Metà della ricchezza mondiale in mano all’1% della popolazione
di Enrico Marro
2' di lettura
Rappresentano appena l’1% della popolazione, ma già oggi possiedono il 45% della ricchezza mondiale. Sono i milionari secondo la “fotografia” appena scattata da Boston Consulting Group in un recentissimo studio: 18 milioni di famiglie di Paperoni sparse per il globo ma unite dall’ineluttabile destino di diventare sempre più ricche. Già oggi le persone con un patrimonio complessivo pari ad almeno un milione di dollari controllano una larga fetta della “torta” da 166,5 trilioni di dollari della ricchezza mondiale. Ma entro il 2021 gli “almeno milionari” arriveranno a controllare la metà della ricchezza planetaria, percentuale che toccherà addirittura quota 70% negli Stati Uniti.
Da dove arriva questo fiume di denaro? Se consideriamo il dato globale, per metà è frutto delle buone performance dai patrimoni già esistenti (grazie soprattutto alla corsa dei mercati finanziari) e per metà da quella che lo studio definisce “nuova creazione di ricchezza”, frutto perlopiù di attività imprenditoriali. La distinzione per macroaree conferma che i Paperoni nati di recente abbondano nei Paesi emergenti, come nelle macroregioni Asia-Pacifico o America Latina, mentre la fetta di patrimoni di antica data pesa di più in Giappone, Stati Uniti ed Europa.
In generale, comunque, lo studio di Boston Consulting sottolinea come la ricchezza nel mondo non solo sia aumentata del 5,3% tra il 2015 e il 2016, ma sia destinata a continuare a crescere al ritmo del 6% medio nei prossimi cinque anni. Un fenomeno generalizzato, che renderà i poveri meno poveri, ma che verrà naturalmente in buona parte intercettato dalla fetta più facoltosa della popolazione.
Un caso a parte è costituito dagli Stati Uniti, dove oggi i milionari controllano il 63% della ricchezza nazionale. Il report nota come negli ultimi 35 anni l’1% più facoltoso della popolazione abbia letteralmente raddoppiato la propria “fetta” nella torta complessiva della ricchezza, dopo aver perso terreno tra la fine della seconda guerra mondiale e gli anni Ottanta. Il punto di svolta è stato rappresentato dalla presidenza Reagan, l’era della detassazione e del boom borsistico.
Oggi il 5,7% delle famiglie americane possiede almeno un milione di dollari. Secondo Boston Consulting, i Paperoni statunitensi nel 2021 supereranno quota 10 milioni, con una crescita media annua dell’8%. In pratica, ogni anno gli Stati Uniti sono destinati a fabbricare circa 670mila nuovi milionari: quanto l’intera popolazione di Bologna e Venezia messe assieme, neonati compresi. Questo mentre un quarto della popolazione non riesce a pagare le bollette a fine mese, come riferisce un recente studio della Federal Reserve, e quattro americani su dieci hanno meno di 400 dollari sul conto corrente.
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