arte

Memphis, il design gioioso di Sottsass & C in mostra a Milton Keynes

150 creazioni del gruppo in una esposizione dal titolo “Memphis: Plastic Field” alla MK Gallery

di Nicol Degli Innocenti

3' di lettura

E' il perfetto antidoto al grigiore dell'inverno in lockdown: a quarant'anni di distanza le creazioni giocose e coloratissime del gruppo Memphis hanno ancora il potere di rallegrare e divertire. E' una gioia per gli occhi e per la mente vederne riunite oltre 150 in una mostra dal titolo “Memphis: Plastic Field” alla MK Gallery a Milton Keynes.

Fondato dall'architetto Ettore Sottsass nel 1981 assieme a un gruppo di giovani collaboratori, il gruppo Memphis è stato una ventata d'aria nuova che ha cambiato il design e l'architettura e ha influenzato la moda, il cinema e anche la musica per molti anni.

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Nato come reazione al modernismo imperante dell'epoca all'insegna della funzionalità e del cosiddetto buon gusto.“Essere funzionale non basta -, diceva Sottsass -. Il design dovrebbe anche essere sensuale e emozionante”. I colori vivaci possono “accendere” il cervello e forme e materiali inattesi svegliare i sensi. Il laminato plastico esce dalla cucina ed entra di prepotenza in salotto, mettendo in mostra l'intensità di colore che questo materiale “povero” consente.

Angoli retti e morbide curve

I designer di Memphis abbinano angoli retti e morbide curve, propongono idee sorprendenti e combinazioni inusuali che Barbara Radice, direttrice artistica del gruppo e moglie di Sottsass, chiamava “matrimoni inaspettati”. Utilizzano materiali diversi che di solito non venivano usati insieme, come legno e plastica, laminato e ottone, lacca e specchi, alluminio e tessuto. Stesse combinazioni inusuali per i colori, abbinando tinte pastello a colori vivaci, e per le consistenze, sovrapponendo il grezzo al liscio e la tinta unita alle decorazioni.

Memphis alla MK Gallery

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Le loro creazioni sono andate ben oltre una nuova linea di mobili e accessori per arredamento, luci, lampade, vasi e tappeti, collezionate da esteti come David Bowie e Karl Lagerfeld.

Un modus vivendi

Memphis è diventato anche un modus vivendi e un movimento culturale caratterizzato da una “permanente irrequietezza creativa”, come scrisse la Radice. Si era trasformato in “un camaleonte iridescente che entra e esce come vuole da musei, grandi magazzini, gallerie e showroom, dal mondo del business e della cultura”.

I designer di Memphis hanno avuto molteplici fonti d'ispirazione: dalle forme geometriche dell'antica Grecia alle sculture pop di Claes Oldenburg, dai colori forti e dalle linee decise di Piet Mondrian alle strutture piramidali della Mesopotamia, dalle case tradizionali indiane all'astrattismo geometrico del Costruttivismo russo, da Bauhaus all'Art Déco.

L'ampiezza delle ispirazioni

Il nome stesso indicava l'ampiezza delle ispirazioni e delle aspirazoni del gruppo. Secondo la leggenda era stato scelto perché i designer, assembrati nell'appartamento milanese di Sottsass, quella sera avevano ascoltato “Stuck inside of Mobile with the Memphis Blues Again” di Bob Dylan.

Però Memphis è anche l'antica capitale dell'Egitto e la città americana di Aretha Franklin e Elvis Presley. Il nome è quindi perfetto per quella voluta fusione di antico e contemporaneo, sacro e profano.Il gruppo, che ha riunito 56 designer di Paesi e tradizioni diverse, è sempre stato anche internazionale e aperto al mondo. Ufficialmente sciolto da Sottsass nel 1988, continua a vivere. I mobili e le creazioni più celebri Memphis sono ancora tutte in produzione. La mostra della MK Gallery quindi guarda al passato ma senza nostalgie. Almeno questa volta non essere a Londra è un vantaggio: mentre la capitale britannica è in lockdown con musei chiusi, nella pur vicina Milton Keynes le gallerie sono aperte e la mostra si può quindi visitare.

Memphis: Plastic Field, MK Gallery, Milton Keynes, fino al 25 aprile 2021.In collaborazione con Memphis Srl, design di IB Studio Milano. www.mkgallery.org

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