Milano, bilancio approvato: fondi a bocciofile, bande di musica e colonie feline
di Sara Monaci
3' di lettura
Fatto il bilancio, trovato l’emendamento. Nella serata del 28 marzo il Comune di Milano ha approvato l’esercizio previsionale 2019. Alla fine le uscite e le entrate (oltre 2 miliardi nella parte corrente) sono tornate, con una certa fatica e soprattutto con il contributo delle società partecipate. Non mancano gli aspetti curiosi. Negli ultimi giorni possibili per l’ok definitivo al bilancio, i consiglieri si sbizzarriscono in proposte di colore che talvolta passano per la fretta e per la voglia di trovare rapidamente un consenso.
Ecco dunque che arrivano gli emendamenti improbabili, quelli che i partiti (soprattutto di opposizione), inseriscono in zona Cesarini, così da poter rispondere anche al proprio elettorato di quartiere. Eccone qualcuno. Dai banchi di Forza Italia è arrivata la richiesta di 30mila euro di «cibo per le colonie feline». Trattasi, meno tecnicamente, di crocchette per i gatti. Il propositore è un amante degli animali, sensibile alla causa di quelli randagi, e tant’è. La proposta ha convinto la maggioranza dell’assemblea.
Dal Movimento 5 Stelle è arrivata la proposta per 300mila euro di pannelli fotovoltaici. Sensibili alla causa dell’ambiente, i consiglieri non hanno mancato di sottolineare in sede di dibattito che l’amministrazione «è pronta a mettersi la fascia tricolore con i movimenti ambientalisti ma poi in concreto fa poco». Quindi i consiglieri hanno chiesto e ottenuto un investimento in tale senso, peccato che ancora non si sappia dove, in che modo e per cosa debbano essere inseriti in città questi pannelli. Il dibattito politico in aula su questo argomento è proseguito con l’assessore al Bilancio Roberto Tasca che ha spostato l’attenzione sulla situazione carente di Roma e della partecipata Acea, sotto la gestione dei pentastellati, ma questa è un’altra storia. Emendamento approvato.
Ancora da Forza Italia una richiesta curiosa per amanti della musica: finanziare con 80mila euro le bande musicali di quartiere. Anzi, per il consigliere Alessandro De Chirico sarebbe proprio il caso di «promuovere festival di zona, visto che proprio Milano ha dato i natali al vincitore del festival di Sanremo, chissà che non si possano così scoprire altri talenti». Approvato. Tasca ringrazia per il «tono brioso della proposta».
Attenta alla vita di quartiere anche la consigliera Silvia Sardone, ex Forza Italia, ora gruppo misto (in attesa, pare, di approdare al Carroccio). La consigliera è tra le più partecipi in consiglio comunale e ci tiene a dare risposta alla vita sociale delle periferie e soprattutto di via Padova: 10mila euro per le bocciofile. Emendamento passato.
Niente da fare invece per una proposta di M5s: la diretta streaming dei consigli di zona, considerati «la base della democrazia e oggi purtroppo ritenuti di secondaria importanza». Niente da fare. Non vedremo le dirette dei consigli di quartiere: chi è interessato dovrà vederseli dal vivo.
Intanto il bilancio passa anche (e soprattutto) con i suoi aspetti più seri: il debito è stato ridotto di 500 milioni e ci sono 800 milioni in più di investimenti, sul fronte del conto capitale. La partita più difficile, quella della parte corrente della spesa, si è chiusa con un contributo di oltre 100 milioni di dividendi da parte della partecipata degli aeroporti Sea, spalmati su due anni. I tagli agli assessorati si aggirano intorno ai 20 milioni. Non c’è stato l’incremento del biglietto del tram, da 1,5 a 2 euro, quindi niente incassi aggiuntivi da 55 milioni, come auspicato a inizio anno. Inoltre il fondo per i crediti di dubbia esigibilità è salito obbligatoriamente a 60 milioni da accantonare, fatto che ha messo in difficoltà l’amministrazione.
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