L'allarme di Frontex

Migranti, +81% i flussi dall’Est Europa nel 2018. La Grecia hub del contrabbando

di Marco Ludovico

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3' di lettura

Un aumento dell'81% dei flussi migratori da Grecia e Turchia nel primo semestre 2018. E proprio la Grecia si rivela il centro di smistamento e traffico di contrabbando di sigarette per l'Italia. Cambiano le rotte dei migranti e si moltiplicano gli affari criminali legati, spesso, ai movimenti di esseri umani. Frontex, l'agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, nel suo ultimo report riservato e appena pubblicato sottolinea come da gennaio a giugno, a fronte del calo dell'80% dei movimenti dalla Libia, il flusso di migranti da Atene e Istambul verso l'Europa centrale è salito a a 24.337 persone rispetto alle 13.464 dello stesso periodo 2017.

Gli affari del contrabbando del tabacco sulla rotta Italia-Grecia
Il report «Il contrabbando di sigarette come fenomeno transnazionale: flussi di connessione tra Italia e Grecia» presentato oggi a Roma al Csa (Centro studi americani) mette a fuoco, in particolare, i traffici illeciti sul tabacco concentrati in alcune delle regioni europee oggi più interessate dai flussi di migranti del Mediterraneo orientale. Lo studio, curato dalla start-up Intellegit dell'università di Trento con il contributo di Bat (British American Tobacco) Italia e della Guardia di finanza, sottolinea come «la Grecia ricopra un ruolo cruciale quale principale hub di transito verso l'Italia di illicit whites, ovvero marchi di sigarette prodotte lecitamente in Paesi extra UE e contrabbandati sul mercato illecito dei Paesi dell'Unione Europea».

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L’Europa perde 10 miliardi all’anno per il contrabbando di sigarette

Mappa e cifre del traffico illecito
Nel 2016 sono arrivati in Grecia «4 miliardi di sigarette di contrabbando di cui 1,54 miliardi erano costituiti da illicit whites, vendute nel mercato illecito greco a un prezzo di circa 1,5 euro. I carichi di sigarette arrivano nel paese via mare, principalmente dall'Asia e dal nord Africa via Cipro, e via terra, principalmente dai Paesi della Penisola Balcanica e dalla Turchia» spiega il report dell'università di Trento. In particolare «nelle rotte verso l'Italia i carichi di grandi dimensioni partono solitamente dai porti di Patrasso e del Pireo per raggiungere quelli dell'Adriatico (con particolare frequenza, i porti di Ancona, Taranto e Bari) mentre i carichi di dimensioni più ridotte sono trasportati su piccole e veloci imbarcazioni verso i porti e le spiagge pugliesi (seguendo, ad esempio, la rotta Corfù-Bari)». Ancona, Taranto e Bari ma in generale tutta la costiera adriatica è battuta dal lavoro di Guardia di finanza e Polizia di Stato nel contrasto ai traffici commerciali criminali e l'immigrazione irregolare.

I costi per l'Erario e le altre rotte del contrabbando
«All'Unione europea il mercato nero del tabacco costa ogni anno 10 miliardi di euro di mancati introiti da imposte e dazi e, di questi, un miliardo è il costo dell'evasione imputabile all'Italia» sottolinea nell'introduzione al report Giovanni Kessler, direttore di Adm (agenzia delle dogane e monopoli). E aggiunge: «Le macroaree di provenienza delle sigarette di contrabbando diffuse in Italia sono tradizionalmente costituite dai Paesi dell'Est Europa via terra (Ucraina, Bielorussia e il corridoio della Transnistria, in primis), dalla Cina e dal Vietnam via mare (attraverso la Grecia e poi da lì in altri Stati europei), dal Nord Africa (Egitto, Tunisia e Libia) e, negli ultimi anni, anche dal Medio Oriente (Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita)». Senza contare «le sigarette introdotte passando illecitamente fuori dai varchi doganali, come ad esempio gli ‘spalloni' dalla Svizzera o gli scafisti dall'Albania e Montenegro».

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