Meta punta ChatGPT: al lavoro per creare un chatbot concorrente
L'idea di Zuckerberg è di entrare con prepotenza nel mercato a partire da inizio 2024. La società ha già fatto scorte dei processori H100 di Nvidia
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L'impulso pare sia arrivato da Mark Zuckerberg in persona: è il momento di lanciare un chatbot che riesca a competere con ChatGPT di OpenAI e Bard di Google. Tempo di realizzazione? Pochi mesi, per un lancio che dovrebbe arrivare nei primi mesi del 2024. E' questo l'obiettivo di Meta Platforms, la holding proprietaria di Facebook, WhatsApp e Instagram. Ed è confermato da un ingente investimento della società in H100, il processore prodotto da Nvidia che è cuore e gambe dell'Intelligenza Artificiale generativa. Non ci sono riscontri ufficiali, ma Meta ha bussato con prepotenza alle porte dei magazzini di Nvidia nelle ultime settimane.
La rincorsa di Zuckerberg
I piani per il nuovo modello di Intelligenza Artificiale generativa, il cui nome rimane ignoto, fanno parte dello sforzo di Zuckerberg di rilanciare Meta fra i player più importanti del settore, dopo che società come OpenAI, Microsoft e Google hanno dato una scossa al mercato. In questo scenario, impostosi molto velocemente a inizio 2023, la holding proprietaria di Facebook sembra aver perso il primo treno, accusando la fatica di chi rincorre e alle prese con una concorrenza che si è molto intensificata da quando è esploso ChatGPT.
I processori Nvidia
Meta, anche secondo quanto appurato dal Wall Street Journal, sta attualmente costruendo i data center necessari per il suo antagonista di ChatGPT, e acquisendo (come detto) altri processori Nvidia H100. E benché la società di Zuckerberg si sia unita recentemente a Microsoft per rendere Llama 2 (il modello sviluppato da Meta qualche mese fa, ndr) disponibile sulla piattaforma di cloud computing di Microsoft Azure, la volontà di lanciare un chatbot vero e proprio è legata a questioni di business molto ovvie, per un'azienda che da inizio anno ha visto crescere la sua capitalizzazione in Borsa del 144 per cento.
Lo sprint di Llama 2
A proposito di Llama 2: è proprio questo modello la prima pietra di Meta nel mondo dell'AI generativa. Non è un chatbot in sé, ma è un modello linguistico di grandi dimensioni “open source” sviluppato dal colosso di Menlo Park, utilizzabile da tutti gli sviluppatori gratis per creare chatbot. Può essere usato per una varietà di scopi, tra cui ricerca, sviluppo di software, creazione di contenuti creativi, traduzione, scrittura codice e assistenza clienti. Ed è forse stato il primo indizio sulle intenzioni di Zuckerberg di sviluppare un qualcosa di simile a ChatGPT e Bard. Del resto, il Ceo fa parte del gruppo di alti dirigenti tecnologici che fra due giorni parteciperà al vertice organizzato dal leader della maggioranza al Senato, Chuck Schumer, per discutere su come gestire l’intelligenza artificiale. Un gruppo cui appartengono anche Sam Altman, Ceo di OpenAI, e Sundar Pichai, omologo di Google.
Un'ulteriore prova di come Meta voglia rivestire (e in parte già rivesta) un ruolo chiave nel mondo dell'AI generativa, dopo il passaggio a vuoto sul Metaverso, che è costato alla società di Zuckerberg almeno 30 miliardi di dollari oltre che le perplessità degli analisti e non pochi problemi a Wall Street. Il rilancio potrebbe arrivare con un competitor ben attrezzato di ChatGPT, che abbia una buona visione sul mondo delle imprese. Perché è lì che si gioca la partita più importante.
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