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MiC, battuta d’arresto per l’innovazione tecnologica e digitale

Il ministero non parteciperà al We Make Future 2023, il festival internazionale di Rimini. Cancellati i talk e lo stand fissati da mesi. La Digital Library è senza una guida e il Segretario Generale ha avocato a sé i poteri di direzione

di Giuseppe Cosenza

Digital Library

5' di lettura

Il Segretario Generale del MiC, Mario Turetta, nominato dopo l'interim alla guida del Segretariato il 6 aprile scorso, ha cancellato la partecipazione dell'Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library al We Make Future 2023 (WMF), la manifestazione internazionale sull’innovazione tecnologica e digitale, in programma alla fiera di Rimini dal 15 al 17 giugno. Negli scorsi anni la Digital Library aveva uno stand promosso in collaborazione proprio con il Segretariato Generale del MiC. La mancata partecipazione fa supporre che la manifestazione non sia stata ritenuta in linea e non adeguata con la politica culturale del dicastero guidato da Gennaro Sangiuliano, mentre il ministero è stato presente alla appena conclusosi (10-12 maggio 2023) Restauro – Salone Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali, dei Musei e delle Imprese di Ferrara, presente alle XIX edizione di Lubec di Lucca dal 28 al 29 settembre scorso e alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum dal 2 al 5 novembre 2022.

PND

La Digital Library senza una guida

La Digital Library sembra non essere tra le priorità di questo ministero. Difatti, al momento l'istituto è formalmente senza una guida e il Segretario generale ha avocato a sé i poteri di direzione. La Digital Library, responsabile di una linea del PNRR denominata “Piattaforme e strategie digitali per l'accesso al patrimonio culturale”, del valore complessivo di 500 milioni di euro, dovrebbe essere tenuta in forte considerazione, in quanto ha il compito di guidare la strategia digitale dei luoghi della cultura e produrre 65 milioni di oggetti digitali consultabili online per fine 2026. Finora i risultati conseguiti dall'Istituto centrale sono stati brillanti, in quanto sono stati impegnati circa 200 milioni di euro del Pnrr, (tra risorse già impegnate e contratti in itinere) e, soprattutto, è stata molto attiva sui temi del digitale e dell'innovazione, poco diffusi nel settore culturale pubblico.
Nei primi mesi del 2023 è stata pubblicata una versione aggiornata del Pnd che recepisce le osservazioni della Commissione cultura della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in considerazione del loro ruolo istituzionale nell'ambito della valorizzazione del patrimonio culturale. In sostanza il MiC e gli enti locali opereranno di comune accordo per fare in modo che il piano abbia un'applicazione concreta nei territori. Altro risultato importante riguarda l'espletamento di quattro procedure di gara, pari a 22 Accordi Quadro da sottoscrivere il prossimo giugno, per la digitalizzazione del patrimonio culturale per le quali si prevede un impegno di circa 100 milioni di euro (tra risorse già impegnate e contratti in itinere) su 130 milioni di euro stanziati sulla quota statale.
L'auspicio è che il digitale torni ad essere un tema centrale per il Ministero della Cultura e che la Digital Library con una guida stabile continui a sviluppare ciò che di buono è stato fatto in passato.

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Schema PND

Un progetto sperimentale

Nell’esperienza maturata a Rimini nell'edizione del WMF 2021 il Ministero della Cultura aveva partecipato con uno stand ricco di iniziative in cui ai 24 mila visitatori erano stati presentati diversi progetti tra i quali “HoloMuseum a Castel del Monte” un'esperienza di tour virtuale, fruibile grazie ai visori olografici Microsoft HoloLens 2, il viaggio virtuale della mostra “Gladiatori” del Museo Archeologico Nazionale di Napoli MANN e l'esperienza cinematografica “Remiam” a cura della Soprintendenza di Napoli e dell'Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. Nello stand si poteva interagire con il robot Pepper per conoscere curiosità e aneddoti sul Palazzo Reale di Genova e si poteva assistere alla proiezione di un video “La piattaforma WebGis delle superfici pavimentali, musive e marmoree del Parco archeologico del Colosseo” disponibile anche sul canale Youtube del Parco.

Nell’edizione del 2022 le proposte sperimentate nei siti statali del patrimonio erano diventate ancora più ricche e intriganti. L'attrazione era stato il cane robot “Spot” del Parco archeologico di Pompei realizzato nell'ambito del progetto pilota Smart@POMPEI - Grande progetto Pompei, in collaborazione con le società Boston Dynamics, Leica Geosystems, e Reply. Il robot, dotato di sensori e intelligenza artificiale, mostrava ai visitatori come si tutela l'esteso patrimonio del sito archeologico. Era possibile provare anche la piattaforma informatica “HERA”, ideata per organizzare operazioni di gestione, fruizione e studio del patrimonio archeologico del Parco archeologico di Paestum e Velia, il videogame “Conquista della Galleria Sabauda” dei Musei Reali di Torino dove i visitatori potevano interagire con il museo attraverso sfide collegate alle opere, indovinelli e approfon+dimenti per tutte le età. Molto interessante era il tour virtuale della Grotta Bianca di Castellana Grotte (BA) realizzato in collaborazione con il MArTA – Museo archeologico nazionale di Taranto nell'ambito del progetto “Digital Value Sharing”. Nel corso delle due edizioni della manifestazione, la Digital Library aveva organizzato incontri di promozione del Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale (PND) e competizioni per start-up sul tema della cultura volte a premiare le migliori idee imprenditoriali di giovani e creativi.

Il We Make Future di Rimini, giunto alla sua XI edizione, è la festa della cultura digitale e dell'innovazione sociale, in cui si affrontano temi diversi tra loro come l'intelligenza artificiale, la lotta alla criminalità organizzata, la robotica, le criptovalute, lo sviluppo sostenibile e il digital marketing. Ogni anno realizza numeri importanti. Nel 2022 aveva totalizzato 36 mila visitatori (+50% rispetto al 2021), ospitato oltre 250 espositori, tra cui Rai Pubblica Utilità e Rai Cinema, offerto 100 eventi a cui avevano partecipato 600 ospiti e speaker tra cui Gino Strada, Siyabulela Mandela, nipote di Nelson Mandela, Giuseppe Lombardo procuratore aggiunto DDA Reggio Calabria e Philip Kotler, grande esperto di marketing dei musei e non solo. In un contesto dove l'innovazione è centrale, la presenza del MiC era finalizzata ad apprendere le trasformazioni tecnologiche e a capirne le principali applicazioni alla cultura. È stato un utile laboratorio per comprendere gli investimenti delle start-up e un luogo dove trasferire, a un pubblico di non addetti, concetti chiave del Pnd, quali la trasparenza dell'operato dell'amministrazione (Open Government) l'accesso libero ai dati del patrimonio culturale (Open Access) l'esperienza digitale della fruizione del patrimonio culturale (Digital Experience) e la sua innovazione tecnologica (Smart Heritage). La partecipazione del Ministero della Cultura alla kermesse ha prodotto effetti positivi in termini di visibilità e di immagine per gli istituti culturali italiani, i quali hanno potuto mostrare a un pubblico diversificato composto da giovani, non esperti, scuole, scienziati, studiosi e curiosi, il significato di innovazione culturale.
La futura mancata partecipazione pone diversi interrogativi su quanto sia importante il tema della trasformazione digitale e dell'innovazione tecnologica per il ministro Sangiuliano.

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