Mfe, il taglio dei costi spinge i profitti. «Bene la dimensione internazionale»
Risultato a 87,1 milioni (+3%) mentre i costi operativi si sono ridotti del 2,2%. Ricavi e raccolta pubblicitaria con il segno meno ma superiori al consensus
di Andrea Biondi
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C’è il segno meno davanti alla voce ricavi. Ma la grande attenzione ai costi permette a Mfe-Mediaforeurope di chiudere il primo semestre dell’anno con utile netto in crescita (+3%) a 87,1 milioni di euro rispetto agli 84,6 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente.
Un miglioramento a conclusione di un periodo non banale per il gruppo di Cologno che ha dovuto fare i conti con la scomparsa, lo scorso 12 giugno, di Silvio Berlusconi. Momento tutt’altro che semplice e che, come evidenziato dalla Nielsen a commento dei dati del semestre della pubblicità in Italia (si veda Il Sole 24 Ore di ieri), ha pesato sull’andamento della raccolta pubblicitaria del mezzo Tv in generale vista la riduzione degli spot fra 12 e 14 giugno.
Che tutto questo abbia impattato, nella fattispecie, sul gruppo Mediaset lo ha dovuto ammettere anche Matteo Cardani, general manager del settore “marketing & operations” di Publitalia, la concessionaria di pubblicità delle reti televisive del gruppo, durante la call con gli analisti. Cardani ha fotografato uno stato di salute della raccolta pubblicitaria del gruppo interessata «da fattori imprevedibili» sia in Italia, sia in Spagna. «In Italia – ha puntualizzato – gli investitori hanno ridisegnato le proprie campagne nei giorni dedicati alla commemorazione del nostro fondatore Silvio Berlusconi», mentre in Spagna ad aver influenzato l’andamento sono state le elezioni politiche anticipate.
Alla fine i ricavi pubblicitari lordi di gruppo sono scesi dell’1,4% circa a 1,343 miliardi fra i 970,4 dell’Italia (-0,6%) e i 373,2 milioni della Spagna (-3,3%). Il tutto nel quadro generale di ricavi scesi dell’1% a 1,370 miliardi. Che tuttavia sono pur sempre superiori al consensus che era stato stimato dagli analisti a 1,363 miliardi mentre la pubblicità era stata prevista in calo dello 0,6% in Italia e del 3,7% in Spagna. Anche per l’Ebit i 120,9 milioni di euro sono risultati in crescita rispetto ai 112 milioni dello stesso periodo del 2022 e superiori al consensus che si attestava sui 100 milioni.
«In Italia – scrive il gruppo Mediaset – la raccolta del terzo trimestre, periodo caratterizzato da un peso minore sui ricavi annuali, dovrebbe mantenersi allineata a quella del 2022, mentre in Spagna il mercato non è ancora completamente stabilizzato e potrebbe risentire dell’esito delle elezioni politiche appena svolte».
Tirando le somme, c’è in definitiva la conferma della guidance con il gruppo che «conferma l’aspettativa di consolidare su base annua un Risultato operativo, un Risultato netto e una Generazione di cassa (Free Cash Flow) positivi». Il tutto mettendo agli atti un miglioramento dell’utile, spiega la nota Mediaset, che si è avuto «beneficiando per 28,5 milioni dell'incremento della quota di controllo nelle attività spagnole del Gruppo (all'84,45% nel primo trimestre e al 100% dal secondo trimestre contro il 55,69% del primo semestre 2022) che erano in capo a Mediaset España prima della fusione di quest'ultima in Mfe».
Indicazioni che supportano l’idea del beneficio della dimensione internazionale del gruppo. I costi scesi nel semestre del 2,2% hanno risentito delle sinergie generate dalla fusione tra Italia e Spagna. «Grazie alla dimensione sempre più internazionale» che «attutisce possibili squilibri nei diversi mercati», i risultati «hanno registrato un andamento decisamente positivo nonostante elementi critici quali la spinta inflattiva, i costi energetici e la riduzione dei dividendi dalla partecipata tedesca ProsiebenSat1», spiega Mfe.
Proprio la Germania ora, con Mfe entrata nell’advisory board con un componente diretto e un altro gradito, è osservata speciale. A partire dai conti che saranno diffusi domani. Il mercato tedesco «sta affrontando tempi piuttosto complicati», ha ammesso il cfo, Marco Giordani e «abbiamo sentito che giugno è stato migliore ma luglio è stato ancora difficile».
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