mercato dell’arte

Miart 2019, debutti importanti tra le gallerie

di Nicola Zanella

Horizon, la campagna visiva di Miart 2019, del fotografo Jonathan Frantini.

3' di lettura

È stata presentata con una conferenza stampa a Palazzo Marino a Milano l'edizione 2019 di Miart , che andrà in scena dal 4 al 9 aprile, le terza diretta da Alessandro Rabottini. 186 le gallerie presenti, suddivise in sette sezioni: Established contemporary, Established Masters, Generations, Decades, Emergent, On Demand, Object, invariate rispetto al 2018
La novità più roboante è la presenza nell'elenco delle gallerie partecipanti di Hauser & Wirth , per la prima volta presente in una fiera italiana. La galleria fondata a Zurigo nel 1992 monopolizzerà inoltre l'art week milanese con ben quattro artisti in mostra nelle varie istituzioni: Anna Maria Maiolino (rappresentata anche da Raffaella Cortese ) al PAC , Anj Smith al Museo Poldi Pezzoli, Lygia Pape alla Fondazione Carriero e, infine, Hans Josephsohn ad ICA , il nuovo centro per l'arte contemporanea, co-fondato da Alberto Salvadori a sua volta curatore di due sezioni all'interno della fiera. Un circolo che per quanto monotematico, è sicuramente virtuoso tra la città, le sue istituzioni e la fiera stessa.
Direttamente dall'empireo delle gallerie, esordio a Miart anche per Taddeus Ropac e Marian Goodman , entrambe nella sezione Established. Novità molto ben auguranti per la fiera milanese e che ne testimoniano la crescita, ma al di là dell'effetto wow che queste new entries portano con sè la vera conquista è la riconferma anche per il 2019 di gallerie come Almine Rech, Barbara Gladstone e Peter Kilchmann ; evitato così il terribile effetto toccata e fuga, anche se mancheranno all'appello rispetto al 2018 Gagosian e Sadie Coles .
L'augurio vero è che ad una tale frontline di gallerie faccia seguito un buon afflusso di collezionisti internazionali e che a beneficiarne siano anche gallerie meno blasonate così come ci sia una ricaduta positiva sul sistema dell'arte contemporanea milanese in toto. Insomma che i colossi non fagocitino le vendite lasciando agli altri espositori le briciole, disperdendo se non di fatto i benefici delle varie sinergie attivate tra attori pubblici e privati.

Le sinergie. Milano in quei giorni oltre alle già citate, proporrà un programma di mostre di alto profilo che comprende tra gli altri : “Sheela Godwa” all' Hangar Bicocca , “Lizzie Fitch/Ryan Trecartin” in Fondazione Prada e tra i pochi artisti italiani a trovare spazio, Renata Boero al Museo del Novecento . Un ottimo contributo al potere attrattivo dell'Art Week che ruota attorno a Miart.

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Sezioni curate. Per quanto riguarda le varie sezioni curate viene riproposta Object dedicata a gallerie di collectible design, ponte ideale tra la fiera e il Salone del Mobil e che apre i battenti la settimana successiva a Miart, sezione che rafforza così il legame con uno dei sistemi produttivi cardine della città e potenzialmente può contribuire ad ampliare lo spettro dei collezionisti partecipanti.
Nella sezione Decades in cui ogni decade del '900 viene rappresentata da un artista-simbolo. Interessante la scelta di Sandro Chia per gli anni '80, in fiera con la galleria Alessanro Bagnai . Viene così rivitalizzato un'esponente di punta della Transavanguardia che, nonostante un declino nei valori di mercato, esercita una forte influenza su molti giovani pittori figurativi italiani.
Infine la sezione Emergent ben curata da Attilia Fattori Franchini dedicata appunto alle gallerie emergenti. Al debutto assoluto sul palcoscenico milanese: la berlinese Nome che ha all'attivo un programma di spessore con forti contenuti politici. La viennese Vin Vin che lavora sia con artisti giovani che con riscoperte di valore, oltre che a tre italiane UNA di Piacenza e le giovanissime gallerie romane ADA e Gilda Lavia .

I partner. Il taglio concettuale della fiera viene affidato al programma di Talk, Miartalks, che avrà come filo conduttore il bene comune, un tema saliente ed attuale che verrà approfondito sotto differenti aspetti. Partner di Miartalks anche quest'anno In Between Art Film , casa di produzione cinematografica fondata dalla collezionista e mecenate Beatrice Bulgari.
Main sponsor per il secondo anno Intesa San Paolo così come viene confermato il Fondo di Acquisizone di Fondazione Fiera Milano che acquisirà opere esposte per un valore di 100.000 euro.

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