secondo unhcr

Migranti, Libia: liberati 350 migranti dal centro di detenzione bombardato

Le nuove misure contro «l’immigrazione irregolare» sono emerse dal Comitato ordine e sicurezza presieduto dal ministro Salvini. Conte convoca un vertice sui migranti per domani: «Stop sovrapposizioni». Nella notte altri 47 profughi sbarcati a Pozzallo, in Sicilia

5' di lettura

Incremento dei controlli per ridurre le partenze dei migranti (con utilizzo di radar, mezzi aerei e navali), presenza delle navi della Marina e della Guardia di Finanza per difendere i porti italiani. Sono due delle novità emerse dal Comitato nazionale ordine e sicurezza, presieduto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, in cui sono state previste nuove misure «contro l'immigrazione irregolare». Tra le altre novità varate dal Comitato anche contatti con la Tunisia per migliorare e aumentare i rimpatri e per ridurre le partenze, invio di dieci motovedette italiane da consegnare alla Guardia Costiera Libica entro l'estate, emendamenti al Decreto Sicurezza Bis per rendere più efficace il contrasto al traffico di esseri umani e per aumentare le pene per scafisti e trafficanti.

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Intanto, per «coordinare le iniziative dei ministri competenti ed evitare contrapposizioni», il premier Giuseppe Conte ha convocato per domani 11 luglio alle 19 un vertice sull’immigrazione. Il coordinamento delle iniziative è diventato «urgente», scrive Conte in una lettera inviata ai ministri, dopo che «da alcune settimane stiamo assistendo a un progressivo incremento del numero di imbarcazioni che trasportano migranti, che si approssimano alle nostre coste e sollecitano un attracco ai nostri porti».

Secondo un tweet della sezione libica dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), intanto, il governo del premier Fayez al-Sarraj avrebbe dato parziale seguito a quanto prospettato da un suo ministro liberando 350 migranti che erano rinchiusi nel centro di detenzione di Tajoura, quello colpito la settimana scorsa da un raid dell'aviazione del generale Khalifa Haftar con un bilancio di 53 morti.

Dl sicurezza: aumento multe, da Viminale stop a trasbordi
Tra gli emendamenti al dl sicurezza bis c’è l’aumento delle multe alle Ong che non rispettano i divieti: una proposta presentata dalla Lega prevede sanzioni tra i 150 mila euro e 1 milione, contro le attuali cifre che non superano i 50mila euro. Una previsione che scatena le proteste delle Ong:
«Queste sanzioni non ci impediranno di salvare vite, che valgono più di un milione di euro», ha detto Alessandro Metz, armatore del veliero Alex, della ong Mediterranea.
Un altro emendamento leghista prevede che «il ministro dell'Interno può altresì vietare il trasbordo o lo sbarco sul territorio nazionale di cittadini stranieri irregolari». Si tratta di un inasprimento delle misure già contenute nel decreto sicurezza, dove già si prevede che il Viminale possa «limitare o vietare l'ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale», «per motivi di ordine e sicurezza pubblica» o in caso di «“violazioni delle leggi di immigrazione vigenti». Ancora un altro emendamento, stavolta a firma M5s, prevede la confisca della nave al primo ingresso in acque italiane e non più in caso di reiterazione commessa con l'utilizzo della nave stessa. Il termine per presentare gli emendamenti al dl sicurezza bis nelle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera è fissato alle 15 di oggi.

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Salvini alla Tunisia: rimpatri con navi di linea
In una lettera inviata al suo omologo tunisino Salvini scrive poi che «sul fronte delle procedure di rimpatrio, vero modello di operatività, possiamo conseguire ancora più elevati livelli di efficacia attraverso rimodulazioni improntate ad una maggiore flessibilità con il ricorso a navi di
linea». Per il ministro dell’Interno, che ha segnalato «una maggiore concentrazione di flussi dalla Tunisia», bisogna rafforzare, anche «con il sostegno europeo», le capacità di sorveglianza marittima, attraverso un sistema integrato basato «su postazioni radar e strutture operative».

Salvini: dalla Libia chiamavano per sbarchi
Al Comitato sicurezza sono state valutate anche altre misure, ad esempio che «si possono intercettare gli scafisti», ha detto Salvini. Che ha spiegato come «la magistratura ha in mano elementi precisi, riscontri precisi che qualcuno dalla Libia telefonava e diceva: 'Ragazzi siamo qua'. Lo diceva a qualcuno, non a me, né a lei», ha detto ieri su Rete 4 intervistato da Nicola Porro.

Nella notte altri 47 migranti sono sbarcati a Pozzallo, in provincia di Ragusa, mentre stamattina su Twitter l’ong tedesca Sea-Eye scrive che la sua nave Alan Kurdi «ha salvato 44 persone da una barca in legno in cooperazione con le autorità maltesi. Una nave della Marina di Malta è in rotta per trasbordare le persone dalla Alan Kurdi e portarli a terra». Tra le 44 persone recuperate dalla Alan Kurdi ci sono quattro donne e tre bambini, specifica Sea Eye.

Nei giorni scorsi due "sbarchi-fantasma" sono avvenuti nel giro di poche ore sull'isola di Lampedusa, sotto i riflettori da venerdì per le vicende delle navi Alex e Alan Kurdi e lo scontro tra le Ong armatrici e il Viminale. Ieri una piccola imbarcazione è stata intercettata dai Carabinieri a un miglio dalla costa con 19 tunisini a bordo, tutti trasferiti nel centro di accoglienza. Ieri sera altri 10 migranti erano stati bloccati a terra dopo essere approdati con un barchino. A Roma, il Papa si è schierato ancora una volta dalla parte dei migranti in arrivo sulle coste italiane. «I più deboli e vulnerabili devono essere aiutati», ha ammonito durante la messa dedicata ai migranti e volontari in S. Pietro, a sei anni dalla sua storica visita a Lampedusa: «Si tratta di una grande responsabilità, dalla quale nessuno si può esimere».

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Non si abbassa intanto la tensione tra la Ong Mediterranea Saving Humans dopo il sequestro penale della barca a vela Alex e l'iscrizione nel registro degli indagati dello skipper skipper Tommaso Stella e del capo missione Erasmo Palazzotto dalla Procura di Agrigento. I due sono accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestinae e per disobbedienza e resistenza contro nave da guerra, per avere violato il divieto di approdo nel porto di Lampedusa in base dal decreto sicurezza bis. I n un tweet, la Ong annuncia la confisca amministrativa della Alex dopo la contestazione, da parte della GdF, di «una seconda violazione del Decreto sicurezza bis: un ingresso accidentale» nelle acque territoriali «che sarebbe avvenuto venerdì mattina». Per Mediterranea si tratta di un «pretesto del tutto illegittimo, ma intanto le conseguenze sono una seconda sanzione per un totale di 65mila euro di multa e il sequestro amministrativo di Alex». «Se pensano di fermare così Mediterranea si illudono di grosso: stiamo già preparando i ricorsi e con il sostegno di tutti voi torneremo presto in mare», conclude la Ong.

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