Meno petrolio e più diesel, così Riad (e gli altri big dell’Opec) cambiano strategia
Sul greggio i patti con la Russia non vengono traditi, ma sul fronte dei carburanti la sfida è aperta: i colossi petroliferi del Golfo Persico hanno investito miliardi in nuovi mega impianti di raffinazione e ora cominciano a raccoglierne i frutti
di Sissi Bellomo
4' di lettura
C’è un’Opec a due anime: quella dei Paesi che non riescono ad offrire più petrolio e quella di chi non vuole, ma in compenso accelera la produzione di carburanti. I patti con la Russia, partner chiave nella coalizione allargata dell’Opec+, formalmente non vengono traditi. Di fatto però a Mosca vengono comunque sottratte quote di mercato, con volumi crescenti – soprattutto di diesel – che ormai viaggiano quotidianamente dal Medio Oriente all’Europa.
I protagonisti di questo assalto sono le potenze...
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