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Migranti, Corte Gb boccia piano governo di respingimento in Ruanda

Il verdetto è un colpo per il premier Rishi Sunak che ha fatto della lotta all'immigrazione illegale una delle priorità del suo Governo e che sperava di poter far partire a breve i primi voli per il Ruanda

di Nicol Degli Innocenti

(EPA)

3' di lettura

Stop della Corte d'Appello inglese al programma del Governo di deportare gli immigrati illegali in Ruanda con un biglietto di sola andata. I giudici hanno concluso che Kigali non è un asilo sicuro e che procedere con i trasferimenti forzati sarebbe una violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che proibisce il trattamento disumano e la tortura.

Colpo per Sunak

Il verdetto è un colpo per il premier Rishi Sunak che ha fatto della lotta all'immigrazione illegale una delle priorità del suo Governo e che sperava di poter far partire a breve i primi voli per il Ruanda. “Rispetto la Corte ma non sono assolutamente d'accordo con le sue conclusioni”, ha detto Sunak, annunciando che intende fare ricorso alla Corte Suprema.Nel dicembre scorso l'Alta Corte aveva definito legale il controverso programma di deportazioni in Ruanda, stabilendo che non viola la Convenzione sui rifugiati delle Nazioni Unite.

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Unhcr, l'agenzia dell'Onu per i rifugiati, aveva fatto appello, rivolgendosi all'Alta Corte assieme a un gruppo di associazioni umanitarie e ad alcuni richiedenti asilo da Sudan, Siria e Iran. I loro legali hanno sostenuto che il Ruanda non può essere considerato un Paese sicuro perchè non tutela i diritti umani dei rifugiati, che in passato ha arrestato o espulso in modo arbitrario.

La Corte d'Appello, a maggioranza, ha concordato che le autorità di Kigali potrebbero rispedire i migranti verso i loro Paesi di origine dove potrebbero essere perseguitati, imprigionati o uccisi.“Sono convinto che il Governo del Ruanda abbia fornito le garanzie necessarie che non c'è il rischio che i migranti trasferiti lì siano inviati verso Paesi terzi”, ha obiettato Sunak, difendendo la sua strategia mirata a mettere fine agli sbarchi e frenare le bande di trafficanti di persone. Oltre 11mila migranti sono sbarcati sulle coste inglesi quest'anno, mentre nel 2022 quasi 46mila persone, un numero record, avevano attraversato la Manica.

«La politica di questo Governo è molto semplice -, ha detto Sunak -. E' questo Governo e questo Paese che dovrebbe decidere chi arriva qui, non le bande criminali. E farò tutto il possibile perché questo accada».

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Che cosa prevede la legge

Battagliera anche la ministra dell'Interno, Suella Braverman, che ha dichiarato di “non voler fare un solo passo indietro” sul programma di deportazioni che è “sostenuto dalla maggioranza dei cittadini britannici”. La legge sull'immigrazione illegale, approvata di stretta misura dal Parlamento di Westminster in maggio, stabilisce che tutti gli immigrati che arrivano “in modo irregolare” non possono chiedere asilo in Gran Bretagna ma devono essere detenuti e poi deportati. In ogni caso non avranno il diritto di tornare nel Regno Unito.

Con la sentenza di oggi continua il percorso ad ostacoli del programma che era stato annunciato nell'aprile 2022 dall'allora premier Boris Johnson. Secondo le sue intenzioni, i primi voli per il Rwanda sarebbero dovuti partire nel giugno scorso, ma un'ingiunzione della Corte europea dei diritti umani aveva impedito il decollo, stabilendo che il programma del Governo britannico rischiava di “fare danni irreversibili”.Una serie di azioni legali successive ha frenato le deportazioni. Molte associazioni umanitarie si sono schierate contro la decisione “inumana” di costringere migranti che dopo un viaggio lungo e arduo sono arrivati sulle coste inglesi a salire su un aereo per spedirli nell'Africa orientale, a 6.500 chilometri di distanza, senza alcuna possibilità di ritorno.

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