Nordio: contro abuso intercettazioni non vacilleremo. Non toccheremo quelle su mafia
Il ministro è intervenuto al Senato per illustrare la relazione sullo stato della giustizia
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Il ministro della Giustizia Carlo Nordio esprime gioia per l’arresto di Matteo Messina Denaro, «un’operazione il cui merito è equamente diviso tra magistratura e forze dell’ordine, tra questo e i governi precedenti». Lo ha detto parlando al Senato, dove ha illustrato la relazione sullo stato della giustizia. Contro la mafia, ha poi aggiunto, l’azione del governo,del parlamento delle forze dell’ordine «sarà forte, omogenea duratura e incondizionata». Nordio ha poi chiarito:«Andremo avanti sino in fondo, non vacilleremo e non esiteremo. La rivoluzione copernicana sull’abuso delle intercettazioni è un punto fermo del nostro programma».
Non toccheremo intercettazioni su mafia
«Non sarà mai abbastanza ribadito - ha continuato - che non vi saranno riforme che toccheranno le intercettazioni su mafia e terrorismo. Quando dico che i mafiosi non parlano per telefono alludo al fatto che nessuno di loro al telefono abbia manifestato volontà di delinquere o espresso una parola che sia prova di un delitto», ha affermato Nordio, ribadendo che le intercettazioni servono soprattutto per individuare «i movimenti delle persone sospettate di mafia, terrorismo. Anche quelle preventiva sono indispensabili- ha aggiunto -. Altra cosa sono quelle giudiziarie che coinvolgono persone che non sono nè imputate nè indagate e che attraverso un meccanismo perverso e pilotato finiscono sui giornali e offendono cittadini che non sono minimamente coinvolti nelle indagini».
Assicureremo presunzione innocenza e certezza pena
Per quanto riguarda la linea del dicastero, il ministro ha chiarito: «Il nostro fermo proposito è di attuare nel modo più rapido ed efficace il garantismo del diritto penale. Realizzeremo la tutela della presunzione di innocenza della persona,assicurandone la dignità e l’onore durante le indagini e il processo. E parallelamente assicureremo la certezza della pena. Una pena che non coinciderà sempre e solo con il carcere, ma che sarà comunque afflittiva, certa, rapida, proporzionata, e orientata al recupero del condannato, secondo il nostro dettato costituzionale».
Imminente riforma reati che intimoriscono sindaci
È «imminente la profonda revisione di quei reati che intimoriscono gli amministratori senza tutelare i cittadini, rallentando o impedendo quella collaborazione tra gli uni e gli altri, con effetti perniciosi per la certezza dei rapporti giuridici e più in generale sullo sviluppo del Paese», ha poi anticipato Nordio, inserendo l’intervento su alcuni dei reati contro la pubblica amministrazione tra quelli che avranno un effetto sull’economia e sugli investimenti. Il ministro ha ribadito che le criticità della giustizia costano 2 punti di pil e gli investitori stranieri esitano a operare in Italia perchè «manca la certezza del diritto e per la riscossione di un credito occorrono tempi 5 volte superiori alla media europea».
Impegno su Codice per punire pure atrocità in Ucraina
Parlando del Codice per i crimini internazionali a cui si sta lavorando finalizzato ad assicurare il compiuto adempimento degli obblighi internazionali assunti dall’Italia con la ratifica dello Statuto di Roma, istitutivo della Corte penale internazionale, il ministro della Giustizia ha spiegato che «la scelta di introdurre nel nostro ordinamento un codice ad hoc ha una forte valenza simbolica: si vuole mettere in luce che l’oggetto della tutela sono i beni giuridici estremi e universali, che si pongono fuori dall’ordine comune della normale vita sociale, in quanto collegati a situazioni di eccezionalità, come l’atrocità dei crimini commessi nell’attuale conflitto in Ucraina dimostra».
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