ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùL’annuncio

Microsoft assume Sam Altman e lo mette alla guida dell’AI. Dipendenti OpenAI in rivolta

La notizia arriva da un tweet di Satya Nadella: il ceo silurato venerdì scorso dalla società di ChatGPT guiderà un team sull’Intelligenza Artificiale

di Biagio Simonetta

Microsoft si prende Sam Altman mentre in OpenAI scoppia il caos

3' di lettura

Altro che ritorno in OpenAI, Sam Altman guiderà un nuovo laboratorio di ricerca sull’Intelligenza Artificiale di Microsoft. La notizia arriva da Satya Nadella in persona, che in un tweet ha annunciato il nuovo incarico, proprio mentre OpenAI ha annunciato che il nuovo Ceo sarà Emmet Shear: «Rimaniamo impegnati nella nostra partnership con OpenAI e abbiamo fiducia nella roadmap dei nostri prodotti, nella nostra capacità di continuare a innovare con tutto ciò che abbiamo annunciato durante la conferenza “Microsoft Ignite” e nel continuare a supportare i nostri clienti e partner. Non vediamo l’ora di conoscere Emmett Shear e il nuovo gruppo dirigente di OAI e di lavorare con loro. E siamo estremamente entusiasti di condividere la notizia che Sam Altman e Greg Brockman, insieme ai colleghi, si uniranno a Microsoft per guidare un nuovo team di ricerca sull’intelligenza artificiale avanzata. Non vediamo l’ora di agire rapidamente per fornire loro le risorse necessarie per il loro successo» ha scritto il ceo di Microsoft. Tweet al quale ha poco dopo replicato lo stesso Altman, ripostandolo e scrivendo: «La missione continua», a far capire che il suo lavoro sull’AI non è certo finito.

L’ad silurato venerdì sera da OpenAI, in una mossa che ha spiazzato il mondo tecnologico, dunque trova subito un nuovo impiego. E va a dirigere un nuovo team all’interno di Microsoft, società che in questi mesi è stata molto vicina proprio a OpenAI. Durante la gestione Altman, infatti, i rapporti fra la società di San Francisco e Microsoft sono diventati sempre più stretti, tanto che il colosso di Readmond ha investito circa 14 miliardi di dollari nell’ex start-up. E proprio dopo che il board di OpenAI ha deciso di silurare Altman, Nadella aveva mostrato tutta la sua preoccupazione, adoperandosi in prima persona per arginare la frattura.

Loading...
OpenAI silura Sam Altman e lo accusa di trame oscure

Frattura che evidentemente è insanabile. Da qui la scelta di portare Altman in Microsoft. Una scelta che chiaramente apre molti nuovi punti interrogativi. Il consiglio di amministrazione di OpenAI ha fatto fuori Altman perché stava forse traghettando la società nelle mani di Microsoft? Adesso è una domanda molto dibattuta, nella Silicon Valley. Anche perché Altman porta in Microsoft tutte le sue conoscenze e i suoi piani, fino a tre giorni fa condivisi con OpenAI. Questa scelta potrebbe mettere a dura prova la tenuta dell’ex no-profit di San Francisco, che recentemente è stata valutata oltre 80 miliardi di dollari.

Insieme ad Altman, finisce in Microsoft anche Greg Brockman, ex presidente di OpenAI defenestrato dal board lo stesso giorno della cacciata dell’ex Ceo.

Perché potrebbero c’entrare i chip

Col passare delle ore, chiaramente, iniziano a formarsi le prime ipotesi su questo nuovo scenario cambiato così rapidamente. Fra queste una che riguarda il mercato dei chip. A quanto pare, infatti, Altman avrebbe recentemente “flirtato” coi produttori di chip di AI Tensor Processing Unit (TPU), che rivaleggiano con Nvidia sui microprocessori per l’Intelligenza Artificiale. Una scelta che avrebbe scatenato l’ira del cda di OpenAI. Sempre in questi giorni, però, Microsoft ha annunciato di aver costruito il proprio chip AI personalizzato che può essere utilizzato per addestrare modelli linguistici di grandi dimensioni e potenzialmente può evitare la costosa dipendenza da Nvidia. Altman e Microsoft nella stessa direzione, insomma. OpenAI forse no.

OpenAI in frantumi

Intanto, in OpenAI tira un’aria pessima. Perché molti manager, e circa 500 dipendenti, sono sul piede di guerra. Di fatto non hanno digerito l’allontanamento del ceo, e minacciando di andarsese in massa. Dove? Difficile dirlo. Ma Microsoft, molto probabilmente, li accoglierebbe tutti a braccia aperte.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti