conte: governo andrà avanti

Mes, Di Maio chiede un rinvio. Affondo Pd: M5S non provochi crisi credibilità

Il leader M5s chiede tempo per modificare la bozza di accordo, strappando un rinvio in primavera della ratifica da parte del Consiglio europeo. Domenica vertice a palazzo Chigi. Lunedì informativa del premier alle Camere

(ANSA)

4' di lettura

Di Maio torna a chiedere un ripensamento sulla riforma del Mes, il fondo salva-Stati europeo, in vista del vertice di maggioranza di domenica pomeriggio dedicato a questo tema che si annuncia molto teso. «L’Italia - ha detto il ministro degli Esteri - non può pensare di firmare al buio. È bene che ci sia una riflessione». Di Maio chiede il tempo di modificare la bozza di accordo, strappando all’Ecofin del 4 dicembre un rinvio in primavera della ratifica da parte del Consiglio europeo, fissata al momento al 13 dicembre.

Di Maio: per l'Italia è sano non accelerare
Il Mes, ha aggiunto, «come tanti altri trattati, ha bisogno di tanti miglioramenti. È solo una parte: c'è l'Unione bancaria, c'è l'assicurazione sui depositi. Quando avremo letto tutto, potremo verificare se il pacchetto convenga all’Italia oppure no. Secondo me, è sano per l’Italia non accelerare in maniera incauta ma difendere i propri interessi, aspettando la fine dei negoziati anche su tutti gli altri aspetti di questo pacchetto».

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«Italia sia protagonista dei negoziati»
«Così com'è scritta, l'Unione bancaria mi preoccupa ancor più del Mes - ha detto a Matera il Ministro degli Esteri - L'assicurazione sui depositi va messa a posto: quindi - ha aggiunto il capo politico M5S - ci sono dei negoziati in corso ed è bene che questi negoziati proseguano con il protagonismo dell'Italia che sicuramente negli ultimi mesi ha avuto difficoltà perché c'è stato un cambio di Governo».

Delrio: M5S non provochino crisi credibilità
I dem replicano con toni fermi all'alleato di governo. «Siccome non ci sono elementi di merito che mettono in discussione la nostra sovranità nazionale, è molto importante che diamo una dimostrazione di serietà e affidabilità. Io mi aspetto che le legittime critiche del nostro alleato non portino a provocare una crisi di credibilità per il Paese. Questo sarebbe grave, per i cittadini e per la serietà con cui viene visto il nostro governo» ha detto il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio a proposito del Mes.

Franceschini: dopo parole Di Maio aspettiamo fatti
«Sul Mes in queste ore ci giochiamo la credibilità del Paese, l’andamento dello spread e dei mercati. Non si può giocare con il fuoco. Prendo per buone le parole di Di Maio di questa mattina e da qui a lunedì vedremo se alle intenzioni seguiranno i fatti e i comportamenti, perché ci sono anche i comportamenti in politica» gli ha fatto eco il ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, all'assemblea dell'area del Pd di Base Riformista.

M5S: approccio costruttivo,Pd cerchi intesa con noi
«Sul Mes nonostante la nostra contrarietà ai principi che caratterizzano quel fondo, il M5S sta cercando di avere un approccio costruttivo e volto a trovare una intesa. Consigliamo al Pd di lavorare con noi ad un punto di
intesa. Tutti sanno che il Mes è modificabile ed emendabile. Quindi mettiamoci al lavoro, miglioriamo la riforma e facciamoci rispettare in Europa». Così in una nota il M5S, che attacca: «a noi sembra che la credibilità come Stato l'abbiamo persa quando si firmava qualsiasi cosa per compiacere qualche euro-burocrate. Bene, quell'epoca è finita».

Conte: governo a rischio? No, andrà avanti
Cerca di gettare acqua sul fuoco il premier Giuseppe Conte. «Ogni volta, a ogni passaggio un po' delicato, si ragiona sempre del rischio del Governo. Ma questo Governo andrà avanti» ha detto rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se le polemiche relative al fondo salva Stati possano mettere a rischio la tenuta del governo. Il governo «andrà avanti - ha ribadito Conte - per un motivo semplice: perché il Paese ha tante urgenze, ha tanti problemi anche strutturali da risolvere».

Vertice domenica Palazzo Chigi. Premier riferisce alle Camere lunedì
Un vertice domenica sera all'ora di cena è convocato a Palazzo Chigi per sciogliere i nodi sul Mes. L'incontro si tiene alla vigilia delle comunicazioni del premier alle Camere, alle 13 a Montecitorio e alle 15,30 al Senato. «Dovete avere un po' di pazienza, lunedì passerò in Parlamento e metteremo tutti i tasselli al loro posto e inizieremo a spazzare via tutte le fesserie che sono state dette, ne ho ascoltate tante» ha detto il premier. In quell'occasione Conte avrà modo anche di spiegare come gran parte del negoziato sul Mes sia stato fatto nel precedente governo ovvero con l'ok della Lega. È su Matteo Salvini che Conte punterà il mirino e, nel weekend, a Palazzo Chigi, si lavorerà anche per ricostruire, carte alla mano, tutti i passaggi che sul Mes hanno visto la Lega compartecipe. E la battaglia tra i due va avanti a colpi di sciabola.

Salvini: Conte ha firmato senza permesso? Si dimetta
«Se hai firmato qualcosa che non avevi il permesso di firmare dimettiti e chiedi scusa perché con i risparmi degli italiani non si scherza. Per questo ho convocato Conte lunedì» ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini a proposito del Mes. E ha aggiunto: «Speriamo che il weekend porti consiglio e Conte dopo minacce e querele torni sulla terra e dica la verità agli italiani. Questo trattato per come è modificato espropria di democrazia e sovranità il Parlamento e soprattutto il risparmio degli italiani». E ancora: «Il Mes ruba ai poveri per dare ai ricchi. Ruba i soldi ai risparmiatori italiani per finanziarie le banche tedesche».

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