Mercato lento da Sotheby’s Paris
Un Magritte garantito guida i realizzi; buoni risultati per Fontana. Un terzo dei lotti ritirati o invenduti
di Giovanni Gasparini
3' di lettura
Il catalogo ‘Modernites’ proposto la sera del 19 ottobre da Sotheby’s Paris ha confermato il rallentamento del mercato e la sua dipendenza dalle garanzie per i lotti milionari. Dei 46 lotti originariamente in catalogo ben otto sono stati ritirati prima dell’inizio dell’asta (lotti 10, 12, 16, 17, 18, 23, 26, 35), fra cui una composizione della serie ‘Aerei’ di Boetti stimata 1,5-2 milioni di €, e sette lavori sono rimasti invenduti (lotti 11, 34, 36, 37, 40, 44, 45). I 31 lotti venduti hanno portato un ricavo di 37,5 milioni di euro, dipendente per il 30% dall’unico lotto oltre i 10 milioni di €.
La pratica di ritirare un gran numero di opere, con stime anche milionarie, per evitare che rimangano pubblicamente invendute, è facilitata dalla ridotta circolazione dei cataloghi cartacei, poiché essi vengono rimossi dalle versioni online. Questa pratica incrementa la già scarsa trasparenza del meccanismo delle aste e si aggiunge al sistema delle garanzie nel sostenere in maniera artificiale risultati ‘di facciata’ che mortificano la funzione di bilanciamento pubblico dei prezzi a seguito di una gara che dovrebbe esser tipica delle case d’asta. Sette lotti risultavano garantiti da parte terza e, pertanto, già venduti prima dell’inizio dell’asta; in almeno tre casi il lotto sembra finito al garante in assenza di altri rilanci: un Dubuffet che non ha raggiunto il milione di euro, uno Chagall che ha sfiorato 900mila €, nonché la composizione ‘Accord Bleu (RE 52)’ del 1958 di Yves Klein ferma a 2,1 milioni (2,6 milioni con le commissioni) da una stima ben più elevata di 4-7 milioni di euro.
Un secondo catalogo di arte Moderna della sera del 20 ottobre aggiunge 6 milioni di ricavi, in assenza di lotti milionari e con diversi invenduti.
Magritte sostiene l’arte Moderna
La proposta invero ridotta di opere surrealiste è guidata da una tela di medie dimensioni di Magritte raffigurante la classica mela ‘La valse hesitation’ del 1955: partita da una insolita stima garantita di 10,5-15,5 milioni di euro, brevemente contesa fra tre telefoni, è finita venduta sotto la stima a 9,5 milioni, pari a 11,2 milioni di euro con le commissioni. Un secondo lavoro di Magritte ‘Le modele rouge’ del 1948 conteso da cinque compratori fra cui il gallerista Vedovi, ha superato la stima di 1-1,5 milioni per chiudere la gara a 2 milioni con le commissioni ad una signora in sala; anche la composizione ‘La Gate’ ha superato le stime raddoppiando quella bassa a 520mila €, mentre ‘La bue secrete’ è restata invenduta da una stima di 700mila - 1 milione di €.
Hanno trovato compratori oltre le garanzie un caratteristico lavoro di Soulages del 1988 a toni neri e blu, che ha sfiorato 1,1 milioni da una stima di 800mila - 1,2 milioni di €, e una composizione astratta a toni rossi e neri «Kenju» del 1991 di Kazuo Shiraga che ha superato di poco la stima alta di 700mila €.
La sorpresa positiva della serata rimane una solare grande composizione modernista del 1919-23 «La Forme du jaune» (in foto in apertura) di Frantisek Kupka che ha raggiunto la stima alta di 3 milioni per finire.a 3,7 milioni di euro con le commissioni, senza bisogno di alcuna garanzia.
Fontana sorregge l’arte italiana
Anche uno dei quattro lavori di Lucio Fontana proposti era protetto da una garanzia, un ‘Concetto Spaziale, Attese’ blu con sei tagli è finito in Asia a 950mila € pari 1,2 milioni con le commissioni da una stima di 1-1,5 milioni di € vincendo la concorrenza di un telefono ‘italiano’. In precedenza, una tela bianca e nera con buchi del 1954 con la stessa stima finiva aggiudicata dopo un solo rilancio a 1 milione di €. Protratta gara di rilanci, invece per una ‘Natura’ in bronzo di grandi dimensioni del 1959-60 proposta alla stima di 600-800mila €, che è stata scambiata a 1.750.000 € pari a quasi 2,2 milioni con le commissioni. Infine, un ‘Teatrino’ blu ha superato la stima di 200-300mila € per fermarsi a 381mila €.
Lo spostamento d’interesse dai ‘tagli’ alle opere più scultoree di Fontana conferma una certa vivacità del suo mercato, sebbene si notino i segni di un assestamento dei prezzi.
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