Migranti, pressing della Lega per la riforma dei tribunali che si occupano di asilo
Il partito di Matteo Salvini, dopo diverse sentenze (in prima battuta quella della giudice Apostolico) che hanno sconfessato la scelta del governo di trattenere i richiedenti asilo in centri ad hoc, se provenienti da Paesi considerati “sicuri” dall’esecutivo, lavora a una riforma che modifichi struttura e compiti delle sezioni dei tribunali specializzate in materia di immigrazione
di Andrea Gagliardi
I punti chiave
2' di lettura
Dopo aver reclamato le dimissioni di Iolanda Apostolico, la prima giudice ad aver disapplicato il decreto Cutro, postando a più riprese video sulla sua partecipazione a una manifestazione del 2018 a sostegno dei migranti bloccati sulla nave Diciotti, la Lega si prepara ad alzare la posta, per tentare di risolvere alla radice il problema che si è aperto con le diverse decisioni dei giudici che dopo Apostolico continuano a sconfessare la scelta del governo di trattenere i richiedenti asilo in centri ad hoc, se provenienti da Paesi considerati “sicuri” dal governo. A meno di pagare una salata “cauzione” da 5mila euro.
Lega spinge per riforma tribunali specializzati su asilo
Il partito di Matteo Salvini lavora a una riforma che modifichi struttura e compiti delle sezioni dei tribunali specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell’Unione Europea, proprio quelle da cui stanno provenendo le sentenze e le ordinanze sgradite al governo.
Rivedere composizione e prerogative delle sezioni
Lo scopo dichiarato è offrire alcune proposte agli alleati di governo, così da rivedere composizione e prerogative delle sezioni, per «garantire una maggiore celerità nei responsi e una piena terzietà dei pronunciamenti». Nessuna dichiarazione ufficiale arriva da Salvini che a Trento per la campagna elettorale è tornato sul tema dei Centri di permanenza per il rimpatrio, senza i quali «è più difficile espellere i clandestini che commettono dei reati».
La solidarietà alla giudice Apostolico
A sostegno della giudice Apostolico (che l’11 ottobre ha emesso un’altra ordinanza con la quale non ha convalidato il provvedimento di trattenimento nel centro di Pozzallo in provincia di Ragusa per quattro migranti tunisini) è arrivato un documento sottoscritto da un centinaio di intellettuali, in gran parte giuristi, come primo firmatario Luigi Ferrajoli. L’attacco che le è stato «rivolto dal governo, e in particolare del ministro Matteo Salvini è un’aperta aggressione a due fondamentali principi della Costituzione repubblicana: la separazione dei poteri e l’indipendenza della giurisdizione e la libertà di riunione esercitata dalla cittadina Apostolico», affermano i firmatari che tra l’altro puntano l’indice contro «l’illegittima operazione di dossieraggio» messa in piedi contro la magistrata.
«Si può criticare il provvedimento giudiziario, “ma non è tollerabile, in uno stato di diritto, che il potere politico aggredisca il/la giudice che lo ha emesso, con insulti e minacce dotate di una carica intimidatoria senza precedenti nel pur lungo e penoso conflitto tra politica e giustizia che avvelena il nostro paese da oltre trent’anni»
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