Migranti, Crosetto accusa: boom di sbarchi per strategia mercenari Wagner. Il capo della brigata lo insulta: noi non ce ne occupiamo
È pressing sull’Unione europea affinché affronti la questione migratoria con urgenza
I punti chiave
- Il braccio di ferro nella maggioranza sui permessi di soggiorno
- Vertice fra Meloni,Crosetto,Piantedosi e Servizi
- Crosetto: boom migranti per strategia mercenari Wagner
- Capo Wagner insulta Crosetto: noi non ce ne occupiamo
- Il pressing dell’Italia sulla Ue
- Priorità: attuare le decisioni del Consiglio europeo di febbraio
- L’ipotesi di modificare la Bossi-Fini
- È allarme Tunisia
3' di lettura
Mentre al largo della Libia si consuma un nuovo naufragio, dentro governo e maggioranza prosegue il confronto, in particolare sul nodo dell’eliminazione della protezione speciale per i vincoli familiari del richiedente asilo. La soluzione, fortemente voluta dalla Lega, è stata inserita all’ultimo momento nel decreto approvato dall’esecutivo dopo la tragedia di Steccato di Cutro. Allo stato attuale l’esecutivo non ha intenzione di intervenire, ma dovrebbe lasciare la parola al parlamento, nell’ambito del processo di conversione parlamentare del provvedimento. Una partita che si potrebbe aprire mercoledì 15 marzo, quando il provvedimento sarà assegnato alla Commissione Affari costituzionali del Senato. Fratelli d’Italia e Lega sarebbero orientati a rimettere mano alla norma.
Il braccio di ferro nella maggioranza sui permessi di soggiorno
Un braccio di ferro quello sui permessi di soggiorno tutto interno al governo, che si sviluppa in giorni caratterizzati da un forte incremento degli sbarchi, e conseguente impatto sul sistema di accoglienza. Sono 250 i migranti già trasferiti al porto di Lampedusa dall’hotspot di contrada Imbriacola che allo stato attuale ospita circa 2.400 persone. Sono tre le rotte utilizzate per raggiungere le coste italiane: dalla Turchia, dalla Libia e dalla Tunisia. Giovedì 9 marzo sono sbarcate in Italia 1.869 persone. Stando all’ultima rilevazione, nel solo mese di marzo gli arrivi sono stati 3.165. Lo scenario che si delinea è quello di un’ulteriore crescita dei flussi con la primavera e l’estate.
Vertice fra Meloni,Crosetto,Piantedosi e Servizi
L’esecutivo monitora la situazione. Questa mattina a Palazzo Chigi, a quanto si apprende, si è tenuta una riunione sul tema migranti fra la premier Giorgia Meloni, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, quello della Difesa Guido Crosetto e i vertici dei Servizi segreti. Alla riunione, a quanto si è saputo in un secondo momento, hanno partecipato in collegamento anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e quello delle Infrastrutture, Matteo Salvini.
Crosetto: boom migranti per strategia mercenari Wagner
“Mi sembra che ormai si possa affermare che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni paesi Africani” afferma il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Capo Wagner insulta Crosetto: noi non ce ne occupiamo
Yevgeny Prigozhin, capo del gruppo Wagner, risponde con un audio su Telegram al ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, con un pesante insulto (utilizzando il termine russo “mudak”) e attacca: «Non abbiamo idea di cosa stia accadendo in merito alla crisi dei migranti, ma noi non ce ne occupiamo»
Il pressing dell’Italia sulla Ue
C’è dunque questo scenario allarmante dietro la preoccupazione che anima il pressing della premier Giorgia Meloni sull’Unione europea affinché affronti la questione migratoria con urgenza. Se non arrivano a breve i finanziamenti promessi (1,9 miliardi di dollari dal Fmi, 500 milioni di euro dalla Ue, e quelli di vari Paesi, fra cui 110 milioni dall’Italia), la situazione è destinata a esplodere, e il timore dell’esecutivo è accompagnato dall’auspicio che l’Europa rinforzi il pattugliamento nel Mediterraneo (oltre alla rotta centrale e quella turca preoccupa anche quella libanese) e dia maggiore attenzione agli hotspot in Africa e Medio Oriente.
Priorità: attuare le decisioni del Consiglio europeo di febbraio
Da qui, come ha sottolineato Palazzo Chigi, il fatto che sia «ancora più improcrastinabile l’attuazione di quanto deciso al Consiglio europeo di febbraio». Il governo ha apprezzato le parole del presidente del Consiglio Ue Charles Michel nella lettera alla premier dopo la tragedia di Cutro. Uno scambio epistolare che ha fatto seguito a quello con la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, nella settimana del bilaterale con il primo ministro olandese Mark Rutte, da cui Meloni ha avuto l’apertura ad affrontare insieme migrazioni primarie e secondarie.
L’ipotesi di modificare la Bossi-Fini
Senza contare la considerazione di Alfredo Mantovano, il sottosegretario che esprime l’area più moderata, sulla necessità di cambiare la Bossi-Fini. «Ormai è diventata una legge-arlecchino - ha spiegato -. Bisognerà fare qualcosa di nuovo, ma con calma e in maniera articolata». Parole che non prefigurano un intervento immediato. Il Testo unico sull’immigrazione, è il messaggio che arriva da fonti governative, può essere rivisto ma servirà tempo.
È allarme Tunisia
C’è anche la speranza che l’Ue intervenga con la sua moral suasion per inserire il sistema dei visti per l’ingresso in Tunisia dai Paesi limitrofi, come la Costa d’Avorio, da dove arriva una mole di manodopera che ha fatto abbassare il costo del lavoro aggravando la crisi. «Non sapete quello che accadra’ tra qualche mese, non avete idea... - ha confidato il ministro della politiche del Mare, il siciliano Nello Musumeci -. O l’Europa si rende conto che siamo arrivati al punto zero o saremo costretti a piangere ancora altri morti perché nei Paesi di partenza non si dice che fine fanno i loro connazionali».
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