Michelle Obama: Trump è il presidente sbagliato per la nostra nazione
A causa del coronavirus per la prima volta la kermesse elettorale si svolge online. Il ticket Biden-Harris in vantaggio a doppia cifra nei sondaggi
dal nostro corrispondente Riccardo Barlaam
8' di lettura
NEW YORK - «We the People» è lo slogan. Le immagini in bianco e nero degli angeli del coronavirus, i medici e gli infermieri bardati che lavorano in terapia intensiva, le foto delle vittime, i cimiteri con le croci, le bare, la gente, le facce della gente comune. Eppoi: l'inno americano cantato dai bambini. Con i visi che alternano a ogni strofa e si moltiplicano come i riquadri della video conferenza. Si è aperta così la convention nazionale dei democratici. La prima kermesse elettorale virtuale della storia americana.
Tra pandemia e diritti civili
Dopo l'inno, sempre via video parte la video testimonianza di un piccolo imprenditore costretto a chiudere il ristorante a causa del Covid e che ora deve reinventarsi il lavoro, come a rimarcare le necessità quotidiane degli americani. Pochi istanti e si passa prima ad una attivista del movimento Black Lives Matter e subito dopo la parola, anzi la video call, passa a Rick, agricoltore della Pennsylvania che ha votato per Trump nel 2016 e ora invece dice che voterà Biden «perché il presidente ha fallito nella leadership per la gestione della crisi del coronavirus». Chiude lo spazio delle mini-testimonianze una immigrata ispanica, infermiera, che in Florida lavora in prima linea con i bambini malati di Covid. «We the People», noi siamo la gente. «We need a leader that unite not divide», abbiamo bisogno di un leader che ci unisca non ci divida, lo slogan ripetuto. Non ci sono applausi in questa convention virtuale. Ma i tempi sono studiati. Con perfetta regia televisiva.
Il sostegno di Bruce Springsteen
Parte «The Rising» di Bruce Springsteen, scritta dopo l'attentato dell'11 settembre, sulle immagini delle marce di protesta per l'uccisione di George Floyd, gli scontri, Trump che mostra la Bibbia davanti alla chiesa fuori dalla Casa Bianca, e poi la gente, gli abbracci con la polizia che passa dalla parte dei dimostranti e alza le visiere, le immagini delle mascherine, le bandiere americane, la fatica di questo difficile presente. Si susseguono immagini di volti, tanta gente comune. A un certo punto in un frame si vedono anche Bruce Springsteen e la moglie-vocalist Patti Scialfa. America rialzati, il messaggio: «Come on up for a rising / Come on up for a rising».
I fratelli di George Floyd
La sindaca afroamericana di Washington Muriel Bowser ricorda i giorni dei cortei per i diritti civili dopo la morte di Floyd, le marce pacifiche nella capitale federale, con i militari schierati in assetto da guerra davanti al Capitolo. La parola passa a Rodney e Philonise Floyd, i due fratelli di George Floyd che parlano della necessità di superare le divisioni e le diseguaglianze economiche e di lottare per la giustizia affinché il sacrificio del fratello non sia stato inutile. Segue un momento di silenzio e di preghiera. «Trasformare le proteste in qualcosa di costruttivo per superare le diseguaglianze economiche che esistono ancora nella nostra nazione. Abbiamo bisogno di un presidente che capisca che questo è il momento», dice la presentatrice.
Cuomo: governo incompetente
Un momento molto forte della prima serata è quando prende la parola il governatore dello stato di New York Andrew Cuomo, diventato un leader nazionale per la sua gestione della crisi del Covid a New York. Il suo tono è ferale. Inquadratura fissa, i capelli all'indietro, sullo sfondo le bandiere americane: «Donald Trump ha creato le nostre divisioni. Il suo governo è incapace e incompetente. Il coronavirus è tornato sotto controllo in Cina. Il nostro governo ha cercato di ignorare il virus, di nasconderlo prima e di politicizzarlo poi. Avete visto New York soffrire. Qui siamo riusciti a superare l'apice della crisi. Ma oggi sei mesi dopo la partenza del coronavirus, il nostro Paese è ancora dentro la pandemia e tutto questo dipende dalla negligenza di un uomo. Abbiamo più 4 milioni di casi di coronavirus. La lezione che questa storia ha dato all'America è quanto siamo vulnerabili quando siamo disuniti e quando abbiamo persone incompetenti come leader. L'America si può rialzare. Ma il governo deve dire la verità».
Cuomo lancia un vero e proprio atto di accusa a Trump e al suo governo. «L'America deve lavorare insieme. Noi siamo l'America. Noi abbiamo vinto le guerre e siamo stati la guida del mondo. L'America si deve rialzare. Abbiamo capito con questa crisi che il governo conta e un vero leader conta. Noi abbiamo bisogno di un leader che ci unifichi e che non ci divida. Io conosco l'uomo giusto, e quest'uomo è Joe Biden. Biden può ritrovare “the soul of America”, l'anima dell'America. E questo è quello di cui abbiamo bisogno». Dopo Cuomo è intervenuta Amy Klobuchar, ex candidata per la nomination. E con lei hanno lanciato degli slogan pro-Biden, altri ex candidati della corsa per le primarie democratiche: Pete Buttigieg, Cory Booker, Tom Steyer.
Sanders: Trump è un pericolo per la democrazia
Un altro momento importante della prima serata, forse il più importante a livello politico, è stato il discorso di Bernie Sanders. Il senatore del Vermont, ex candidato alla nomination che ha lasciato la corsa diversi mesi fa, esponente della sinistra del partito, il più amato dai millennial per le sue posizioni liberal, ora sostiene apertamente Biden con l'obiettivo comune di mandare a casa «il peggiore presidente della storia americana».«Stiamo vivendo la maggiore crisi sanitaria americana, con un razzismo sistemico, e la peggiore crisi economica dal dopoguerra», ha esordito Sanders. «Abbiamo un presidente che non solo è incapace e bugiardo, ma anche autoritario. Queste elezioni sono le più importanti della storia americana . Abbiamo bisogno di gente che si batta per la difesa della democrazia. Vi ringrazio per il vostro sostegno. Insieme abbiamo mosso questo Paese verso una nuova direzione. Il nostro movimento continua e certe idee che erano viste come radicali ora sono diventate mainstream. Ma se Trump vince, tutto quello per cui abbiamo lottato lo perderemo. In queste elezioni è in gioco la nostra democrazia (…). Il rischio è di scivolare verso l'autoritarismo. La negligenza di Trump ha esacerbato la crisi economica. Milioni di persone hanno perso il loro lavoro e milioni di persone non sanno come dare da mangiare ai loro bambini». Sanders ha ricordato il mancato rinnovo dei sussidi aggiuntivi alla disoccupazione per il Covid da 600 dollari a settimana. E ha concluso: «Io so che Joe Biden dal primo giorno si batterà contro le diseguaglianze economiche di questo Paese. Dobbiamo sostenerlo e batterci per lui».
Michelle Obama: abbiamo perso il rispetto all’estero
Michelle Obama ha chiuso la serata con un lungo e accorato intervento durato oltre 15 minuti. Ha parlato di valori e ha criticato apertamente il presidente in carica: «Io amo questo Paese. Ho incontrato tanti di voi in questi anni. Le elezioni presidenziali rivelano chi noi siamo e dove stiamo andando. Avevamo il rispetto di tutto il mondo. Quattro anni dopo lo stato di questa nazione è davvero differente. L'economia è allo sbando e il coronavirus ha ucciso oltre 170mila persone perché il presidente ha minimizzato per troppo a lungo la pandemia. Donald Trump è il presidente sbagliato per la nostra nazione. E chiaramente in una situazione più grande di lui. Ora viviamo in una nazione divisa. Dove chiamano la polizia solo perché sei nero». Ha accusato Trump di aver deriso le proteste razziali e il movimento Black Lives Matter: «Mentre George Floyd, Breonna Taylor e un'altra lista infinita di persone innocenti di colore continua a essere uccisa, il dire semplicemente le vite nere contano suscita la derisione da parte della più alta carica della nazione. Se volete riassumere in una sola parola quello che dico stasera è che dobbiamo votare per Joe Biden. La nostra vita, il futuro nostro, dei nostri figli e di tutti i figli dipende da noi. lo conosco Joe. È stato un incredibile vice presidente: sa ascoltare, è capace di gestire i team e soprattutto dice la verità».
Uniting America
«Uniting America», unire l'America. Il titolo della convention nazionale dei democratici dice già tutto. La kermesse elettorale cominciata ieri in modo virtuale nell'era del coronavirus da Milwaukee, in Wisconsin, si concluderà nella notte di giovedì con il discorso di accettazione della nomination di Biden. Nessuno dei leader sarà presente fisicamente nella città americana famosa per la produzione della birra. Gli alberghi, con i prezzi per le prenotazioni schizzati alle stelle e i posti letto introvabili prima del covid, sono chiusi. I ristoranti e i bar sono vuoti. Il sindaco della città organizzatrice Tom Barrett stima un danno per l'economia locale di 200 milioni di dollari, a causa dell'evento diventato virtuale e spera in un rimborso federale di 20 milioni per coprire i costi di organizzazione e di sicurezza che la città ha comunque affrontato. Un evento a cui avrebbero dovuto partecipare 50mila persone, tra delegati, media e osservatori.
La scelta del Wisconsin
I democratici non a caso avevano scelto il Wisconsin per la loro convention. Swing state che fu determinante nel 2016 per la vittoria di Trump che vinse con un margine dell'1% su Hillary Clinton e da questo stato, l'America's Dairyland, famoso per i latte e i formaggi, la produzione della carta e ora delle bici in carbonio, iniziò il suo sorpasso inaspettato che lo portò alla vittoria.
Biden risale nei sondaggi con Harris
Biden è in testa su Trump in tutti i sondaggi nazionali dallo scoppio della pandemia del coronavirus a marzo. Molti tra i democratici, con Trump in recupero, temevano che il candidato democratico non avesse il carisma per ispirare le giovani generazioni e gli afroamericani. La scelta di Kamala Harris come vicepresidente, già procuratore capo della California, prima donna afroamericana a prima donna asiatico-americana a essere eletta in Senato, in meno di una settimana ha spinto di nuovo le chance elettorali di Biden: otto afroamericani su dieci si sono detti favorevoli alla scelta di Harris come Vice President, sarebbe la prima volta per una donna, la prima volta per una donna di colore. L'ultimo sondaggio WPost/Abc mostra un vantaggio a doppia cifra per il ticket Biden/Harris rispetto a Trump/Pence: 53% contro 41%.
La campagna democratica
In questi giorni il partito di opposizione dalla sua convention in streaming cercherà di conquistare una finestra di visibilità mediatica rompendo il caotico muro delle breaking news e dei tweet presidenziali portando nelle case degli americani un messaggio di un Paese diverso, da rilanciare davvero, al di là degli slogan di grandezza, vera o presunta, di leadership, di rispetto delle regole, della diversità, delle etnie e del rilancio economico. Il punto centrale della campagna democratica è quello di mettere in evidenza la cattiva gestione da parte dell'amministrazione Trump della crisi del Coronavirus, che è sotto gli occhi di tutti.
Bideneconomics
Biden da vicepresidente di Barack Obama nel 2009 fu determinante per l'uscita degli Stati Uniti dalla crisi subprime. Fu lui a insistere per il salvataggio della Chrysler temendo i contraccolpi sull'economia dalla perdita di posti di lavoro. Fu lui a mediare con Wall Street per far digerire alle banche e alla finanza gli obblighi delle Volker Rule senza mai un atteggiamento punitivo verso il mondo finanziario. Se dovesse conquistare la presidenza il 3 novembre Biden si troverà di nuovo davanti a un'America in crisi. I punti principali dell'agenda del Bideneconomics sono il rilancio dell'industria, l'energia pulita, un piano infrastrutturale da 3.500 miliardi di dollari.
Il programma della convention
Dopo la prima serata, martedì sera sarà la volta di Jill Biden, la moglie del candidato dem, di Bill Clinton, di Charles Schumer, il leader dem al Senato, e soprattutto di Alexandria Ocasio-Cortez, la deputata trentenne diventata leader dell'ala più radicale del partito che staccherà anche lei, spiegandolo, il suo biglietto di consenso a Biden. Mercoledì Kamala Harris accetterà ufficialmente la candidatura da vice presidente. Nella stessa serata parleranno Barack Obama, Elizabeth Warren, Hillary Clinton e Nancy Pelosi.Significativo il sostegno che arriva dai leader religiosi, di diverse confessioni che ogni giorno apriranno con un saluto la convention a sostegno del cattolico Biden: episcopali, battisti, evangelici-latinos, ortodossi, cattolici, ebrei e musulmani.
La kermesse democratica si concluderà giovedì notte con il discorso di accettazione della candidatura che Joe Biden terrà via video dal Chase Center di Wilmington, la sua città, in Delaware. Non essendo prevista la presenza fisica il voto dei delegati dei vari stati sulla nomination e la piattaforma elettorale di Biden si svolgerà via e-mail e verrà completato domenica.
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