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Navi Ong, in tre si buttano dalla Geo Barents. Sulla Humanity naufraghi cominciano a non mangiare

A bordo della nave ormeggiata al molo di Levante al momento ci sono ancora 35 naufraghi. Soccorsi in 500 a largo della Sicilia da motovedette

Aggiornato lunedì 7 novembre 2022, ore 15:45

Migranti, la Geo Barents ferma davanti al porto di Catania

6' di lettura

A Catania sono sbarcati i migranti fragili dalla Humanity 1 e dalla Geo Barents. Ma lo scontro è su chi non può scendere, come prevede un decreto del Governo Meloni. Il comandante di una nave sulla quale si trovano 35 migranti non autorizzati a sbarcare si rifiuta di ripartire. Tre giovani migranti a bordo della Geo Barents si sono tuffati in mare nel tentativo di raggiungere la terraferma: hanno nuotato fino a un galleggiante e poi sono stati recuperati dalle autorità e portati sul molo vicino alla nave di Medici senza frontiere. Gli attivisti della ong Sos Humanity che si trovano a bordo della Humanity 1 riferiscono che un gran numero di naufraghi ha cominciato a mangiare poco o saltare i pasti a causa della fase depressiva che ora stanno attraversando.

Intanto alla domanda se sia in linea con le leggi e le linee guida della Commissione autorizzare uno sbarco “selettivo”, la portavoce ha sottolineato che in base alle leggi internazionali «bisogna minimizzare il tempo che le persone passano in mare. Ogni caso è diverso - ha evidenziato - ma incoraggiamo tutte le autorità a collaborare in modo da agevolare lo sbarco».

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Notificata sanzione 50mila euro a ong

Intanto «una sanzione di 50mila euro, se non lasciano il porto di Catania, è stata notificata alle due navi delle ong». Lo ha detto il co-portavoce di Europa verde, Angelo Bonelli. La mail è stata notificata a Humanity 1, che l’ha resa nota, ma da Medici senza frontiere che gestisce Geo Barents non c’è stata conferma alla notizia. Sulla vicenda il Pd chiede che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi riferisca in Aula. E arriva l’appello del Papa: «L’Ue non lasci sola l’Italia». La nave Humanity 1 della Ong Sos Humanity è ancora ferma al molo di Levante di Catania: nonostante l'ordine di lasciare il porto disposto dalle autorità italiane, il capitano si rifiuta di partire. Le autorità italiane hanno fatto sbarcare 144 migranti considerati «soggetti fragili» in precarie condizioni sanitarie - tra cui 100 minori non accompagnati - tutti trasferiti nei centri di accoglienza, ma a bordo ci sono ancora 35 naufraghi. L’Ong armatrice ha deciso di avviare ricorrere al Tar contro il decreto del Governo che ha autorizzato l'attracco condizionato alla nave, solo il tempo per accertare le condizioni dei naufraghi.

Nel porto di Catania è attaccata anche un'altra nave, la Geo Barents, di Medici senza frontiere, con a bordo 568 migranti, subito sottoposti all’ispezione delle autorità italiane. Come nel caso della Humanity 1, la nave ha ricevuto l'autorizzazione all'ormeggio solo al fine di valutare i casi di soggetti vulnerabili a bordo.

Soccorsi 500 migranti a largo della Sicilia da motovedette

Circa 500 migranti sono stati salvati in un’operazione di ricerca e soccorso gestita dall’Italia al largo della Sicilia. Oltre 250 sono stati portati dalle motovedette ad Augusta e stanno già sbarcando mentre altri 220 circa, soprattutto donne e minori, saranno trasferiti a Pozzallo. Coordinato dalla prefettura di Siracusa, è già scattato il piano per l’accoglienza, le verifiche sanitarie e le procedure di identificazione. Questa mattina Alarm Phone aveva segnalato un’imbarcazione in difficoltà a largo di Malta, con 500 persone a bordo, partita dalla Libia 3 giorni fa. (ANSA).

L'esultanza di Orban e l'appello del Papa

La linea dura adottata dall’Italia fa esultare il premier ungherese Viktor Orban che in un tweet ringrazia la premier italiana. “Finalmente! Un grande ringraziamento va a Giorgia Meloni e al nuovo governo italiano per la protezione dei confini dell’Europa. Grazie Giorgia”. In allegato, il tweet mostra un articolo di Politico Eu, con una foto del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, sotto al titolo “L’Italia chiude i porti alle navi delle ong con 179 migranti”. “La vita va salvata in mare. E il mediterraneo è un cimitero”, ha invece sottolineato Papa Francesco sul volo di ritorno dal Bahrein. Bergoglio, sui migranti, ha ribadito che “il principio è che vanno accolti accompagnati e promossi e integrati. Se non si possono fare questi passi non è buono. Ogni governo della Ue deve mettersi d’accordo su quanti migranti può ricevere. Al momento sono quattro i Paesi che li accolgono: Cipro, Grecia. Italia e Spagna. Poi Polonia dentro. La vita va salvata in mare. E il mediterraneo è un cimitero”. “L’Italia non può accogliere tutti, grazie a Papa per sue parole”, il commento del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, richiamando l'intervento del Papa.

La Francia, da parte sua, metterà a punto martedì 8, in una riunione del suo ministero degli Interni, le modalità per l’accoglienza dei migranti sbarcati in Italia. Il trasferimento arriverà dopo un sopralluogo in Italia dei responsabili dell’immigrazione francese che effettueranno colloqui coi migranti da accogliere. Migliora intanto la situazione al centro di accoglienza di Lampedusa: grazie ad alcuni voli charter, un gruppo dei migranti ospiti dell’hotspot dell’isola è stato trasferito sul continente in vista del ricollocamento nei Paesi europei che hanno già dato disponibilità all’accoglienza.

Il capitano: non lascio il porto se non sbarcano tutti

“Ci è stato ordinato di lasciare il porto di Catania. Ci sono ancora 35 persone salvate in mare in pericolo a bordo della nostra Humanity 1, a cui è stato rifiutato lo sbarco dalle autorità italiane. Il capitano ha respinto questa richiesta. La legge del mare lo obbliga a portare in un luogo sicuro tutti quelli salvati dall’angoscia”. Così la Ong Sos Humanity ha reso nota la linea dura decisa dal governo italiano. Nella notte del 5 novembre è stato consentito lo sbarco di 144 dei naufraghi che si trovavano a bordo, quelli con condizioni di salute precarie, per i restanti 35 non è giunto il via libera da parte del Viminale per lo sbarco.

“È mio dovere completare il salvataggio delle persone in pericolo, facendole sbarcare tutte al porto di Catania come luogo sicuro. Non posso lasciare il porto finché tutti i sopravvissuti salvati dall’emergenza in mare non siano sbarcati”, ha spiegato il capitano della Humanity 1, Joachim, appresa la disposizione delle autorità italiane che impone alla Ong di lasciare Catania”.

Il rifiuto di obbedire all'ordine di partenza da parte del comandante della Humanity 1 ha diversi punti di contatto con il caso della nave Sea Watch e della sua giovane comandante, la tedesca Carola Rackete, che nel giugno 2019 violando il divieto di sbarco dei naufraghi soccorsi nel Canale di Sicilia forzò l'ingresso nel porto di Lampedusa. Nella manovra di attracco la Sea Watch speronò una motovedetta della Guardia di Finanza. Per tale vicenda Rackete era stata tratta in arresto con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale e resistenza e violenza contro nave da guerra. Il caso era stato poi archiviato dal Gip di Agrigento, su richiesta dall Procura.

Geo Barents, disposto il divieto di sosta in acque italiane

Restano al largo della costa etnea altre due navi di Ong. Si tratta della tedesca Rise Above, con a bordo 90 persone, e la norvegese Ocean Viking, di Sos Mediterranèe, con 234 migranti a bordo, tra cui oltre 40 minori non accompagnati e 4 bambini sotto i 4 anni. La Geo Barents, anche questa norvegese, è entrata nel porto di Catania ma potrà sostare nelle acque italiane solo il tempo necessario «per le operazioni di soccorso nei confronti dei soggetti più fragili a bordo», secondo quanto stabilito da decreto interministeriale firmato dal ministro delle Infrastrutture, dal ministro dell’Interno e quello della Difesa.

Dopo aver rischiato la vita in mare per fuggire dalla Libia, oltre 500 persone “sono rimaste ostaggio di scelte politiche disumane per più di 10 giorni a bordo di una nave, invece di vedersi riconosciuto il diritto a sbarcare in un porto sicuro. Dopo tutto ciò, queste persone devono oggi anche assistere al cinico spettacolo della politica che gioca con le loro vite. Tutti coloro a bordo della Geo Barents devono poter sbarcare immediatamente, per ricevere assistenza e veder riconosciuto il loro diritto a chiedere protezione”. Così Juan Matias Gil, capo missione di Medici Senza Frontiere, dopo l’attracco della nave a Catania.

Alarm Phone ha intanto lanciato l'allerta per una nave con circa 500 perone a bordo, “in fuga dalla Libia”, che si trova “in difficoltà nella zona Sar a est dell’arcipelago di Malta”. Il servizio di vigilanza degli attivisti sulle rotte dei migranti segnala su Twitter che “le autorità sono state informate: Chiediamo l’immediata attivazione di un’operazione di salvataggio” dei migranti “a rischio della loro vita”, si legge nel post.

La protesta delle opposizioni

“Quanto accade a Catania è inumano e illegale. Il soccorso si conclude con lo sbarco nel porto sicuro. Non si possono sequestrare le persone sulla nave. Allontanarle sarebbe respingimento collettivo. La selezione è arbitraria: hanno diritto individuale a chiedere asilo. Sbarco ora!”. Lo scrive su Twitter la deputata dem Elly Schlein. Dal porto di Catania dove ha seguito le operazioni di sbarco dalla Humanity 1 il deputato di Verdi e Sinistra Italiana, Aboubakar Soumahoro ha invece lanciato un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella “che è il garante della nostra Carta Costituzionale: non si può permettere in un contesto che vuole e deve essere democratico che ci sia da parte del governo Meloni l’utilizzo della Carta costituzionale come un campo da ping pong. Non lo permetteremo mai”. Per Soumahoro a Catania sta avvenendo “un gioco sul corpo di neonati, donne, persone che hanno subìto danni di ogni genere: ci sono segni sui corpi, persone che hanno affrontato il calvario delle carceri libiche che sono stati finanziati per anni dalla politica italiane”.

Procura apre inchiesta su ipotesi scafisti a bordo Humanity 1

Sul fronte giustizia, la Procura di Catania ha aperto un’inchiesta sulla possibile presenza di scafisti su nave Humanity 1. Le indagini della Squadra mobile mirano ad individuare tra le persone soccorse in mare eventuali componenti dell’equipaggio delle due barche soccorse dalla Ong nel Mediterraneo.

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