Meno trasferte, con la tecnologia anche il collaudo abbatte le distanze
Supporto ai macchinari per ispezioni sui farmaci: vaccino già in produzione
di Barbara Ganz
2' di lettura
L’epidemia ha avuto un forte impatto sulle imprese che costruiscono impianti nelle diverse aree del mondo. Brevetti Cea - 160 addetti nella sede di Sovizzo, Vicenza, una controllata a Montecchio Maggiore per l’assemblaggio e una unità in Danimarca per lo sviluppo di intelligenza artificiale - ha il 90% dei propri clienti all’estero, fra Asia, Europa, Sudafrica e Australia. «Rientriamo nella filiera del farmaco, e dobbiamo garantire ai clienti il supporto adeguato perché le macchine funzionino sempre in modo ottimale. Questo in tempi normali comportava avere squadre di tecnici in trasferta, ora non è più possibile per via dei rischi e delle quarantene», spiega Massimo Frasson, general manager. Le macchine prodotte in Italia servono all’ispezione dei prodotti farmaceutici iniettabili: dopo che le fiale sono state riempite, e prima dell’etichettatura, un controllo automatico o semi automatico verifica che il livello del liquido sia quello corretto, che la confezione sia perfettamente integra e che non ci siano corpuscoli estranei. «La stessa produzione del vaccino per il nuovo coronavirus è già stata avviata in attesa del via libera ufficiale: in India, ad esempio, si lavora già sul vaccino di Oxford, e un nostro tecnico è stato sul posto un mese per mettere a punto le fasi necessarie. Ora è in isolamento».
Oltre al supporto, una fase fondamentale era quella del collaudo, che avveniva tipicamente nella sede italiana, prima della consegna: «In media servivano 15 giorni, ma ci sono voluti anche due mesi. Ora, con le restrizioni imposte dalla situazione sanitaria, questa fase avviene da remoto. Collegamenti e telecamere fanno sì che il cliente, a distanza, possa “vedere” le diverse fasi come se fosse sul posto, con il supporto di tecnici delle diverse specializzazioni». Quanto alle fasi successive alla consegna, l’installazione è affidata in parte a tecnici locali, in parte si opera a distanza e si riducono al minimo le trasferte: Attualmente ci sono impianti firmati Brevetti Cea in fase di allestimento in Irlanda, Francia, Cina e India.
Il lavoro in tempi di coronavirus ha imposto «un cambiamento radicale e molti investimenti per poter gestire alcune attività da remoto - sottolinea Frasson - Alcune cose torneranno alla normalità, altre innovazioni presentano vantaggi che forse le renderanno permanenti: è il caso dei contatti commerciali. Una volta, ed esempio per un incontro di affari di un paio di ore negli Usa servivano alcuni giorni fra viaggio e permanenza. Adesso l’incontro si svolge con una grande preparazione iniziale, filmati, documentazione, che lo rende anche più efficace. E non è mai capitato che l’interlocutore si presentasse in ritardo o magari avendo solo mezzora di tempo, come è accaduto negli incontri di persona. Anche l’atteggiamento è più disponibile». Quanto alla gestione delle fasi da remoto, «il vantaggio in termini di tempo e trasferte è notevole, e la qualità, secondo i dati che stiamo raccogliendo, è comunque garantita».
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