blitz in acque internazionali

Migranti, la marina di Malta prende il controllo del mercantile dirottato

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4' di lettura

Le forze armate maltesi hanno preso il controllo del mercantile dirottato dai migranti, ora in rotta verso il porto maltese con a bordo tutti i passeggeri e l’equipaggio. Le autorità maltesi, riferisce il Times of Malta, hanno stabilito un contatto con il capitano della nave quando si trovava a circa 30 miglia nautiche di distanza. Il capitano, hanno riferito i militari, ha ripetutamente affermato di non avere il controllo della nave e che lui e il suo equipaggio sono stati costretti e minacciati da un certo numero di migranti a procedere verso Malta. Un gruppo di unità operative speciali, supportato da motovedette e un elicottero, è stato inviato a bordo e ha messo in sicurezza la nave, riconsegnandone il controllo al capitano. La nave, il suo equipaggio e tutti i migranti sono ora entrati nel porto di Malta per essere consegnati alla polizia per le indagini. Alle 9.30 sono cominciate le operazioni di sbarco1. Il primo ad essere sbarcato è stato un bimbo di pochissimi mesi in braccio ad una donna. Secondo le informazioni ottenute a bordo c’erano 19 donne e 12 bambini. I migranti sono scortati da furgoni della polizia incaricati di portarli all’Initial Reception center a Marsa, la cittadina portuale di Malta. Almeno tre uomini sono stati fatti sbarcare dal mercantile turco con i polsi legati da fascette di plastica e sono stati caricati nella parte posteriore e senza finestrini di un furgone grigio della polizia maltese. La maggior parte delle persone sbarcate dalla nave dirottata scende invece liberamente e sale a bordo di piccoli bus delle forze dell’ordine. Le operazioni procedono a rilento e con molta calma sotto l’occhio delle forze speciali maltesi a bordo della nave dove è arrivato anche il ministro degli Interni maltese Michael Farrugia.

«Non ci sottraiamo alle responsabilità nonostante le nostre dimensioni. Ora seguiremo tutte le regole internazionali di conseguenza», ha scritto su Twitter il premier maltese Joseph Muscat dopo che è stata fatta attraccare a La Valletta la nave dirottata dai migranti.

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Proprio le autorità di Malta, mercoledì 27 marzo, avevano dato la notizia: «C’è in corso un’ipotesi di dirottamento - avevavi comunicato - di un mercantile che stava arrivando in Libia dopo aver soccorso migranti e che invece ora sta dirigendosi a nord, verso Malta o Lampedusa». Un gruppo di 120 migranti salvati dal naufragio davanti alle coste libiche è si era impossessato della nave El Hiblu I. In Italia la notizia era stata resa nota dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, a margine del suo incontro al Viminale con Ramy Sherata, Adam El Hamami e il gruppo di bambini protagonisti del sequestro del bus a San Donato Milanese.

Il Viminale aveva parlato di «un cambio di rotta repentino, dopo che la motonave era arrivata fino a 6 miglia dall’ingresso del porto di Tripoli» imposto al comandante della El Hiblu 1 dai passeggeri a poche miglia da Tripoli, e il ministro Salvini sottolinea che quelli a bordo del mercantile non sono naufraghi ma pirati. Non siamo più ai soccorsi, sarebbe il primo atto di pirateria in alto mare, con migranti che hanno dirottato il mercantile che era arrivato a 6 miglia dalla costa libica. Sappiano che l’Italia la vedranno col cannocchiale», ha sottolineato Salvini confermando ancora una volta la linea «no sbarchi» adottata dall’Italia. Sempre nella mattinata di mercoledì una motovedetta libica aveva intercettato e salvato 120 migranti naufragati in acque di ricerca e soccorso libiche e sta rientrando a Tripoli.

La vicenda - secondo quanto è stato possibile ricostruire - è iniziata con un intervento di salvataggio coordinato dalla Guardia costiera di Tripoli (che nella notte tra martedì e mercoledì aveva soccorso e riportato a terra altri 117 migranti) nelle acque Sar libiche a beneficio di un’imbarcazione con un centinaio di persone a bordo. Impossibilitato a intervenire con una delle sue motovedette, il Centro di coordinamento libico ha contattato il mercantile El Hiblu 1 - battente bandiere delle isole Palau e partito dalla Turchia - che si trovava in zona. La nave ha effettuato il soccorso e si è diretta verso Tripoli, come indicato dalla locale Guardia costiera, per scaricare i naufraghi. Ma, arrivati a circa 6 miglia dal porto della capitale libica, il mercantile ha invertito la rotta dirigendosi verso nord.

Quanto alla cittadinanza italiana come «premio» per il salvataggio dei compagni di classe dopo il sequestro da parte dell'autista del bus Ousseynou Sy, questa sarà concessa «solo a Ramy ed Adam, con una fattispecie particolare, senza coinvolgere altre persone come da alcune fantasiose ricostruzioni apparse sui giornali», ha precisato il ministro. «Ci siamo dati dei giorni - ha spiegato Salvini - per svolgere gli approfondimenti sul percorso da fare perchè questi ragazzi possano diventare italiani senza alcuna variazione della legge sulla cittadinanza».

«Ho avuto la disgustosa sensazione che i ragazzini di Crema siano stati usati da qualcuno per fare battaglia politica», ha concluso Salvini, respingendo l'idea di essere stato convinto a concedere la cittadinanza a Ramy da Di Maio. «Accolgo i consigli di tutti, ma in questo caso mi sono convinto da solo, prendendomi il tempo necessario per dire sì a ragion veduta e non a capocchia».

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