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Mezzogiorno in recupero ma ora rischia la frenata

Confindustria. L'indicatore dell'economia supera il livello 2007. Ora occorre utilizzare bene le risorse del Pnrr e delle politiche di coesione

di N.P.

(RafMaster - stock.adobe.com)

2' di lettura

Un’economia che tiene e che sta recuperando: l’indice sintetico dell’economia meridionale è arrivato, in base alle stime del 2022 a quota 503,6, più di 27 punti rispetto all’anno precedente e per la prima volta negli ultimi 15 anni sopra il livello del 2007. Ora è fondamentale fare un buon uso delle risorse, dal Pnrr alle politiche di coesione, dal momento che il Sud ha a disposizione le risorse necessarie per consolidare il percorso di crescita.

L’ANDAMENTO DELL’ECONOMIA DEL SUD
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Su molti indicatori, dal pil all’occupazione, il Mezzogiorno conserva e a volte accresce il divario con il Centro-Nord. Sono comunque tutti in risalita, e tutti hanno recuperato rispetto al 2019, con l’unica eccezione dell’occupazione, che però è prossima a questo traguardo.

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È la fotografia del Sud come emerge dal Check up Mezzogiorno, elaborato da Confindustria e SRM (Centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo). Il pil del Sud per il 2022 dovrebbe essere 3,2%, contro il 3,8% nazionale. Per il 2023, sia per l’Italia che per il Mezzogiorno viene previsto un rallentamento, «confermando un differenziale di crescita».

C’è nel Mezzogiorno un trend di crescita delle imprese, che riguarda in particolare quelle di capitali. Complessivamente al terzo trimestre 2022 le imprese attive nel Sud sono più di un milione 700mila, +0,2% rispetto all’anno precedente. Le imprese di capitali sono più di 390mila, +4,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, circa 16mila in più. In Campania il dato è +5,3% e in Sicilia +4,8.

L’export si conferma alla base del processo di ripresa economica: nei primi nove mesi del 2022 il Sud ha realizzato 48,6 miliardi di euro di export, il 10,7% del valore nazionale, e la quota principale, 45,8, è dovuta al manifatturiero. Per quanto riguarda il credito i valori mostrano una contrazione per il Sud nell’ultimo trimestre, dopo un periodo di crescita, con una situazione altalenante.

Nel periodo pandemico il ricorso a strumenti di sostegno al reddito è aumentato come mai in precedenza, ma il trend del 2022 è decisamente più basso. I dati sull’occupazione dimostrano che nel terzo trimestre 2022 nel Sud è concentrato il 26% del totale nazionale e il 22 di quella femminile, quote decisamente più basse rapportate alla popolazione. Guardando il terzo trimestre rispetto allo stesso periodo 2021 l'occupazione diminuisce, seppure dello 0,5 per cento.

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