Attenzione ai grassi e più fibre: la spesa degli italiani è salutista e meno calorica
Il trend emerge dall’analisi svolta dall’Osservatorio Immagino sulle tabelle nutrizionali di quasi 78mila prodotti in vendita nei supermercati
di Emiliano Sgambato
I punti chiave
3' di lettura
Meno zuccheri e grassi e più fibre. Così cambia la composizione del cibo acquistato dagli italiani secondo l’Osservatorio Immagino, che ha elaborato le tabelle nutrizionali di 77.726 referenze messe nel carrello dagli italiani tra giugno 2021 e giugno 2022.
«Guardando all’andamento dei singoli macronutrienti – si legge nell’Osservatorio – emerge il consolidamento dei trend già visti nell'anno finito a giugno 2021, e talvolta già visti anche nei periodi precedenti. In sostanza, continua a calare l’apporto fornito al metaprodotto Immagino dagli zuccheri, mentre quello di carboidrati e proteine resta sostanzialmente stabile. Prosegue, invece, l’ascesa delle fibre e in misura maggiore rispetto all’anno finito a giugno 2021, e si accentua il calo dei grassi e dei grassi saturi».
Cambiamenti che portano al taglio dell'apporto calorico medio che si attesta ora a 177,9 calorie per 100 g/100 ml, in calo annuo del-0,6%.
Grassi in calo e fibre in aumento
La componente dei grassi è stata quella che si è maggiormente contratta con un calo dell’1,5% mentre nell’anno mobile precedente era rimasta stabile. «I responsabili di questo trend sono l’olio extravergine d’oliva, le uova, l’olio di semi, il burro, i biscotti tradizionali, l’olio di oliva, la frutta secca con guscio, le mozzarelle,il mascarpone, il latte Uht, le creme spalmabili dolci e la panna – si legge nell’Osservatorio – che hanno subìto una contrazione delle vendite. Importante anche il calo dei grassi saturi (-1,4%)».
Le fibre, invece, hanno migliorato il trend espansivo (+1,3% nell'anno finito a giugno 2022 contro il +0,8% dei 12mesi precedenti) «confermandosi ancora una volta il nutriente in maggiore ascesa nella dieta degli italiani». L'aumento è legato all’espansione dei consumi di prodotti come gli alimenti per sportivi, la frutta secca senza guscio, i primi piatti pronti, le verdure di quarta gamma, i legumi, i cereali conservati, le piadine, gli snack dolci, gli altri fuoripasto salati, il pane da tramezzino e i sostitutivi del latte Uht.
Proteine e carboidrati stabili
L’apporto in termini di proteine è rimasto pressoché stabile, un dato che sembra contrastare con il “successo mediatico” di questa componente nutrizionale e il moltiplicarsi dei prodotti che ne pubblicizzano la ricchezza. Ma questo si spiega principalmente, secondo l’Osservatorio con la contrazione dei consumi di prodotti naturalmente ricchi in proteine, come «uova, farine e miscele, latte Uht e fresco, mozzarelle, pasta di semola,biscotti tradizionali, paste filate uso cucina, pesce surgelato naturale, würstel e frutta secca con guscio».
Anche la presenza stabile di carboidrati è in realtà il risultato di un doppio spostamento dei consumi: da un lato c’è calo delle vendite di farine, zucchero, biscotti tradizionali, pasta, riso e latte; dall’altra l’aumento degli acquisti di alimenti per sportivi, caramelle, panettone, piadine, pasticceria, merendine, snack dolci ed estrusi.
Lo scenario non cambia se si limita l’analisi alla sola componente degli zuccheri, che nell'ultimo anno mobile hanno perso un -0,6% contro il -1,4% dell'anno finito a giugno 2021: «Ad aver contribuito in modo maggiore a questo trend sono state alcune categorie, come lo zucchero, i biscotti tradizionali, il latte Uht e fresco, le creme spalmabili dolci, i nettari e simili, le tavolette e le barrette di cioccolato, le confetture e le spalmabili base frutta», si legge nel rapporto.
Il Made in Italy resiste alla convenienza
Tra le altre tendenze individuate dalla dodicesima edizione dell'Osservatorio Immagino di GS1 Italy– che ha monitorato l'andamento delle vendite di quasi 130mila prodotti tra food & beverage, cura casa e cura persona, che complessivamente realizzano oltre 41 miliardi di euro di sell-out, pari all’82,3% dell'incasso complessivo di supermercati e ipermercati italian – si conferma l’attenzione ai prodotti 100% italiani o di filiera e ai superfood, mentre calano gli acquisti di vino e di alimenti biologici.
Incrociando le informazioni presenti sulle etichette e sulle confezioni dei prodotti digitalizzate dal servizio Immagino di GS1 Italy con i dati elaborati da NielsenIQ su venduto e consumo nella Gdo, questo ampio e diversificato paniere di prodotti è stato suddiviso in 11 carrelli equivalenti ad altrettante tendenze che stanno guidando la spesa degli italiani – dal free from all’italianità, dalle certificazioni etico e ambientali fino ai prodotti green.
L’analisi dei claim sulla convenienza indicati sulle confezioni non sembra aver registrato una crescita, almeno a giugno 2022, così come gli acquisti maggiormente in diminuzione risultano essere quelli dei prodotti con un prezzo medio più basso, segno che a soffrire di più crisi e inflazione sono le fasce più deboli della popolazione. Ma per avere dati più significati da questo punto di vista probabilmente bisognerà aspettare quelli relativi alla fine dello scorso anno.
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