tra i due Paesi, che è già solida e va rafforzandosi su vari fronti. Palazzo Chigi ha sottolineato le «forti complementarietà industriali e ampie prospettive di crescita».
Il caccia militare di sesta generazione
Italia, Regno Unito e Giappone inoltre stanno progettando insieme il caccia militare di sesta generazione Tempest, di grande valenza strategica, ma ci sono ancora dettagli da definire sulla futura sede e sugli equilibri di potere all'interno del consorzio. Sunak ha lodato la gestione economica della Meloni, che ha definito «molto attenta e capace di portare stabilità in Italia in tempi di incertezza».
La parola Brexit non compare nel memorandum, ma l'accordo bilaterale prevede la promozione di iniziative che riconoscano pubblicamente il ruolo e il contributo della comunità italiana nel Regno Unito e della comunità britannica in Italia e l'impegno a tutelare i diritti dei cittadini di entrambi i Paesi, in particolare quelli che «non sono beneficiari dell'Accordo di recesso».
È la prima visita della Meloni in Gran Bretagna ma non è il primo colloquio tra i due leader, che si erano incontrati nel novembre scorso a margine del COP27 in Egitto, entrambi eletti da poco e al debutto sul palcoscenico internazionale.Sunak oggi ha srotolato il tappeto rosso, non solo dedicando tre ore ai colloqui ma anche organizzando per la Meloni una visita privata senza precedenti, accompagnandola all'abbazia di Westminster per mostrarle in anteprima i luoghi dove il 6 maggio si terrà la cerimonia dell'Incoronazione di Re Carlo III.
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