Milan, udienza in tribunale per il caso Elliott-Blue Skye
Non si arrende il gruppo londinese che possiede una piccola partecipazione nel club: l’appuntamento giudiziario è per il 13 settembre
di Carlo Festa
I punti chiave
2' di lettura
La società d’investimento americana RedBird finalizza con il closing l’acquisizione del Milan, ma non si fermano le iniziative in Tribunale per ostacolare il processo di vendita. Malgrado l’ufficialità sul passaggio delle azioni cedute da Elliott al gruppo newyorkese guidato da Gerry Cardinale, non si arrende infatti il gruppo londinese Blue Skye, che possiede una piccola partecipazione nel Milan. L’investitore si è rivolto al Tribunale di Milano con un procedimento cautelare e un’udienza è stata fissata per il prossimo 13 settembre.
Il ruolo di Arena Investors
Si tratta dell’ultimo atto di una contesa giudiziaria che va avanti da alcuni mesi, fin dall’inizio della trattativa con RedBird. Proprio il fondo della famiglia Singer ha sempre definito la vicenda strumentale, indicando che quelle di BlueSkye sono «una serie di contenziosi frivoli e vessatori». Per avvalorare la sua tesi Elliott ha anche reso pubblica la posizione di un altro piccolo co-investitore del Milan, cioè Arena Investors, inizialmente alleato di Blue Skye, che a fine giugno ha considerato queste iniziative legali nient’altro «che un tentativo di estrarre un valore a cui BlueSkye non ha diritto». Ora sarà comunque il Tribunale di Milano a decidere chi ha ragione.
I fattori «malizia e inganno»
Blue Skye , che già aveva avviato due cause al Tribunale di Lussemburgo e una al Tribunale di New York, si è rivolto al Tribunale di Milano con un procedimento cautelare che possa bloccare le attività correlate alla vendita del Milan. Nel dispositivo, rilasciato ai primi di settembre dal Tribunale, viene ricordato di «non pregiudicare medio tempore le eventuali legittime prerogative del ricorrente prima della decisione dell’autorità giudiziaria» sul tema. Un passaggio che fa pensare che il Tribunale milanese, con il procedimento assegnato al giudice designato Angelo Mambriani, voglia prima rendersi conto dei fatti. Blue Skye sostiene che Elliott ha ceduto il club, in violazione dei suoi diritti di socio di minoranza e che ha operato «con malizia e inganno».
La vecchia partnership Elliott-Blue Skye
Le relazioni tra Elliott e Blue Skye risalgono ad alcuni anni fa, dopo che era stata realizzata con i capitali del fondo dei Singer (e con l’apporto di Blue Skye) un’operazione di acquisto del grand hotel Bauer di Venezia. Elliott ritorna a incontrare sulla sua strada Blue Skye nel 2018, dopo l’escussione del pegno nei confronti di Yonghong Li. Sotto i riflettori, come emerso da alcune inchieste giornalistiche passate, ci sono i diritti di voto di Blue Skye sulle holding di controllo del Milan, malgrado la quota del fondo londinese sia solo di minoranza.
Negli ultimi mesi le relazioni tra Elliott e Blue Skye diventano però conflittuali. L’udienza, prevista il prossimo 13 settembre, sarà il giorno prima del l’assemblea degli azionisti rossoneri, convocati per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione del club dopo il passaggio della proprietà della società dal fondo Elliott a RedBird: il giorno 14 settembre in prima convocazione e il 15 settembre in seconda convocazione.
Nel nuovo board due posti dovrebbero essere garantiti al fondo Elliott anche per tutelare l’investimento nel «vendor loan» da 550 milioni garantito a RedBird. Quasi sicuramente il presidente Paolo Scaroni manterrà l’attuale carica, mentre Gerry Cardinale, numero uno di RedBird, indicherà tre consiglieri da inserire nel Cda.
loading...