Meno acqua, nuove varietà e biogas: l’innovazione del distretto Agrumi di Sicilia
I progetti in corso e in via di attuazione del distretto che riunisce le 5 Dop e Igp regionali del settore, dall’Arancia Rossa al Limone dell’Etna, in collaborazione con Università di Catania e Coca Cola Foundation
di Giorgio dell'Orefice
2' di lettura
Dall’efficientamento di una risorsa fondamentale e al tempo stesso scarsa come l’acqua alla lotta ai cambiamenti climatici fino alle nuove potenzialità dell’economia circolare. Il Distretto agrumi di Sicilia che riunisce tutte le 5 Dop e Igp regionali del settore (dall’Arancia Rossa al Limone dell’Etna) scommette sull’innovazione per innescare un nuovo processo di sviluppo. Sono stati infatti presentati ieri al ministero dell’Agricoltura i risultati del progetto Acqua – che è stato portato avanti negli ultimi anni – e gli obiettivi del progetto Clima in rampa di lancio nel 2023.
I due progetti realizzati con l’Università di Catania e con la partnership e il sostegno di Coca Cola Foundation hanno riguardato da un lato la razionalizzazione e l’efficientamento dell’utilizzo della risorsa idrica (decisiva per una produzione che necessita di importanti apporti di acqua come quella agrumicola) e dall’altro, col nuovo progetto Clima, si concentrerà adesso sulle potenzialità nella filiera degli agrumi dell’economia circolare.
«Occorrono, col sostegno delle istituzioni, percorsi comuni di innovazione – ha commentato la presidente del Distretto (che riunisce imprese agricole singole e associate, Consorzi di tutela, le società di commercializzazione e le industrie di trasformazione della filiera, oltre agli enti locali), Federica Argentati – per un comparto che affronta una competizione crescente sui mercati oltre alle crescenti difficoltà legate all’impatto el cambiamento climatico».
I progetti Acqua (1 e 2) dei quali sono stati presentati i risultati hanno riguardato la formazione di nuove professionalità e la sperimentazione di nuove tecniche di irrigazione. Lo studio, effettuato su sei aziende pilota ha consentito di sperimentare la gestione dell’irrigazione con strumentazioni smart come stazioni meteorologiche con sensori e droni. Tecnologie che hanno portato a una riduzione nei consumi d’acqua delle aziende coinvolte stimata intorno a 1 milione di litri per ettaro all’anno.
Presentato inoltre anche il nuovo progetto Clima realizzato in partenariato con l’Alta Scuola di Formazione Arces e sempre con il supporto di The Coca-Cola Foundation. Il progetto, che sarà realizzato ancora in colleborazione con l’Università di Catania, punterà sull’innovazione varietale per contrastare le difficoltà legate ai cambiamenti climatici e le emergenze fitosanitarie.
Ma in secondo luogo il progetto Clima punterà anche sull’opportunità di promuovere all’interno della filiera agrumicola siciliana le azioni concretamente attuabili di economia circolare. In particolare, verrà sperimentato l’utilizzo di un sottoprodotto della trasformazione degli agrumi, il pastazzo, nella produzione di biogas.
«Siamo convinti – ha commentato il direttore relazione istituzionali, comunicazione e sostenibilità di Coca Cola Italia, Cristina Camilli – che il contributo attivo e l’esperienza di diversi soggetti possano ampliare al massimo i benefici di una collaborazione che parte da esigenze comuni e di cui, grazie al percorso di innovazione promosso dal Distretto, tutta la filiera può beneficiare».
«Per far fronte alle sfide legate al cambiamento climatico – ha concluso il sottosegretario all’Agricoltura, Luigi D’Eramo – sarà fondamentale incentivare la ricerca e puntare sull’innovazione tecnologica così da poter avere un’agricoltura più moderna, produttiva e sostenibile, un obiettivo che è tra le priorità di questo dicastero».
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