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La Commissione europea indaga su Microsoft per abuso di posizione dominante. E rallenta l’acquisizione di Activision

La Commissione europea ha deciso di aprire un’indagine formale su Microsoft per le accuse di aver abbinato ingiustamente l’applicazione di videoconferenza Teams al software Office

M&A in video game: Who’s next

2' di lettura

La Commissione europea sta per aprire un'indagine formale su Microsoft con l'accusa di aver abbinato ingiustamente l'applicazione di videoconferenza Teams al software Office. Come riportato dal Financial Times, la prossima settimana la Commissione aprirà un'indagine formale sulle accuse di abuso di posizione dominante da parte di Microsoft - la prima indagine di questo tipo in oltre un decennio - dopo aver ritenuto insufficienti le concessioni del gruppo statunitense, come hanno dichiarato il 17 luglio quattro persone direttamente a conoscenza delle riflessioni dell'autorità di vigilanza sulla concorrenza. Due di queste persone hanno aggiunto che la Commissione potrebbe emettere accuse formali contro Microsoft già in autunno.

Intanto Microsoft Corp. e Activision Blizzard Inc. prendono tempo per la sigla dello storico accordo di acquisto delle attività da 69 miliardi di dollari: secondo quanto riporta Bloomberg, è poco probabile che l’intesa possa essere raggiunta oggi, martedì 18 luglio, termine formale di scadenza delle trattative, ma secondo fonti vicine al dossier che hanno richiesto l’anonimato le due società continueranno a confrontarsi fino al raggiungimento di un accordo.

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Microsoft verso inchiesta Ue su Teams. E rallenta l’acquisizione di Activision

Gli ostacoli dei regolatori al processo di acquisizione

Negli ultimi giorni la possibilità di una fumata bianca nelle trattative di acquisto di Activision Blizzard da parte di Microsoft si è fatta più concreta, a fronte del fatto che la Federal Trade Commission degli Stati Uniti non è riuscita a bloccare in tribunale il processo di acquisizione, e un allungamento dei tempi dovrebbe permettere alle due società di superare gli ostacoli normativi emersi in Gran Bretagna, l’unica giurisdizione importante - dopo il via libera dei regolatori Ue - che ha vietato loro di completare l’accordo su impulso dell’Autorità britannica per la concorrenza e i mercati.

L’accordo sulle trattative in vista di una fusione fissava al 18 luglio la data in cui entrambe le società avrebbero potuto ritirarsi, con Microsoft tenuta a pagare ad Activision 3 miliardi di dollari se l’acquisizione fosse stata interrotta. Le società potrebbero procedere con l’accordo attuale, che consentirebbe ad Activision di ritirarsi in qualsiasi momento. Potrebbero anche cercare di modificare l’accordo, anche se questo aprirebbe la possibilità di cambiare i termini finanziari.

Microsoft è il produttore della console XBox. E acquistando Activision Blizzard metterebbe a rischio la disponibilità di uno dei videogiochi più diffusi al mondo per le altre piattaforme. Da qui la frenata dei regolatori statunitensi ed europei.

L’accordo di fusione fissava al 18 luglio la data in cui entrambe le società avrebbero potuto ritirarsi, con Microsoft tenuta a pagare ad Activision 3 miliardi di dollari se l’acquisizione fosse stata interrotta. Le società potrebbero procedere con l’accordo attuale, che consentirebbe ad Activision di ritirarsi in qualsiasi momento. Potrebbero anche cercare di modificare l’accordo, anche se questo aprirebbe la possibilità di cambiare i termini finanziari.

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