Miart, grande flusso di collezionisti e primi acquisti
Si apre la seconda giornata dell’appuntamento con l’arte moderna e contemporanea, buona l’accoglienza degli ospiti e della tematizzazione sulla poesia e la parola. Guida agli stand ricchi di proposte
di Anna Silvia Barrilà e Marilena Pirrelli
I punti chiave
7' di lettura
Fiducia confermata per la città di Milano. La preview della 25ª edizione di Miart (16-19 settembre) ha visto una grande partecipazione di curatori, operatori e collezionisti. Gli spazi ampi e ben distribuiti del Padiglione 4 al 2° piano, nuova arena della fiera di arte moderna e contemporanea di fieramilanocity_MiCo, hanno evitato capannelli, tranne che all'ingresso dove alla preview sin dalla tarda mattina si sono viste code. Ma valeva la pena aspettare per entrare. Le 142 gallerie provenienti da 19 Paesi oltre all'Italia, divise in 5 sezioni (Established Contemporary, Established Masters, Emergent, Decades, Generations), hanno presentato nei padiglioni di opere di artisti contemporanei affermati, maestri moderni e giovani emergenti e i larghi spazi nei corridoi e le balconate aperte hanno reso la passeggiata gradevole e sicura. Del resto, sin dalla progettazione della fiera, il neo direttore Nicola Ricciardi aveva ricevuto l'espressa richiesta dei galleristi di tornare in presenza, di ritrovare gli incontri con i collezionisti. Resta sempre anche in questa fiera la mancanza di trasparenza dei prezzi, dopo che per oltre un anno di pandemia gli scambi online ci hanno abituato ad una disclosure più diffusa. Il valore dell’arte resta il tema ancora irrisolto che aiuterebbe certamente chi è a digiuno del valore degli artisti ad avvicinarsi con maggiore fiducia.
La poesia al centro
Ma che cosa hanno trovato curatori, collezionisti e operatori? Il filo rosso della poesia ha attraversato gli stand e rotto il silenzio di un anno e mezzo di pandemia e distanziamento. Parole e poesia visiva hanno animato molti white cube della fiera guidata intitolata da Ricciardi «Dismantling the silence», dall'omonima raccolta di versi del poeta statunitense di origine serba Charles Simić, a cinquant'anni dalla sua pubblicazione. La parola ricorrente ha avuto la capacità di scardinare il silenzio e costruire nuove forme di comunicazione, spiega Ricciardi, molte delle iniziative sono, infatti, state affidate alla parola poetica grazie a piccole mostre come quella di Sirio Ortolani a Osart che ha riallestito la mostra del 1972 “I denti del drago” su libri d'artista curata da Daniela Palazzoli alla Galleria L’Uomo e L’Arte di Milano con opere, tra gli altri, di Jean Le Gac, Corrado Costa, Vincenzo Agnetti, Marcel Duchamp, Lamberto Pignatti, Gianfranco Baruchello, Julian Blaine, Mirella Bentivoglio, Ken Friedman, Rodolfo Mignani, Emilio Villa, Giovanni De Bernardi, Ketty La Rocca, Franco Vaccari, range di prezzi da 1.500 a 80.000 euro. La mostra, allora come oggi, si interrogava su quale fosse la relazione tra libro, linguaggio e contenuti, immaginando libri non da leggere, ma di cui fare esperienza. Molte le proposte monografiche come la riflessione sulle tematiche ambientali allestita dalla Galleria Renata Fabbri di Milano, con il progetto «Inhabiting without Belonging» di Margherita Moscardini, dove sculture e disegni di materia marina senza ordine e gerarchie diventano protagoniste di mappe immaginate dall'artista. M77 presenta un solo show dedicato a Grazia Varisco con opere degli anni 60 (range da 50mila a 240mila euro). Da Francesco Pantalone intense le foto vintage di Pasolini e degli scatti palermitani di Letizia Battaglia (range 5-6.000 euro) e ritrovare i tappeti di Loredana Longo (da 10mila euro). Da DepArt di Antonio Addamiano incisivo il dialogo tra le opere di Carlos Cruz-Diez, Alberto Biasi e Wolfram Ullrich, omaggio all’arte ottica e cinetica. Da Primo Marella due “Cell” del 2020 di Kenji Sugiyama hanno attratto l’attenzione dei collezionisti (range da 16.000 euro).
Prime vendite
I collezionisti arrivati a miart sin dalla mattina erano tanti e qualche acquisto si è concluso. Da Tornabuoni una bellissima opera di Emilio Isgrò, “Othello” del 2019, è stata venduta alla preview (prezzo offerto 350-450mila euro) a un collezionista italiano. I coniugi della Marval Collection hanno comprato un dipinto di Andreu Deplazes da Peter Kilchmann, prezzi da 10mila a 25mila. La collezionista romana Erminia Di Biase ha comprato da A Palazzo una foto di Ibrahim Mahama, per l‘artista ghanese il range di prezzi è veramente ampio e va da 10mila ai 350mila euro. Molto attivo nella richiesta dei prezzi Cristiano Orsini. “C'è grandissima voglia di tornare a incontrarsi, ma è ancora presto per fare bilanci” ha dichiarato Raffaella Cortese. “Soprattutto, non aiuta la vicinanza di date con Basilea, perché si tende a rimandare le decisioni all'appuntamento in Svizzera. Siamo, comunque, molto fortunati con i collezionisti italiani che sono numerosi e molto attivi.” La galleria ha dedicato tutto lo stand ai suoi artisti italiani, da Monica Bonvicini a Luisa Lambri, da Marcello Maloberti a Francesco Arena. Il price range va dai 5.500 euro per l'opera di Michael Fliri “Gloves” fino a 55.000 dollari per l'opera di Anna Maria Maiolino “Sou um Múltiplo de Oito (I am a Multiple of Eight) – (Black/raku)”. Le fa eco Clearing, con sedi a Bruxelles e New York, tra le partecipazioni internazionali della fiera, che è presente a Miart da sette anni. “È la prima fiera a cui partecipiamo post-pandemia e siamo molto contenti perché il ritmo è molto buono. Abbiamo anche registrato già delle vendite”, così il commento delle galleriste. Lo stand è interamente dedicato a Marguerite Humeau, che a ottobre avrà una mostra alla Fondazione Sandretto, con nuovi disegni (per la prima volta a colori) in conversazione con sculture (prezzi da 20.000 a 40.000 euro). “Abbiamo incontrato collezionisti italiani e anche europei, da Gran Bretagna, Svizzera, Belgio, Francia, Germania”.
Curatori e collezionisti in fiera
In generale, il layout della fiera è stato molto apprezzato e le presenze note sono state parecchie. Tra i curatori presenti c'erano Andrea Lissoni, Martha Kirszenbaum, curatrice dell'ultimo padiglione francese a Venezia, la direttrice di Artissima Ilaria Bonacossa, il direttore della Gamec Lorenzo Giusti, Sara Cosulich della Pinacoteca Agnelli, Giacinto di Di Pietrantonio e Francesca Guerisoli, fresca di nomina al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone e, naturalmente, i curatori delle giurie dei premi. Tra i collezionisti, la coppia Parmeggiani, gli Antonini, Giuseppe Casarotto, presidente del Club Gamec, l'olandese Brendan Becht, di base a Milano, da Torino Patrizia Sandretto Rebaudengo, da Londra Valeria Napoleone e lo svedese Bjorn Stern, Giuseppe Caprotti, dal mondo della moda Veronica Siciliani Fendi, l'ex calciatore Ivan Guttuso e il sindaco Beppe Sala. Pochi gli stranieri, mentre molti collezionisti romani arriveranno per il week end.
Le gallerie emergenti
“Abbiamo notato un'affluenza costante e tanto interesse per la sezione Emergent sia da parte di collezionisti che di curatori istituzionali presenti” afferma Attilia Fattori Franchini, curatrice della sezione dedicata alle gallerie giovani. Il premio assegnato ad una galleria emergente per il miglior stand dallo Studio legale LCA è andato a Fanta MLN insieme a Hot Wheels Athens per la capacità di affrontare temi del presente come il confinamento e la costrizione alla dimensione domestica. “Ho invitato le gallerie a condividere lo stand con alcune gallerie straniere per permettere a queste ultime di testare il mercato italiano senza sostenere costi troppo elevati” ha spiegato Attilia Fattori Franchini, per esempio Felix Gaudlitz di Vienna condivide lo stand con LC Queisser, galleria georgiana. Gaudlitz presenta l'artista tedesco Simon Lässig, mentre LC Queisser la pittrice georgiana Helene Chantladze, settantenne che racconta la dimensione domestica ed esprime stati d'animo su piccoli supporti che la circondano, come è tipico di numerose artiste che si trovano a lavorare non in atelier ma in casa. Per entrambi i prezzi vanno da 2.000 a 3.000 euro. Stand condiviso anche per UNA di Piacenza, che presenta il lavoro concettuale di Irene Fenara espresso in fotografie e arazzi (2-9.000 euro + Iva) (che è stata scelta dal Premio Rotary) a fianco alle sculture di Jimena Karo, peruviana, che combina materiali come la ceramica e la gomma (6-7.000 euro), presentata da Rodríguez di Poznan.
Premi
Nella categoria Emergent per il XII Premio Rotary Club Milano Brera per l'Arte contemporanea e giovani artisti è stata scelta, secondo quanto risulta ad ArtEconomy, Irene Fenara della galleria Una, mentre ora sarà interessante capire in quali opere il Fondo di acquisizione di Fondazione Fiera Milano investirà i 50mila euro, destinati ad arricchire la collezione di Fiera Milano.
Novità tra gli stand
Durante il lockdown e la pandemia le gallerie non hanno interrotto il loro lavoro di ricerca e a Miart hanno la prima opportunità di presentarlo. Per esempio, Fumagalli ha dedicato lo stand alle fotografie del tedesco Thorsten Brinkmann, appena entrato nel programma della galleria. P420 mostra, accanto ai suoi artisti storici come Icaro e Irma Blank, artisti giovani come Francis Offman, che ha riscontrato grande successo e sarà in mostra in galleria dal 9 ottobre (1.500-6.000 euro+Iva), e Shafei Xia, che avrà una mostra al Museo Zauli dal 5 ottobre (1.800-5.000 euro+Iva). Entrambi sono studenti usciti dall'Accademia d'arte di Bologna, vivono in Italia e provengono, rispettivamente, dal Rwanda e dalla Cina. Nuovi artisti anche per SpazioA che mostra, tra gli artisti della galleria, anche Umberto Buscioni, artista di Pistoia e uno dei protagonisti della Pop art, di cui la galleria ora rappresenta il lascito in esclusiva. Accanto ai pezzi degli anni 60, che già hanno valutazioni importanti, la galleria sta ora riportando l'attenzione sull'ultima produzione dell'artista, scomparso nel 2019, che quota 20-30.000 euro. In stand anche Giulia Cenci, per cui sono in corso trattative con collezioni istituzionali (10-14.000 euro), e Santi Alleruzzo, che sarà esposto a Frieze Masters a ottobre. Mazzoleni, invece, è presente con due stand, uno nella parte dedicata al moderno e una in quella contemporanea, solitamente in dialogo all'interno dello stesso stand, ma qui divise su invito dell'organizzazione. Nella parte contemporanea, sono esposte nuove opere pittoriche di Marinella Senatore, che da poco è entrata nella scuderia della galleria e a ottobre avrà una personale a Torino.
Il design
Le gallerie dedicate al design non sono più racchiuse in una sezione dedicata, che le valorizzava poco, ma sono distribuite per tutta l'area espositiva insieme a quelle d'arte, abolendo le distinzioni tra discipline e creando un fruttuoso dialogo con l'arte. Per esempio, Officine Saffi presenta una selezione di sculture di ceramiste danesi – le donne da sempre sono protagoniste della produzione di ceramica in Danimarca – inserite in un paesaggio di cespugli di graminacee molto riuscito. I prezzi vanno da 2.000 euro per Turi Heisselberg Pedersen a 22.000 euro per «Lone Skov Madsen».
Le previsioni
Al primo appuntamento in presenza, le aspettative di affari dei galleristi sono alte. Nella prima giornata qualcosa è andato a segno, ma forse c'è più voglia di incontrarsi che di chiudere velocemente i deal da parte dei compratori, che sanno di essere molto attesi. Le prove generali della fiera milanese con l'arte da poter guardare da vicino, prima della prossima settimana dove ci si sposterà ad ArtBasel, sembrano essere di buon auspicio per la ripresa del mercato dell'arte.
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