lavoro agricolo

Migranti, per Palazzo Chigi c'è l'accordo sulla regolarizzazione. Ma il M5S frena

Conte: così si spuntano le armi del caporalato. Viminale: pronto il testo sintesi dell’intesa tra i partiti

di Nicola Barone

(ANSA)

3' di lettura

«Nella notte di domenica le delegazioni delle forze di governo hanno raggiunto, alla presenza del presidente Conte, un accordo politico su vari temi e misure da inserire nel decreto in corso di formazione. Tra questi temi è stato ampiamente discusso anche quello della cosiddetta “regolarizzazione dei migranti”, su cui è stata raggiunta una sintesi politica rimettendo alla ministra Lamorgese il compito di tradurla sul piano tecnico-giuridico». Dopo giorni ad altissima tensione Palazzo Chigi interviene con una nota spiegando che «su questa sintesi politica e sulla sua traduzione normativa in queste ore il Movimento 5 Stelle si sta legittimamente interrogando, senza che questo stia provocando irritazione o malumore del presidente Conte. Questo vale ovviamente anche per le altre forze politiche».

Il premier: tema complesso che supera schemi destra/sinistra
Quanto alla posizione del presidente, «essa resta identica a quella già espressa nei giorni scorsi, nel corso di una intervista a un autorevole quotidiano: regolarizzare per un periodo determinato immigrati che già lavorano sul nostro territorio significa spuntare le armi al caporalato, contrastare il lavoro nero, effettuare controlli sanitari e proteggere la loro e la nostra salute tanto più in questa fase di emergenza sanitaria». Per il presidente del Consiglio «questo tema, che spazia dalla dignità delle persone alla trasparenza dell'economia alla sicurezza nei rapporti di lavoro, è così complesso che non si lascia filtrare dalle tradizionali distinzioni ideologiche destra/sinistra, visto che, in passato, provvedimenti di regolarizzazione di cittadini immigrati molto consistenti sono stati approvati da governi di centrodestra».

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Crimi: bozza non va. Sibilia: senza senso tenere fermo il decreto
Non tutto sembra, ciononostante, andato a posto. «Purtroppo l'ultima bozza visionata ieri sera riporta ancora la sanatoria dei reati penali e amministrativi per chi denuncia un rapporto di lavoro irregolare. L'auspicio di trovare una soluzione positiva rimane, continuiamo a lavorare con spirito collaborativo per questo obiettivo. Ma resta fermo che sul punto non arretreremo di un millimetro». Così il capo politico M5S Vito Crimi in post nel quale viene sottolineato un punto fermo e cioè che «chi ha sfruttato le persone e ha drogato i mercati usando manodopera in nero a basso costo eludendo contributi e tasse, non può farla franca». A mettere in relazione questo tema alle misure per l’economia in dirittura di arrivo è il sottosegretario pentastellato all'Interno Carlo Sibilia. «Tenere fermo un decreto urgente che contiene almeno reddito di emergenza, prestiti a fondo perduto per le imprese e riduzione dei costi delle bollette è già assurdo di per se. Fermarlo a favore di un dibattito senza senso che mescola mancanza di lavoratori agricoli, con caporalato, con immigrazione, condito da lavoro nero, badanti, non ha niente di serio. Non c'è tempo per le bandierine politiche del ministro renziano piuttosto che le dichiarazioni a senso unico di quello dell'economia. Muoviamoci. Aiutiamo gli italiani».

Pd: posizione M5S totalmente ingiustificata
Altra lettura quella fornita dal Pd. Il M5S «non può continuare a tenere bloccato il Dl rilancio sulla assurda pretesa di rinviare sine die la regolarizzazione dei lavoratori in agricoltura. La posizione dei 5 stelle è totalmente ingiustificata, bisogna procedere ad un accordo che tra le altre cose è ritenuto salutare da tutta la categoria degli agricoltori e che risponde ad un principio di civiltà e giustizia» replicano i senatori dem Dario Stefano, Luciano D'Alfonso e Francesco Verducci. Su Twitter Matteo Orfini, parlamentare del Pd, rincara ulteriormente la dose. «Il M5S dice che bisogna essere inflessibili con chi sfrutta gli esseri umani. E con questo argomento blocca da giorni la regolarizzazione dei migranti che spezzerebbe proprio quel meccanismo di sfruttamento. Una posizione per me assurda e irricevibile. E spero non solo per me».

Viminale, pronto il testo del provvedimento
Il testo concordato del provvedimento sull'emersione del lavoro in agricoltura e nel settore del lavoro domestico «è pronto» ed «è il frutto della sintesi raggiunta domenica tra le forze di maggioranza e il governo per rispondere alle esigenze di sicurezza, anche sanitaria, e alle pressanti richieste del mondo produttivo e delle famiglie italiane», comunica in serata il Viminale.

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