Migranti, la Commissione europea valuta viaggio a Tunisi con Italia e Francia
Dopo il Senato, la presidente del Consiglio Meloni è intervenuta in aula alla Camera su Cutro: «Lasciati da soli a salvare persone in mare»
I punti chiave
3' di lettura
La Commissione europea sta «valutando un viaggio in Tunisia con il ministro italiano» Matteo Piantedosi. Lo ha annunciato la commissaria Ue agli Interni, Ylva Johansson, al suo arrivo al summit dei Socialisti Ue a Bruxelles. Il team della commissaria ha poi precisato che la missione dovrebbe tenersi in aprile con la partecipazione anche del ministro francese Gerald Darmanin. «Stiamo lavorando con l’Italia, c’è un ottima cooperazione, ora dobbiamo lavorare con i Paesi d’origine per fermare le partenze», ha evidenziato Johansson.
L’Aula della Camera approva la risoluzione di maggioranza relativa alle comunicazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul prossimo Consiglio europeo. Approvata anche una parte della risoluzione del Terzo Polo, su cui sono arrivati anche i voti della maggioranza considerato il parere favorevole del governo. Respinti, invece, tutti gli altri testi presentati dalle opposizioni. Su richiesta di Stefano Candiani (Lega), il testo verrà trasmesso dalla Camera al Parlamento europeo ed alla Commissione europea
Lasciati da soli a salvare persone in mare
«Siamo stati lasciati da soli a fare questo lavoro a volte fuori dai confini nazionali» ha detto la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, nella sua replica alla Camera nel dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo. del 23 e 24 marzo. Un caso l’assenza in Aula dei ministri della Lega durante le fasi iniziali del dibattito. Durante l’intervento della presidente del Consiglio a Montecitorio, nessun esponente del Carroccio sedeva sui banchi dell’esecutivo: poi è arrivato Valditara. Lo stesso era successo il giorno precedente a Palazzo Madama.
Meloni: calunnia dire che lasciamo morire bimbi
Per Meloni raccontare «al cospetto del mondo, di fronte a questo enorme sforzo, che invece lasciamo bambini morire nel Mediterraneo è una calunnia non solo del governo ma nei confronti dello Stato italiano, degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine, del nostro intero sistema. O volete dire che ci sono uomini delle forze dell’ordine che non vogliono salvare i bambini per indicazioni del governo?».
«Lavoriamo per salvare migranti fermando le partenze»
«L’unico modo per impedire» che tragedie come quella di Cutro» si ripetano è fermare le partenze illegali, che è quello che sta cercando di fare il governo «con un piano articolato rispetto al quale non mi sono chiare invece le alternative proposte» ha incalzato Meloni, che ha aggiunto: «C’è sicuramente tantissimo da fare, ma siamo d’accordo almeno sul quadro di riferimento? No? Bene - dichiara Meloni rivolgendosi ai deputati di centrosinistra - noi però stiamo lavorando con le implementazioni di risorse e accordi con gli Stati africani per fermare le partenze illegali. Abbiamo ripristinato il decreto flussi che con altri governi» restava invece lettera morta. «Noi lo abbiamo portato ad essere triennale», prosegue, assicurando così che i migranti potessero avere «quella vita migliore che gli era stata promessa ma che invece gli era stata negata». E per questo «abbiamo lanciato il Piano Mattei. Stiamo facendo un lavoro diplomatico di cooperazione non predatoria» per evitare gli sbarchi ed evitare che le loro risorse vengano messe a rischio da «paesi che invece hanno una politica predatoria».
Meloni: blocco navale? Missione europea collaborando con Libia
In questo contesto «ho sempre configurato il blocco navale come proposta europea in collaborazione con l’autorità libica» ha dichiarato la premier, che ha chiarito: «Pensate di sapere meglio di me cosa dico e cosa penso? Gli atti lo confermeranno. Io lavoro per un obiettivo di questo tipo, per una missione europea che blocchi le partenze in collaborazione con autorità africane, quindi anche libiche, e con una cooperazione che porti sviluppo».
Meloni, Mes? strumenti vanno adeguati alle mutazioni, non sono dei totem
Quanto al Mes, «obbiamo di fronte a una situazione che è continuamente in mutazione provare ad adeguare gli strumenti di cui disponiamo a quella mutazione perché gli strumenti sono mai dei totem, non sono religione o ideologia. Si valutano in base alla loro utilità, in base alla loro efficacia». «Il Governo - ha ribadito - prende seriamente in considerazione la proposta di Confindustria perché crediamo che il Mes, che oggi è uno strumento che non è stato molto spesso utilizzato possa diventare uno strumento reale di sviluppo industriale, sviluppo anche finanziario europeo».
L’intervento di Conte: in un conflitto nucleare non ci sono vincitori
«Le armi inviate in Ucraina da difensive diventate sempre più offensive» e «altro che gratuite, presidente Meloni», mentre «nessuna voce si leva a prendere le distanze dall'alleato inglese che ha annunciato l'invio a Kiev di proiettili con uranio impoverito. Ci state trascinando di gran carriera in guerra ignorando che in un conflitto scatenato da una potenza nucleare non ci sono vincitori. Per questo non possiamo sostenere ulteriori forniture militari e inviamo tutti in Parlamento a uscire dall'equivoco che questo sia il modo di aggiungere la pace». Così il presidente del M5S Giuseppe Conte, nel suo intervento in Aula alla Camera a seguito delle comunicazioni del presidente del Consiglio in vista della riunione del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo.
loading...