Milano Music Week tra boom dello streaming e sfida dell’intelligenza artificiale
Dal 20 al 26 novembre il tradizionale appuntamento di settore con ospiti internazionali. Dalla reunion dei CCCP a Lyor Cohen di YouTube
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La Milano Music Week 2023 si prefigge di fare l’en plein e ribadire il capoluogo lombardo fra le capitali del business europeo. Per la nuova edizione, in programma dal 20 al 26 novembre, il meeting internazionale si concentrerà su temi assolutamente trasversali, coinvolgendo una serie determinante dei maggiori player dell’industria musicale. Quartier generale sarà Torneria Tortona, che ospiterà panel, talk, workshop, djset e showcase ma che soprattutto farà da cornice al confronto sugli argomenti determinanti che il mondo della musica sta spalancando sulla realtà contemporanea. Si partirà proprio dal tema caldo di questi mesi, l’intelligenza artificiale e le sue ineffabili potenzialità di mutamento, in particolare rispetto alla regolamentazione su cui l’Unione Europea si prefigge di essere pioniera e che avrà un importante riverbero anche sull’industria creativa. Il punto sui diritti e sui mestieri che gravitano attorno alla discografia resta ovviamente fondamentale per l’intero comparto, la cui attenzione continua a viaggiare sul doppio binario delle piattaforme digitali e della musica dal vivo. Assieme al Comune di Milano, in prima linea ci sono naturalmente i promotori della manifestazione Fimi, AssoConcerti, Assomusica, Nuovo Imaie e Siae, che per la prima volta organizzerà i Siae Music Awards rivolti ad autori ed editori.
Con un mercato musicale nazionale che cresce del 14,2% nel primo semestre del 2023, il focus sulla distribuzione della royalties e sul calcolo dei diritti connessi si rivela di assoluta priorità, tanto più in un momento in cui il futuro si rivela tanto incerto quanto ricco di potenziale. Con il prezzo delle copie fisiche in vinile cresciuto in maniera esponenziale nell’arco dell’ultimo anno, il comparto dello streaming resta dominante e si rende ancor più palese la necessità di arrivare in maniera energica nei paesi extra europei. Se l’export si impone fra le priorità del settore, la Milano Music Week dedica ampio spazio anche al rapporto fra musica, film e serie tv, un intreccio multimediale in cui le figure del mondo del lavoro creativo stanno trovando nuovi spazi e grandi margini di crescita. Proprio questo approccio alle professioni sarà al centro del weekend milanese, con incontri educational pensati per studenti e appassionati, ma sono molteplici i panel nei quali si tratterà del ruolo dei producer, dei promoter live, dei professionisti della comunicazione e del lavoro nelle etichette discografiche.
All’interno di un fitto calendario di incontri di approfondimento, un’importante vetrina sarà anche dedicata ad artisti affermati ed emergenti, capitanati dalla cantautrice Francesca Michielin a cui la direzione artistica di Nur Al Habash ha affidato la curatela speciale. «In quanto musicista e artista italiana, alla Milano Music Week vorrei puntare i riflettori sul ruolo delle artiste donne in un ambiente discografico in cui purtroppo non sono ancora abbastanza protagoniste», ha spiegato la creatrice del podcast Maschiacci, che per la prima volta arriva a teatro con l’intento di riflettere sulla potenza del linguaggio e sul peso delle parole. Fra i tanti musicisti presenti, spiccano nomi noti che dai palchi (non solo) rock sono approdati in tv, come Manuel Agnelli che ripercorrerà la sua carriera, Alafa che parlerà di canzoni d’amore, Tommaso Paradiso che ripartirà dal suo ultimo album, Neffa e Ele A che si confronteranno su 50 anni di Hip Hop italiano. Arriva in Italia anche Devendra Banhart, l’eclettico songwriter statunitense capace di spaziare dal folk alla tradizione sudamericana, mentre al Teatro Fontana i CCCP celebreranno 40 anni dall’uscita del loro primo EP per poi approdare al clamoroso ritorno sulle scene.
La Milano Music Week si prefigge dunque un opportuno inquadramento dell’industria musica nazionale rispetto alle più ampie prospettive internazionali e l’incontro col Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura Gianmarco Mazzi sarà essenziale per comprendere le previsioni e le aspettative del 2024 per la musica italiana. Tra i panel più attesi «Music is Future, Future is Music» con Lyor Cohen, head of music di Google e YouTube (mercoledì 22 novembre 16.15, Torneria Tortona), «Causa Vessicchio-Rai: cosa cambia per la musica in Tv» con il maestro Beppe Vessicchio (mercoledì 22 novembre 14.15, Torneria Tortona), «State of the industry: le nuove prospettive della discografia in Italia» con i vertici di Universal Music, Sony Music, Warner Music, Bmg e Believe (venerdì 24 novembre 16.15, Torneria Tortona) e «Il Sanremo che verrà: Amadeus racconta il prossimo Festival» con il direttore artistico del Festival della canzone italiana (venerdì 24 novembre 18.15, Torneria Tortona).
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