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Da diversi anni il sistema delle Camere di Commercio italiane si cimenta nel monitoraggio delle start-up innovative. Ma cosa sono le start-up innovative? Si tratta in estrema sintesi di società di capitali, costituite anche in forma cooperativa, residenti in Italia (o in altro Paese membro Ue purché abbiano una sede produttiva o una filiale in Italia), che rispondono a determinati requisiti (https://www.registroimprese.it/start-up-innovative) e hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Si tratta di un fenomeno ancora piuttosto di nicchia riguardando poco meno di 14mila unità nel paese. Ma si tratta comunque di un segmento di un certo interesse e che vede la Lombardia distinguersi almeno in tema di diffusione. Alla data del 29 maggio 2023, in regione trovavano sede 3.751 start-up innovative, vale a dire il 26,8% di tutte le start-up presenti sul territorio nazionale per una densità pari a 37,7 imprese per 100mila abitanti contro il 23,8 medio nazionale. Questo rende la Lombardia la regione italiana a maggiore diffusione del fenomeno (e unica insieme al Lazio a superare quota 30). Ma come spesso accade, anche in questo caso la regione si divide in due. Da una parte la città metropolitana di Milano che con una densità di 82,9 primeggia in Italia doppiando la seconda in classifica (ovvero Roma) che si ferma a quota 38,3. Dall’altro lato il resto della regione con tutte le sue province che si collocano su livelli inferiori alla media nazionale (con l’eccezione di Bergamo) e con Sondrio, Mantova e Lecco che si collocano tutte sotto quota 10. Il forte potere di attrazione di Milano (ed in particolare del comune capoluogo che ospita i 2/3 delle start-up lombarde) amplifica ulteriormente una tendenza già molto evidente a livello nazionale e che vede le start-up innovative collocarsi maggiormente nelle zone urbane tralasciando o quasi il resto del territorio. Se a livello nazionale la densità di start-up nei comuni urbani è di 46,1, in Lombardia schizza a 74,6. E viceversa, la presenza nelle altre aree appare al di sotto della media nazionale: le zone a densità intermedie e rurali presentano densità pari rispettivamente a 11 e 5,3, decisamente inferiori rispetto alla media nazionale soprattutto nel caso delle realtà rurali. Il monitoraggio di queste imprese consente di misurare diversi altri aspetti. Uno dei più interessanti è quello che segnala se queste iniziative sviluppano e commercializzano esclusivamente prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico. E da questo punto di vista la Lombardia si posiziona al di sotto della media nazionale con il 12,5% di imprese con queste caratteristiche (Italia 14,5%) pagando la scarsa vocazione del territorio milanese a cimentarsi in questo tipo di iniziative che invece sono particolarmente diffuse nel bergamasco e nel lecchese.
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