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Migranti, l’emergenza divide le regioni. Valenti commissario

Fuori dal dispositivo Emilia Romagna, Toscana, Campania e Puglia, amministrate dal centrosinistra

Aggiornato il 17 aprile 2023, ore 06:59

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2' di lettura

Sui migranti la maggioranza oggi sarà alla prova dell’Aula del Senato. Nominato intanto il commissario delegato allo stato di emergenza per i migranti nelle regioni Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano: è Valerio Valenti, capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione. Quattro Regioni, guidate dal centrosinistra, non hanno firmato l’intesa: sono Emilia Romagna, Toscana, Campania e Puglia.

Nel pomeriggio di domenica 16 aprile intanto è iniziato il salvataggio di un peschereccio in difficoltà con a bordo circa 600 migranti a circa 170 miglia a sud delle coste della Sicilia Sud orientale, da parte della Guardia Costiera. Le operazioni sono state rese difficoltose dalle cattive condizioni meteo. La nomina di Valerio Valenti a commissario delegato per lo stato di emergenza per i migranti deliberato dal governo l’11 aprile 2023 (che durerà per almeno sei mesi) è contenuta in un’ordinanza a firma del capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.

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La struttura del commissario

L’ordinanza del capo della Protezione Civile prevede anche che il commissario si avvalga di una struttura di supporto composta da un massimo di 15 unità di personale già in servizio presso il ministero dell’Interno. Inoltre il commissario delegato è autorizzato a riconoscere al personale che lo supporta, fino al termine dello stato di emergenza, un’indennità mensile pari al 25 per cento della retribuzione mensile. Fino al termine dello stato di emergenza, il commissario delegato è poi autorizzato ad avvalersi, per un supporto tecnico-giuridico e amministrativo-contabile, di tre esperti, compresi un magistrato amministrativo, un magistrato contabile e un procuratore o avvocato dello Stato.

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Il trasferimento dagli hotspot alle strutture di accoglienza

Compito del nuovo commissario è coordinare le attività volte all’ampliamento della capacità del sistema di accoglienza, con particolare riferimento agli hotspot e ai centri previsti dal Sistema di accoglienza e integrazione, coinvolgendo i territori interessati, e a coordinare l’attività per l’accoglienza dei migranti in strutture provvisorie, nelle quali siano assicurati il vitto, l’alloggio, il vestiario, l’assistenza sanitaria e la mediazione linguistico-culturale. Ma Valenti è anche chiamato ad individuare le migliori soluzioni per assicurare un servizio continuativo di trasporto marittimo e aereo, da parte di vettori appositamente individuati, dagli hotspot ai territori dove saranno individuati i centri e strutture. Il commissario per realizzare questi obiettivi può agire anche in deroga ad una serie di norme.

Sindaci centrosinistra contro il decreto Cutro

In un documento congiunto i sindaci di sei grandi città amministate dal centrosinistra - Roma (Roberto Gualtieri), Milano (Beppe Sala), Napoli (Gaetano Manfredi), Torino (Stefano Lo Russo), Bologna (Matteo Lepore) e Firenze Dario Nardella - esprimono preoccupazione per le «proposte in discussione relative alle modifiche all'unico sistema di accoglienza migranti effettivamente pubblico, strutturato, non emergenziale che abbiamo in Italia» contenute nel cosidetto decreto Cutro. I primi cittadini, tra l’altro, non condividono «la cancellazione della protezione speciale, misura presente in quasi tutti i paesi dell’Europa occidentale, mentre circa il 50% dei migranti presenta vulnerabilità ed è in parte significativa costituito da nuclei familiari».

Schlein: dai sindaci un’ottima iniziativa

Quella dei sindaci Gualtieri, Sala, Manfredi, Lo Russo, Lepore e Nardella contro sarebbe stata definita dalla segretaria del Pd Elly Schlein, «un’ottima iniziativa, molto puntuale, sull’analisi delle conseguenze nefaste delle scelte che contestiamo al governo».

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