Microsoft, l’Uk bocca l’accordo con Actvision Blizzard (che crolla in Borsa)
Hanno vinto le preoccupazioni che questo accordo possa soffocare la concorrenza nel cloud gaming. Le società presenteranno ricorso
di Biagio Simonetta
2' di lettura
Niente da fare. Il regolatore antitrust del Regno Unito non dà il via libera all’acquisizione, da parte di Microsoft, di Activision Blizzard, bloccando un’operazione da 69 miliardi di dollari e vanificando - per ora - uno degli accordi più ricchi della storia del mondo tecnologico.
Una decisione abbastanza a sorpresa, quella arrivata da Londra, considerato che nelle ultime settimane le nubi attorno a questa storia sembravano meno dense che in passato, e l'ottimismo pareva prendere il sopravvento. Ma alla fine hanno vinto le preoccupazioni. Le perplessità sulla portata di questo deal, le possibilità su quanto possa soffocare la concorrenza nel cloud gaming.
La Competition and Markets Authority londinese ha motivato il tutto proprio sottolineando le preoccupazioni che l'accordo in questione possa generare «una riduzione dell'innovazione e una minore scelta per i giocatori del Regno Unito negli anni a venire». Per il regolatore, inoltre, l’acquisizione renderebbe Microsoft «ancora più forte» nel cloud gaming, un mercato in cui detiene già una quota del 60%-70% a livello globale.
Giova ricordare che l’accordo, trovato a gennaio del 2022, ha incontrato una crescente opposizione da parte delle autorità antitrust di mezzo mondo. A dicembre scorso, anche la Federal Trade Commission degli Stati Uniti si è attivata per bloccare l'acquisizione sollevando analoghi problemi di concorrenza. L'udienza è prevista per agosto. Mentre l'Unione Europea sta valutando l'operazione, probabilmente attendendo di capire cosa succederà in Usa e Uk.
Activision Blizzard è uno dei più grandi sviluppatori di videogiochi al mondo. Produce giochi come “Call of Duty”, “World of Warcraft”, “Diablo” e “Overwatch”. Microsoft, invece, è un gigante a più teste del mondo tecnologico, che nel settore del gaming è produttore della console Xbox (la principale rivale di Sony Playstation). Ma il colosso di Redmond offre anche un servizio di abbonamento ai videogiochi chiamato Xbox Game Pass, oltre a un servizio di streaming di videogiochi basato su cloud.
Le preoccupazioni sollevate dai regolatori nascono dal fatto che Microsoft potrebbe cercare di rendere i giochi di Activision esclusivi per le proprie piattaforme, avendo la strada spianata poi per aumentare il costo di un abbonamento a Game Pass. Un’ipotesi che la società di Satya Nadella ha provato a smontare a più riprese, anche mettendo sul piatto l’ipotesi di non rendere il gioiello “Call of Duty” esclusivo. Una mossa che per ora non ha portato ai frutti sperati, non allargando le maglio della Cma londinese che ha ritenuto ogni proposta di Microsoft «non efficaci».
Sia Microsoft che Activision, ad ogni modo, hanno già annunciato ricorso presso il Competition Appeals Tribunal britannico con una certezza: «questo accordo fa bene alla concorrenza».
«Questa non è la notizia che volevamo, ma è ben lungi dall'essere l'ultima parola su questo accordo» ha detto il Ceo di Activision, Bobby Kotick. La società di gaming statunitense ha chiaramente accusato il colpo in Borsa, dove il titolo ha perso oltre il 10% dopo la notizia diffusa dall'antitrust britannico. Bene, invece, il titolo di Microsoft, dopo una trimestrale convincente.
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