Il Fisco

Meno contanti e più spazio ai crediti

L'evoluzione tecnologica come driver per la semplificazione

di Marco Mobili e Giovanni Parente

(ANSA)

2' di lettura

Digitalizzare per semplificare. La riforma del Fisco annunciata dal Governo punta anche sulla leva di un maggior impulso della tecnologia sia per snellire e velocizzare gli adempimenti sia per garantire più efficienza nell’interoperabilità e nell’utilizzo dell’ormai enorme database dell’Anagrafe tributaria. Le risorse del recovery fund, che non potranno essere impiegate in una riforma di lungo periodo come la revisione di base imponibile e aliquote, avranno un ruolo chiave nell’evoluzione tecnologica del sistema. E nell’Esecutivo si è iniziato a ragionare su quattro direttrici d’intervento.

La moneta elettronica

Il piano cashless lanciato con la manovra dello scorso anno si basa essenzialmente su un meccanismo di incentivi per fare aumentare il ricorso all’utilizzo di strumenti di pagamento diversi dal contante. Da un lato, c’è la lotteria degli scontrini pronta a partire dal 2021 ( primo appuntamento il 14 gennaio). La riffa di Stato prevede anche estrazioni ad hoc (denominate «zerocontanti») con premi destinati ad acquirenti ed esercenti per i pagamenti i senza contanti. Dall’altro, il cashback pronto a premiare con un rimborso del 10% su una spesa massima di 1.500 euro a semestre i pagamenti con carta e bancomat, ad eccezione di quelli per l’e-commerce. La partenza è fissata a dicembre, con un debutto «sperimentale» prenatalizio che richiede solo 10 operazioni effettuate (invece delle 50 ogni sei mesi).

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Crediti fiscali

L’altra grande sfida lanciata con il superbonus del 110% e altri bonus per fronteggiare l’emergenza Covid (dall’affitto dei negozi alla sanificazione degli ambienti di lavoro) è la possibilità di cedere i crediti fiscali e utilizzarla come supporto finanziario in una fase di scarsa liquidità. Questo, però, richiede un forte investimento per migliorare il cassetto fiscale presente per ogni contribuente nella sezione ad accesso riservato del sito dell’agenzia delle Entrate. Digitalizzare e avere una piattaforma in cui cedente e acquirente possono vedere quasi in tempo reale il credito fiscale e il suo passaggio può essere un volàno.

Adempimenti più automatizzati

Più dialogo tra le banche dati (si veda l’articolo a lato) si può tradurre in un ulteriore passo avanti per ampliare le dichiarazioni precompilate (dopo il 730 ora la priorità è l’Iva) e verso adempimenti più automatizzati.

L’e-fattura

L’ultimo miglio sul fronte e-fattura è avvicinare all’utilizzo volontario anche i contribuenti esonerati, come le piccole partite Iva in regime di flat tax. Sul piatto potrebbero essere messi ulteriori incentivi rispetto a quelli della manovra 2020.

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