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MIA Fair amplia l’offerta curatoriale con progetti speciali

Tra le nuove sezioni quella dedicata all'Iran presenta artisti emergenti ed affermati. Le opere raccontano la terribile situazione politica e sociale in cui si trova il Paese

di Maria Adelaide Marchesoni

Luigi Ghirri, San Giovanni in Persiceto, 1991-92. Per gentile concessione della Galleria Valeria Bella

I punti chiave

3' di lettura

MIA Fair - Milano Image Art Fair, l'appuntamento italiano dedicato alla fotografia ideato da Fabio Castelli, dal 23 al 26 marzo nella sede di Superstudio Maxi, è giunto alla XII edizione, la prima sotto l'organizzazione di Fiere di Parma, in seguito all'ingresso nel gruppo fieristico avvenuto lo scorso anno. L'obiettivo della fiera per i prossimi anni è ritagliarsi uno spazio sempre più degno di nota nel panorama delle fiere internazionali dedicate al media fotografico per attirare un numero maggiore di operatori internazionali e collezionisti. Questo sviluppo dovrà necessariamente comportare anche una maggior attività di selezione degli espositori e potenziare un format che quest'anno è già in qualche modo in nuce e riflette un nuovo percorso. L'edizione presenta 100 espositori, tra cui 16 progetti speciali e oltre 80 gallerie, il 30% provenienti dall'estero.
Negli ultimi anni a rendere più interessante la partecipazione alle fiere sia delle gallerie sia dei visitatori sono le sezioni curate e in questa edizione MIA ha deciso di puntare su diversi Progetti speciali che hanno beneficiato del sostegno di alcuni sponsor molto generosi come il collezionista Roberto Spada, che ha partecipato al progetto «Underskin, Stories From Iran» che presenta attraverso la fotografia, la terribile situazione politica e sociale in cui si trova il Paese. La sponsorizzazione ha quindi permesso la partecipazione delle gallerie iraniane e il sostegno da parte del collezionista è stato nell'ordine di 15mila euro circa.

Il programma che la fiera ha presentato ha attirato un pubblico eterogeneo e, ancora una volta, ha sottolineato che il media fotografico allarga l'affluenza composta da appassionati, collezionisti e permette di effettuare degli acquisti che, senza nulla togliere alla qualità del lavoro, non necessitano di grandi investimenti economici. Tra le offerte più affordable quelle di Looking for Art che presentava la serie «Love trascends every dimension», 2021 dell'artista Oscar Brum, immagini recuperate da un archivio di famiglia che sono state “restaurate” con la foglia d'oro per cancellare i danni provocati dalle insidie del tempo (pezzi unici a 360 euro con cornici importanti), o le fotografie scattate con lo smartphone da Riccardo Aichner, istantanee che catturano l'anima del soggetto cercando di immortalare la spontaneità (da Galleria Paola Colombari edizione di 3+2AP a 1.800 euro). Infine, non sono mancati diversi premi, tra questi quello che da sempre accompagna ogni edizione della fiera sostenuto dal partner BNL BNP Paribas e assegnato all'artista iraniana Shadi Ghadirian, presentata dalla Galleria Podbielski Contemporary di Milano, con l'opera «Miss Butterfly».

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I progetti speciali

Tra le proposte curatoriali, molto interessante il progetto «Underskin, Stories From Iran», a cura di Rischa Paterlini, presenta opere di artisti iraniani, emergenti e affermati, residenti in Iran o all'estero Mahsa Amini, ma anche momenti cruciali della storia dell'Iran a partire dalla prima rivoluzione, dallo scia di Persia. Attraverso le opere degli artisti presenti abbiamo cercato di dare una visione globale della storia recente. Emerge che questa nuova rivoluzione sta cambiando l'atteggiamento degli artisti: oggi vogliono tornare nel loro paese per combattere al fianco della popolazione, come nel caso di Tahmineh Monzavi, finita in prigione. Hanno preso parte al progetto le realtà iraniane Mah art gallery e Ag Galerie di Teheran. In particolare AG Galerie ha portato una selezione di artisti per documentare che ciò che accade oggi in Iran è il risultato di 44 anni di rivoluzione, guerra, sanzioni, violazioni dei diritti umani e corruzione. Riflette la resilienza e la resistenza degli iraniani in opere di artisti che vivono all’interno e all’esterno dell'Iran. Tra questi Abbas Kowsari (Tehran 1970, vive lavora a Tehran) che ha iniziato la sua carriera come foto-giornalista (la serie «Nightly» del 2020 in edizione di 5 costa 2.200 euro cadauna) e Ali Zanjani (Isfahan, 1986) vincitore del premio miramART, è entrato nella collezione di Andrea e Fabio Fustinoni: crea opere utilizzando fotogrammi di film provenienti da archivi un tempo di proprietà della National Broadcasting Company iraniana pre-rivoluzione. Selezionando fotogrammi specifici e rimuovendoli dal loro contesto originale, Zanjani ricensura le immagini rendendole ammissibili in una società sempre più censurata. La serie di nove fotografie presentata in fiera (prezzi a partire dal 2.500 euro fino a 4.500 in base alla dimensione per un'edizione di 2 + 2AP). La fotografia è anche foto-giornalismo, reportage e il progetto Reportage Beyond Reportage, curato da Emanuela Mazzonis di Pralafera, ha voluto evidenziare le diverse sfumature che il reportage, sia esso fotografia documentaria, street photography, ha assunto oggi. La sezione ha proposto, tra le altre, le immagini del fotografo Carlo Bevilacqua, della serie «The Irish Walking People» che documenta l'incontro di centinaia di Irish Travellers che si riuniscono per comprare e vendere i cavalli che allevano e per incontrare familiari e amici (da Tallulah Studio Art, Milano le fotografie sono in vendita a 850 euro Ed. 1/10 +2pda “dimensioni diverse nell’ambito della medesima edizione”).

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